4|Un Babbo Natale taglia XS e un'elfa

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24 dicembre 2018
📍Principato di Monaco

🎧All I want for Christmas is you- Mariah Carey

È la vigilia di Natale e sto camminando per le strade con due pacchetti strabordanti di regali in mano. Ho sempre passato la vigilia di Natale con la mia famiglia e quella di Charles a casa sua. Dopo la vicenda delle palle di neve, io e Charles ci siamo avvicinati di nuovo, anche grazie all'assenza di Chantalle che un paio di settimane prima era partita per la Russia. Diceva di star andando a trovare una vecchia amica che si era appena trasferita in Russia essendo entrata a far parte del Bolshoi.

A parer mio, Chantalle e la sua amica stanno organizzando la mia morte, quale strategia è migliore per farla sembrare una morte comune.
Negli ultimi giorni, io e Charles abbiamo guardato film natalizi bevendo cioccolata calda e mangiando biscotti fatti in casa. Ero contenta di avere il mio migliore amico per un po', almeno fin quando Chantalle non sarebbe tornata.
Suono il campanello ed entro a casa LeClerc, che ormai conosco a memoria. Saluto la madre di Charles e vado ad appoggiare i regali sotto l'albero. Per me, Jules e Charles è una tradizione dormire a casa sua la vigilia di Natale, per poi svegliarsi la mattina dopo e scattare i regali.

Sento cadere qualcosa dalla stanza accanto e non appena mi volto, trovo Babbo Natale molto dimagrito. Poco dopo scoppio a ridere perché capisco che quel Babbo Natale in taglia XS è Charles e per farsi più grasso sta tentato di mettere un cuscino sotto la camicia rossa. Charles si volta verso di me e mette le mani sui fianchi, dicendo: «Bene bene, signorina... vogliamo finire sulla lista dei cattivi?»
«Io? Ma se sono la ragazza più brava del mondo?!» dico ridendo mentre lui si sta avvicinando.

Cerco di mantenere un'espressione seria mentre ho l'aria di una persona che da un momento all'altro sarebbe scoppiata in una fragorosa risata.
«Ah si? Strano, perché a me non l'hanno detto» afferma solleticandomi un fianco, Charles sa che quello è il punto dove soffro di più il solletico e sa che non deve farlo altrimenti finisce male.
«Per favore, smettila!» rido mentre tento di scappare, ma mi ha bloccata tra la portafinestra e il suo corpo. «Di fare cosa?» domanda ingenuamente mentre continua la sua tortura e non smetto di ridere, non riesco nemmeno a parlare e di conseguenza tento di bloccarlo, ma qualcun altro lo fa prima di me.

Il campanello suona, la cuginetta di Charles è arrivata e avendo sette anni crede ancora a Babbo Natale, in un tempo pari al battito di ali di un colibrì, Charles si reca in bagno e si chiude a chiave.
«Emilie!» strilla Gloria correndomi incontro e abbracciandomi, mi ha sempre considerata come la sua sorella maggiore, data la moltitudine di volte che ci siamo incontrate e a quanto andiamo d'accordo.
«Dov'è Charles?» domanda lei guardandosi in giro senza trovare traccia del cugino, per poco non le scoppio a ridere in faccia. Le rispondo che è andato in camera sua a sistemare un paio di cose, subito dopo la piccola corre dalla mamma, nonché zia di Charles, e tira fuori dalla borsa dei fogli e dei pastelli.

«Vuoi disegnare?» chiede e mi trascina verso il tavolino posto in salotto, mi porge un foglio e disegno una farfalla, il mio animale preferito. Ho anche realizzato il bozzetto di un tatuaggio che mi vorrei fare prima dell'inizio della stagione. Charles è un bravo ragazzo e non lo farebbe mai, neanche se avesse un significato profondo, come qualcosa che riguarda suo padre.
Già, Stefan...
Quell'uomo mi manca ogni giorno, non so come Charles abbia fatto a superarla in così poco tempo mentre io sto ancora elaborando la scomparsa di Jules da troppo. Non appena mio padre me l'ha detto sono corsa in questa casa zeppa di ricordi felici e ho trovato Charles che piangeva, debole ed esposto a tutto.

