"Il mio nome è Kristel, sono la padrona di questo mondo, e sono qui per illustrarvi le regole del gioco.
Fate attenzione, perchè non le ripeterò, ed è in ballo la vostra vita.
Queste sono le regole del gioco della porta rossa:
1 Vi trovate nel mio s...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Molto tempo, fa in un regno lontano, c' era un grande castello, all' interno del quale viveva una bambina bellissima, ma molto triste.
La bambina aveva vissuto anni felici, ma venne il giorno in cui sua madre morì nel dare alla luce le sue sorelle: Anne e Mary.
Il padre divenuto folle dal dolore, si rivoltò verso di lei.
Ogni giorno la picchiava, e ogni notte veniva a trovarla nel suo letto.
La bambina piangeva e chiedeva aiuto, ma nessuno venne mai in suo soccorso.
L' unica amica che aveva, era sua la sua cavallina, Ametista. L' unica in grado di lenire le sue pene.
Con il tempo, iniziò ad acquistare capacità straordinarie, grazie ad un' antica maledizione che portava nel sangue, come i suoi avi prima di lei.
C' erano alcuni che gli chiamavano Dreamwalkers. Dal padre lei ereditò questo dono e questa sventura.
Queste capacità, potevano essere usate sia per il bene che per il male, e trascendevano il tempo e lo spazio, governando la materia dei sogni.
La madre di Kristel era invece una potente strega oscura, e da lei ereditò poteri sconfinati, e terribili.
Più il padre le infliggeva dolore, più quel potere dentro di lei cresceva e diventava oscuro e potente.
I giorni passarono, la bambina crebbe e divenne una fanciulla.
Conobbe un bel giorno di primavera un cavaliere, Richard Blakewood era il suo nome.
Le terre della sua famiglia confinavano con le sue, così ogni mattina lei lo guardava cavalcare sulle colline, illuminato dai raggi del sole.
La sera lui veniva da lei, portandole una rosa bianca in dono, e passeggiando tra i giardini del castello, si scambiavano dolci baci sotto le stelle.
Un giorno, il padre scoprì ciò che stava accadendo tra i due, e pazzo di gelosia, fece rinchiudere la figlia nella torre, sottomettendola alle sue brame perverse.
Distrutta dal dolore, e stanca di sopportare tanta sofferenza, la fanciulla decise di fuggire.
Usò i suoi poteri per farsi aprire dalle guardie, lasciandogli persi in un limbo fatto di sogni.
Prese Ametista e fuggì nella notte.
Richard la aspettava vicino al fiume, dove con una nave sarebbero finalmente scappati insieme.
Ad un tratto si accorse di essere seguita dal padre e dai domestici, che impugnavano torce e fucili.
Spaventata, spronò Ametista a correre più forte, e quando in lontananza scorse il suo cavaliere, i suoi occhi si bagnarono di lacrime.
Lo riabbracciò un' istante, prima che il padre ed i suoi uomini gli accerchiassero.
Richard estrasse la spada, il padre prese la mira con il suo fucile.
Nei momenti che seguirono, tutto avvenne velocemente e con ferocia.
Il padre sparò, colpendo Richard alla spalla.
Lui lo ferì al petto con la sua spada.
Lottarono, lei si mise in mezzo cercando di fermargli, il padre la picchiò, facendola cadere a terra.
Ametista per proteggerla, lo colpì alla testa con lo zoccolo, uccidendolo sul colpo.
I domestici inferociti con la bestia, si avventarono su di lei con i forconi e i fucili.
Kristel implorò il cavaliere di salvarla, e lui andò in suo soccorso.
Uccise tre di loro, prima di venire trafitto allo stomaco, colpito accidentalmente nell' isteria generale.
Mentre la fanciulla piangeva, tenendolo tra le braccia e guardandolo morire, i domestici uccisero Ametista.
Cavallo e cavaliere morirono nello stesso istante, esalando gli ultimi respiri tra le braccia di Kristel.
Urlò così forte, da spaventare anche gli uomini.
Si alzò il vento, calarono le tenebre.
Una forte luce nera si espandeva dal suo petto, inghiottendo tutti quelli intorno a lei, e intrappolandogli per sempre nel suo mondo di incubi.
Quando Kristel riaprì gli occhi, fece un profondo respiro, poi mise le mani intorno alla testa di Ametista, e sorrise.
"Ciao, vecchia amica." Disse con dolcezza, baciandole la fronte.
Un grande luce azzurra si sprigionò dal suo corpo, espandendosi come un' onda su tutto il suo regno, mutandone il volto al suo passaggio.
La bambina divenne fanciulla, le strade d' asfalto si tramutarono in pietra, vallate d' erba e di fiori si estendevano all' orizzonte. I fiumi ed i laghi non erano più porpora, ma azzurri e cristallini, i palazzi distrutti divennero case, apparsero boschi e giardini, e gli animali popolarono di nuovo quelle terre.
Anche gli abitanti del regno, cominciarono a mutare forma:
La bambola per metà umana, lo divenne del tutto, riacquistando il suo vero aspetto.
L' enorme gatto divenne un gattino, le creature volatili dei corvi, i soldati tornarono ad essere contadini, ed i folletti bambini.
"Grazie Dean Winchester, per avermi costretto ad aprire gli occhi..."
Dean annuì, sorridendo.
Il sole spendeva alto e l' aria era profumata.
Poi apparse Richard, e le porse la mano.
Lei la prese, sorridendo.
"Mia amata... Finalmente staremo insieme." Le disse lui, avvicinandola a se.
"Si. Per l' eternità..." Rispose lei con un sorriso.
Il cavaliere baciò la fanciulla, stringendola con forza, e facendola di nuovo sua.