CAPITOLO 11: LA ROSA BIANCA

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Cavallo e cavaliere squarciavano la notte, mentre la luna dietro di loro illuminava le loro figure d' argento e porpora.
La spada sguainata tesa verso il nemico, lo sguardo determinato e la bocca serrata.
Dean Winchester alzò la sbarra d' acciaio, piegò leggermente le gambe, preparandosi a parare il colpo.
Nascosta e silenziosa, numero 17 tendeva la sua freccia, socchiudendo l' occhio.
Quando il cavaliere gli fu davanti, Dean spostò il piede destro un po' più indietro per darsi stabilità, poi fece un profondo respiro.
La spada luccicava scendendo verso di lui, ed un sibilo precedette il colpo.
Dean lo bloccò a fatica, riuscendo a stento a restare in piedi.
Numero 17 imprecò, perché il ragazzo era proprio davanti al suo bersaglio.
Ametista corse ancora un poco, fin quando il cavaliere la spronò a tornare indietro, e di nuovo tese la spada pronto a colpire.
Di nuovo, Dean si preparò a resistere, e numero 17 tese la sua freccia, cercando con lo sguardo il punto giusto dove mirare.
Questa volta il colpo fù così forte che scaraventò la sbarra in aria e Dean a terra.
La freccia sfiorò la cavalla alla coscia, facendola impennare.
Il cavaliere si scrutò intorno, alla frenetica ricerca dell' arciere.
Approfittando del momento di distrazione, Dean recuperò la sbarra, colpendolo al fianco sinistro con tutta la forza che aveva.
Per un attimo lui perse l' equilibrio, e una seconda freccia sibilò, centrando la spalla di Ametista.
Dean riprese a colpirlo, mentre il cavaliere si parava con la sua spada.
Ametista si agitava in preda al dolore, mentre la spada si tingeva di rosso.
Poi riprese a correre nella notte, finchè il cavaliere la incitò ancora una volta a tornare indietro.
"Non puoi resistere a lungo, Winchester! Tra poco incontrerai la dama nera, e io sorriderò guardando il tuo cadavere!"
"Attento che non sia io a sorridere!" Rispose lui con una smorfia.
Era ferito al braccio e aveva un taglio sul torace, che bruciava ogni volta che provava ad alzare la sbarra.
Eppure, Dean aveva affrontato sofferenze peggiori, ed oramai il dolore non lo spaventava più.
Anzi, una parte di lui si eccitava, quando si trovava a dover combattere in situazioni disperate, quando un nemico pericoloso lo sfidava, e la sua tenacia veniva messa alla prova.
Osservò il cavaliere avvicinarsi a lui, e decise di giocare d' astuzia.
Quando il cavallo gli fu a pochi metri, gli corse incontro e lo superò, ritrovandosi dall' altra parte.
Approfittando della confusione del cavaliere, riuscì a colpirlo alla schiena, facendolo piegare dal dolore.
Ma prima di riuscire a sferrare il secondo colpo, la spada lo trafisse alla spalla, e questa volta, Dean Winchester urlò, cadendo a terra.
Una freccia ferì il cavaliere al fianco, e per un attimo gli tolse il respiro.
Dean si rialzò, con più determinazione di prima negli occhi, ma con il corpo più sofferente.
Provò a rialzare la sbarra, ma il dolore glielo impedì.
Prima che potesse riafferrarla, la spada si scagliò nuovamente su di lui.
Un profondo taglio lacerava i suoi vestiti e la sua pelle, all' altezza del cuore.
Un' altra freccia trafisse il cavaliere, ma dopo un momento, la estrasse dal suo ventre a mani nude, ridendo.
"E' tutto qui quello che sai fare?!" Urlò nell' oscurità.
Scese da cavallo, tendendo la spada verso il viso di Dean.
Numero 17 stava iniziando ad agitarsi, anche se non ne capiva il motivo.
Aveva visto morire molte persone, da quando era stata trascinata in quell' incubo.
Alcuni di loro erano diventati suoi amici, e da quel momento lei aveva promesso a se stessa di non affezionarsi più a nessuno, non finchè quel maledetto gioco fosse finito.
Se mai fosse finito.
Ma ora, quel ragazzo sfrontato dal bel sorriso, stava per essere ucciso, e lei non aveva intenzione di restare ferma a guardare.
"Stai a vedere cosa so' fare stronzo..."
Scagliò la sua freccia dritta al ginocchio del cavaliere, bloccando la sua avanzata e facendolo inginocchiare a terra.
Tuttavia, non bastò a fermarlo.
In pochi momento si rialzò in piedi, appoggiando la sua spada al terreno, e facendosi forza si di essa.
Dean strisciava in cerca della sbarra, mentre una scia di sangue bagnava la terra sotto di lui.
Il cavaliere gli mise un piede sulla schiena, mentre ridendo alzava la spada.
Ma accadde qualcosa che non aveva previsto, quando abbassò l' arma, trovò qualcuno a parare il fendente.
"Allontanati subito da lui!" Urlò Castiel, in piedi sopra Dean.
"Allontanati tu straniero, sei sulla mia preda!" Ripose il cavaliere.
"Dovrai passare sul mio cadavere, per averlo!"
"Con piacere." Sussurrò lui, sorridendo.
Iniziarono a lottare, e più il cavaliere lo feriva, più Castiel si poneva in difesa del suo amico.
"Dean, scappa!" Gli disse, voltandosi un' attimo verso di lui.
In quell' unico momento, i loro occhi s' incrociarono, lasciando trapelare i loro sentimenti.
Castiel si perse in quella miriade di emozioni che erano gli occhi smeraldo di Dean Winchester.
E in quell' attimo di distrazione, il cavaliere lo ferì al ventre, trapassandolo con la sua spada.
Dean poteva vedere la punta di essa tinta di rosso, fuoriuscire dalla schiena dell' amico.
Castiel urlò, mentre una lacrima scese dal suo viso.
Ma le sue mani rimasero salde, il paraurti alzato sopra di lui, nel disperato tentativo di difendere entrambi.
Il cavaliere sorrise, ma questa volta, il suo volto era malinconico.
"La sirena suonerà due volte, questa notte. Andate in pace, giocatori..."
Così dicendo abbassò la spada con tanta violenza, da scaraventare il paraurti dall' altra parte della strada.
Castiel non si mosse, rimase davanti a Dean, cercando di proteggerlo con il suo stesso corpo.
Appena prima che la spada lo raggiungesse, una freccia raggiunse il cavaliere, centrando la rosa bianca che portava sopra il cuore.


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