Non avevo mai visto il mio migliore amico in quelle condizioni e non sapevo come comportarmi, così mi ero confidata con mia madre chiedendole se era meglio lasciarlo da solo o stargli accanto.
«Tesoro, tu volevi stare sola quando Jules è mancato e Charles lo sapeva. Invece lui ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto, che gli dica che tutto si sistemerà e che tutto andrà per il meglio» disse dandomi il mio piatto di pasta, dato che ero stata a casa di Charles finché non era crollato addormentato sul divano verso le undici e mezza.
«Ma... c'è già Chantalle, e lo sai come vanno le cose tra me e lei» commentai addentando una forchettata di pasta al pomodoro.

«Charles sceglierebbe te, sempre e solo te. Ti vuole bene e sa di poter contare su di te ogni volta che ne ha bisogno» affermò lei accarezzandomi la guancia con la mano tiepida.
«E, detto tra noi, quella ragazza non mi piace per niente!» rise e scoppiai a ridere anche io.
La serratura del bagno scatta, segno che Charles si è cambiato e nel frattempo Gloria continua imperterrita a colorare il suo albero di Natale. Sulla parte superiore del disegno c'è scritto il Natale con la mia famiglia e ogni componente disegnato è specificato.
Gloria è al centro del disegno, mentre ai lati ci siamo io e Charles con il resto della famiglia, ma manca una persona.

«Gloria, hai dimenticato Chantalle» dice Charles sistemando una ciocca di capelli alla cugina, lei lo guarda e ribatte:«Ma Chantalle non c'è»
«Ma fa comunque parte della famiglia, disegnala lo stesso» esordisce Charles, Gloria mi rivolge uno sguardo quasi come a chiedermi il permesso e faccio cenno di si con la testa, anche se contro la mia volontà e probabilmente anche contro quella della piccolina.

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Dopo aver cenato e sistemato la tavola, Charles mi chiede di raggiungerlo in camera sua dicendo che deve spiegarmi un paio di cose riguardanti la mia vettura del prossimo anno.
«Emilie, devi farmi un favore. Non è che indosseresti questo?» domanda estraendo un costume da elfo di Natale, spalanco gli occhi e strillo:«No, non mi metto in ridicolo»
«Fallo per Gloria» dice lui, sa veramente essere convincente in questi casi...
Dopo aver infilato il vestito verde pungitopo, Charles tenta inutilmente di infilare il cuscino nella camicia e dopo mille tentativi ce la facciamo. Mi sento ridicola e parecchio...

Non appena entriamo in salotto Gloria inizia a urlare entusiasta e non appena guarda me urla il doppio. Charles ci sa fare con i bambini, fa proprio come i Babbi Natale dei grandi magazzini, prende in braccio Gloria e le domanda che cosa vorrebbe un Natale.
«Vorrei un posto in Ferrari per Emilie!» dice mentre Charles spalanca gli occhi, questa bambina è un angelo...
«Secondo te, tuo cugino Charles non è bravo?» chiede e lei risponde:«No, anche lui è bravo. Ma Emilie merita di più dell'Alfa Romero»
Dopo aver recitato la farsa per diversi minuti, ci rintaniamo in camera di Charles mentre Gloria e la sua famiglia tornano a casa.

«È stata l'esperienza più imbarazzante della mia vita... non la farò mai più!» rido mentre Charles si leva la barba bianca.
Non parla e so che in questo momento Jules troverebbe qualcosa da dire, ma in questo momento Jules non c'è e io non so cosa fare.
Sbadiglio e Charles si stropiccia gli occhi:«Forse è meglio andare a dormire» afferma lui e gli dò ragione.
Sistemiamo i sacchi a pelo in salotto e ci infiliamo sotto le coperte, guardandoci in faccia.
Il campanile segna lo scoccare della mezzanotte, l'inizio di un nuovo giorno, il giorno di Natale che passerò insieme a Charles ma senza Jules.

«Buon Natale, Emilie» sussurra Charles stringendomi la mano, rimasta fuori dal sacco a pelo.
«Buon Natale, Charles» sussurro fissando le nostre mani strette, le mani di due piloti che sono sempre in giro per il mondo. Le mani di due piloti che hanno sofferto ma che sono ancora qui.
Chiudo gli occhi e mi abbandono al sonno.
Buon Natale, Jules. Ti voglio bene

COLLISION|| Charles LeClerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora