CAPITOLO 1: KRISTEL

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- THE GAME OF THE RED DOOR – 




Vita est a venatus, crudelis venatus ubi nullus egrediatur victor- La vita è un gioco, un gioco crudele da cui nessuno esce vincitore -





CAPITOLO 1: KRISTEL  


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La città di Aurora, in Colorado, era in guai seri.
47 persone cadute misteriosamente in coma, morivano violentemente una dopo l'altra, sotto lo sguardo sgomento e impotente dei medici.
La notizia stava circolando su tutti i telegiornali, molti specialisti erano accorsi sul luogo, ma nessuno di loro era riuscito a capire come persone in buona salute, di età, razza e stile di vita differenti, potessero sprofondare in un coma così profondo, per poi morire tra convulsioni ed emorragie, con inspiegabili tagli, ustioni e contusioni che apparivano da un giorno all'altro.
Dean, Sam e Castiel erano arrivati sul luogo col loro distintivo dell' Fbi e stavano parlando con la polizia locale. Nessun sospetto, nessun collegamento tra le vittime, nessuna motivazione sembrava esserci in questo complicato caso.
Facendo una ricerca avevano scoperto che erano già accaduti avvenimenti simili in altre città americane: In Alabama 35 persone erano morte dopo essere cadute in coma nel 1997, in Kansas 53 persone nel 1965, altre 40 in Florida negli anni '30, e altri casi risultavano simili andando a ritroso negli anni.
Gli agenti erano convinti che il responsabile potesse essere un qualche tipo di virus sconosciuto, così avevano chiamato degli esperti, che erano arrivati con loro tute protettive e decine di sofisticati apparecchi per diagnosticare di quale agente patogeno potesse trattarsi.
Avevano messo in quarantena la zona, fatto tutti i test possibili, eseguito esperimenti sulle vittime, senza trovare alcun riscontro.
L' unico indizio che aveva la polizia era una misteriosa bambina, apparsa dal nulla, che secondo i testimoni era sempre vicino alle vittime prima che perdessero i sensi, anche se nessuno trovava un collegamento logico.
La bambina aveva circa nove anni, non aveva documenti con sè, nessun parente era apparso per reclamarla, pareva quasi che non avesse un passato. Si sapeva solo, dalla sua stessa ammissione, che si chiamava Kristel.
I ragazzi avevano avuto subito una strana sensazione sentendo parlare di lei, e avevano chiesto di poterla interrogare. Quando arrivarono nella sala degli interrogatori la trovarono a fissare il vuoto leccando un enorme lecca lecca, era seduta in modo composto e muoveva le piccole gambine sotto la sedia, facendole dondolare.
Dall' aspetto sembrava la più innocente delle creature, ma se c'era una cosa che Sam e Dean avevano imparato durante le loro cacce, era che anche dietro la più tenera pecorella poteva nascondersi un lupo famelico.
Kristel alzò lo sguardo quando loro si avvicinarono, scrutandoli con i suoi enormi occhi celesti.
Aveva i capelli lunghi e lisci, di un biondo chiaro, tenuti legati da due fiocchi rosa ai lati della testa, un viso delicato e grandi labbra rosse, il suo corpo minuto era coperto da un vestito celeste, alle gambe aveva delle calze bianche che arrivavano fino alle ginocchia e in fondo delle scarpine blu.
"Ciao Kristel, noi siamo..." Iniziò a dire Sam.
"So chi siete. Sapevo che sareste venuti." Lo interruppe lei.
Dopo un breve silenzio, fu il turno di Dean di parlare.
"E chi siamo noi?"
"Cacciatori. Insieme ad un angelo." Aggiunse guardando Castiel.
I ragazzi si guardarono, se prima avevano qualche dubbio sull' innocenza della bambina, era svanito. Solo una creatura sovrannaturale avrebbe potuto riconoscerli.
Kristel continuò a fissarli leccando il suo dolcetto, senza smettere di far dondolare le gambine.
"Allora sai perchè siamo qua." Disse Castiel, avvicinandosi di più a lei.
"Volete sapere cosa sta succedendo a quelle persone."
"E ce lo dirai?" Incalzò Sam.
"No. Ma posso mostrarvelo, se avrete il coraggio di guardare."
"Posso assicurarti che il coraggio non ci manca." Rispose Dean.
"Non ho dubbi, non sareste cacciatori altrimenti no?"
Sam si sedette davanti a lei, guardandola intensamente.
"Ti conviene non fare scherzi piccoletta. Allora, cosa sta succedendo?"
"Per saperlo dovrete fare un gioco con me."
"Che genere di gioco?" Chiese Castiel sospettoso. Per quanto ci provasse non riusciva a capire a che razza sovrannaturale appartenesse la bambina, non era un demone, e non riusciva ad avvertire la sua anima.
"Si chiama il gioco della porta rossa. Se giocherete, potrete capire cosa è accaduto a quelle persone, ma è un gioco pericoloso."
"Se sai chi siamo, dovresti sapere che il pericolo non ci spaventa." Fu Dean a parlare, usando il suo tono più severo.
"Naturalmente. Allora giocherete con me?"
"Potremmo anche cavarti le informazioni che ci servono con la forza..." Intervenne Sam.
"Potreste provarci. Ma non ci riuscirete. Uomini più potenti di voi ci hanno provato e hanno fallito, a voi la scelta."
I ragazzi si guardarono, cercando di decidere cosa fare.
Era in gioco la vita di molte persone, non c'era tempo da perdere.
Kristel li fissava seria, senza mostrare alcuna emozione.
"Accettiamo." Disse Dean, posando la mano sulla pistola.
Kristel posò il suo lecca lecca sul tavolo e si alzò in piedi con espressione seria.
"Precipio quod anima a corpore separatur. " (Io comando che l'anima si separi dal corpo)
Recitò Kristel allargando le braccia e alzandole sopra la testa, congiungendo poi le mani.
"Quaero possessio animae." (Io esigo il possesso dell' anima)
Iniziò ad abbassare le braccia, e nello spazio creato tra le sue mani apparse un sottile filo rosso che bruciava.
"Peto animae praesentia res deferatur ad locum quem elegit."
(Io reclamo le anime presenti, affinchè vengano trasportate nel luogo da me prescelto)
Le braccia scesero e il filo si allargò, crescendo come spessore e intensità.
"Avi, quaeso te viribus confisos." (Avi, io vi invoco, mi affido alla vostra forza)
Quando arrivò a giungere le mani sul grembo, il cerchio fu completo.
"Haec committimus animarum laptop inside somnium meum, quia ad devorandum per somnia."
(Vi affido queste anime, portatele dentro il mio sogno, affinchè siano consumate dai loro incubi)
Il centro del cerchio di fuoco divenne denso e oscuro come la notte.
"fortunam scaenicorum!" (Buona fortuna giocatori!)
Sussurrò prima di soffiare il cerchio di fuoco verso di loro.
Quando il cerchio li attraversò i loro corpi caddero a terra privi di sensi, le loro anime vennero intrappolate nel cerchio, dirette verso un limbo lontano.



NB Salve a tutti giocatori, e benvenuti nel mondo dell' incubo!
State per avventurarvi in un terribile universo, dove le vostre peggiori diventeranno realtà...
Siete ancora in tempo per fermarvi, se avete paura del buio e delle creature che vi dimorano.
O avrete il coraggio per proseguire?


Ps Non ho studiato latino, per le traduzioni mi sono affidata ai traduttori su internet, quindi se ho sbagliato qualcosa, fatemi sapere la vostra opinione, e provvederò a correggere! :-)  

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