19|«Mai sentita la parola "smalto"?»

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PICCOLA PREMESSA
La mia carissima amica artvworld sta scrivendo una fan fiction su Charles, andate a leggerla, votate, commentate e vi regalo un biscotto 🍪💕
Grazie dell'attenzione!

6 luglio 2019
📍Principato di Monaco

🎧Shame on me- Avicii

Esco dal piccolo supermercato monegasco e il calore del sole mi colpisce immediatamente, non mi era mancato il caldo di Monaco e per evitare di sudare ulteriormente lego i capelli con un elastico e mi incammino verso casa. Will rimarrà da me per un paio di giorni, poi tornerà in Inghilterra per stare con la sua famiglia, ho risposto che mi piacerebbe tanto incontrare i suoi genitori dato che i miei li ha conosciuti non appena siamo tornati dall'Austria.
Mio padre non era molto convinto ma la mamma era entusiasta, non appena siamo riuscite a rimanere sole mi ha detto:«Era ora che trovassi qualcuno, è un bel ragazzo Emilie! Scelta eccellente, figlia mia»
Will ha deciso di portarmi dai suoi per farmeli conoscere, il quattordici di questo mese su svolgerà il Gran Premio di Silverstone cosi mi faccio un giro per Londra e poi mi dirigo verso la sede della gara.
Apro la porta di casa e trovo Will che sta chiudendo la sua valigia, io devo solo chiudere la mia e poi possiamo partire dopo aver mangiato qualcosa, la mia valigia è più piena del solito. Oltre alla maglia dell'Alfa Romeo, qualche paio di leggins e la mia tuta, ho messo dei jeans e qualche felpa pesante nel caso facesse freddo dato che il tempo a Londra cambia quando gli pare e piace.

«Pronta?» domanda Will dandomi un bacio sulla fronte, faccio un verso di assenso e poco dopo mi avvio verso la cucina, Will apparecchia la tavola mentre io mi metto a preparare il pranzo. Preparo due ciotole di insalata mista la arricchisco con mais, tonno e pomodorini, appoggio la ciotola davanti a Will ed esclamo voilà.
Una volta consumato il pasto, chiudo la valigia e controllo di non aver lasciato acceso il gas o di aver dimenticato qualche spina attaccata alla presa di corrente, chiudo a chiave la porta di casa e ci precipitiamo verso l'aeroporto dove prenderemo un normalissimo aereo di linea.
Facciamo il check-in e attendiamo che l'altoparlante annunci l'arrivo del nostro volo, abbiamo un sacco di cose da fare. La più importante è andare a cambiare gli euro in sterline dato che voglio comprarmi qualche souvenir da portare a casa, poi abbiamo una lunga lista di persone da visitare, in cima ci sono i genitori di Will, Alan e Clarissa, dopo vengono gli amici di Will assieme alle loro fidanzate. Sono proprio curiosa di conoscere con chi Will sia cresciuto e non vedo l'ora di mettere piede sul suolo inglese.
Una voce metallica maschile richiama la nostra attenzione, annunciando che il nostro aereo inizierà l'imbarco tra poco, ci alziamo in piedi e ci dirigiamo verso il gate. In un lasso di tempo leggermente lungo, siamo sull'aereo e io sono seduta accanto all'oblò, c'è molta gente su questo aereo e sento un po' troppi sguardi che puntano verso di me, non ci faccio caso ed estraggo dal mio zaino un libro che sto leggendo nel poco tempo libero che ho.

Si intitola gita al faro ed è stato scritto da Virginia Woolf nel lontano 1927, narra della famiglia Ramsay composta dai due coniugi e dal figlio James ancora piccolo. La signora Ramsay assicura al piccolo che il giorno dopo andranno a visitare il faro non molto lontano, ma questa idea viene immediatamente smentita dal signor Ramsay dicendo che non è buona trovata a causa del maltempo. Ciò scatenerà grande tensione nella famiglia Ramsay, a loro si aggiungono colleghi e amici del signor Ramsay, tra i quali c'è la pittrice Lily Briscoe che sta cercando di completare un ritratto della signora Ramsay con ai piedi il piccolo James. Lily ha dei dubbi sulla sua arte e sulla sua vita e a fomentarli arriva Charles Tansley, il quale crede che le donne non siano capaci né di dipingere né di scrivere. Sono arrivata solo a questo punto e non vedo l'ora di continuare dato che le recensioni riguardo a questo libro erano ottime, mi immergo nella lettura mentre Will guarda qualcosa sul cellulare, ogni tanto volgo lo sguardo fuori dall'oblò e osservo le nuvole candide sotto di noi. Ripenso al personaggio di Charles Tansley e posso definitivamente dire che un nome è anche una certezza del comportamento di chi lo porta.
In un'ora e mezza di volo, siamo arrivati in Inghilterra e ci dirigiamo verso il nastro trasportatore che è carico di bagagli tutti uguali, una volta individuate le valigie ci dirigiamo verso l'uscita dove ci aspettano i genitori di Will.

COLLISION|| Charles LeClerc [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora