27|Fotografia

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15 settembre 2019
📍Nizza, Francia

🎧Fotografia- Francesca Michelin ft. Carl Brave e Fabri Fibra

Camminare di nuovo per le vie di Nizza mi fa venire in mente molti ricordi come le colazioni che io e Mel facevamo al bar in centro, le volte che Jules mi rincorreva per le vie di questa città mentre ridevamo e i bagni estivi fatti poco prima di tornare a scuola.
Ho deciso di ritagliarmi un po' di tempo per me, ho proprio bisogno di stare per conto mio e di staccare un attimo, la richiesta per rinnovare il contratto non arriva ancora e mi sento sempre più demoralizzata.
Le strade di Nizza sono proprio come me le ricordavo, il sole di metà settembre riscalda la mia pelle lasciata scoperta dalla maglietta a maniche corte, fermo un taxi e chiedo di portarmi verso la casa dei nonni in campagna.
Prima di partire l'autista chiede un autografo per la figlia e poco dopo imbocca la strada, appoggio la testa al finestrino e chiudo gli occhi mentre mi lascio trasportare dal movimento dell'auto sulla strada.
Il finestrino è fresco e al contatto con la mia tempia mi provoca una sensazione di sollievo, poco dopo l'auto inizia a scuotersi ripetutamente, segno che dalla strada della città si passa allo sterrato della campagna.

Apro gli occhi e campi verdi si estendono a vista d'occhio, il tassista si ferma all'inizio della via indicatagli in precedenza e lo pago per il servizio, scendo dal taxi e scarico la mia valigia, ringrazio il tassista e mi fermo davanti alla porta d'ingresso.
Busso alla porta e la nonna viene ad aprirmi, si ferma sul posto spalancando gli occhi e mi scuso dicendo:«Scusa se non ti ho avvisata, è che sono stata un po' impegnata e non ho avuto tempo di chiamarti. Mi dispiace nonna»
Mia nonna mi attira tra le sue braccia e mi stringe forte a sè, i suoi abbracci mi ricordano quelli di Jules e tra le sue braccia mi sento a casa, nonna mi lascia andare e mi afferra il viso tra le mani tiepide, mi osserva per un po' e alla fine afferma:«Quanto sei bella, piccola mia»
Faccio un sorriso, varco la soglia di casa ed entro nel corridoio dell'entrata, sulla sinistra c'è un piccolo tavolino dove sono poste varie mie foto, assieme a quelle di Jules e a tutto il resto della famiglia; c'è una nuova foto, è una mia e di Charles con le nostre tute da piloti, lui della Ferrari e io dell'Alfa Romeo, è la foto del nostro abbraccio dopo la vittoria del pilota numero sedici a SPA.

«Quella foto me l'ha data tua madre, ha detto che siete stupendi» afferma la nonna, notando che è da troppo tempo che sto fissando la cornicetta color oro, annuisco come per dirle che ha ragione e mi dirigo con lei verso la cucina dove la mia torta preferita è proprio davanti a me.
«Sei arrivata al momento giusto, se fossi arrivata più tardi tuo nonno ne avrebbe già mangiata la metà!» esclama lei mentre taglia una fetta di torta e me la porge, è al cioccolato e all'interno di essa ci sono delle fragole a pezzi, è morbida e il suo sapore mi riporta ai ricordi di quando ero bambina.
Mi pulisco le mani e gli angoli della bocca dalle briciole e domando alla nonna:«A proposito del nonno, dov'è?»
Nonna mi risponde che è in giardino a sistemare le aiuole che d'estate sono piene di fiori freschi e profumati, mi alzo dalla sedia ringraziando la nonna per la torta e mi dirigo verso la porta che conduce al giardino dietro casa.
Il nonno è inginocchiato a terra mentre sistema dei vasi di primule variopinte, apro la porta e mi dirigo con passo felpato vero il nonno, gli batto un dito sulla spalla e non appena lui scorge la mia figura, abbandona gli utensili da giardinaggio e mi stringe tra le sue braccia.

Io e Jules eravamo i nipoti preferiti del nonno, eravamo i due più scalmanati e pieni di vita, quando la nonna era esasperata di vederci correre per la casa con il rischio di farci male o rompere qualcosa, il nonno ci portava alla pista di kart dove io e Jules scaricavamo tutte le nostre energie, per poi tornare a casa dei nonni stanchi e affamati.
«Come sta la mia nipotina preferita?» domanda il nonno mentre mi infilo un paio di guanti e lo aiuto a travasare un vasetto di primule color rosa chiaro, rispondo dicendo le cose come stanno, ovvero che sono un po' stanca e che ho bisogno di staccare la spina per almeno qualche giorno senza pensare a niente.
«E il tuo contratto? Ti hanno detto qualcosa?» chiede lui e affermo:«Ancora in alto mare, non so nulla. Insomma, sto andando abbastanza bene ma di sicuro vogliono di più. Guido un'Alfa Romeo, non posso pretendere che guidi come se avessi una Mercedes»
Nonno fa una risatina, si toglie i guanti e si alza da terra, pulendosi le ginocchia con le mani dal terreno depositato sui pantaloni e faccio le sue stesse mosse, mi guardo un po' intorno.
È da parecchio che non vengo qui ma è ancora tutto come quando sono venuta l'ultima volta, c'è ancora l'altalena su cui passavo gli ultimi pomeriggi estivi con Mel e lo scivolo di plastica che scottava e mi dava scosse a dir poco dolorose.

COLLISION|| Charles LeClerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora