CAPITOLO UNO

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Taehyung si trovava al suo armadietto a sistemare le sue cose mentre pensava a come trovare la sua classe...si, non si ricordava dove fosse. Ad un certo punto, sentì una ragazza imprecare pesantemente e, girandosi, la vide di fronte a lui e dall'altra parte del corridoio tirare delle leggere manate a quell'anta in acciaio nella speranza che si aprisse. Probabilmente la serratura era troppo dura per lei. Così Taehyung preso da un momento inaspettato di coraggio, decise di avvicinarsi per poterla aiutare. Non che avesse tutta questa forza, ma provare non costava nulla. Appena le arrivò dietro le toccò delicatamente la spalla e, contemporaneamente, le chiese balbettante: "Scusami, vuoi che ti dia una mano ad aprire l'armadietto?". La ragazza in questione, sentendo una voce venire dal nulla, fece un salto enorme per poi girarsi e, con voce abbastanza alta ed energica, dire : "Oh mio Dio! Non farlo mai più. Sono troppo giovane per morire di infarto, non credi?". Un'esclamazione che riuscì a lasciare perplesso assirittura una persona come Taehyung. Insomma, quale persona normale si metterebbe ad urlare di infarti e di morte in mezzo ad un corridoio? 

In ogni caso, passato l'attimo di spavento, la ragazza si spostò facendogli capire che accettava più che volentieri il suo aiuto. Così Taehyung si avvicinò e, mettendoci tutta la forza che aveva, riuscì ad aprire l'armadietto in questione, e, per poco, non gonfiò il petto all'infuori , fiero di essere riuscito ad aprirlo - constatando quanto effettivamente fosse duro - nonostante la quasi totale assenza di muscoli a causa del suo corpo troppo magro. 

"Grazie, tizio di cui non so il nome" disse sorridendo la figura femminile, ora posizionata davanti alla orribile scatola ferrosa per riporre dei libri.

"Oh, scusami, hai ragione. Mi chiamo Kim Taehyung, piacere di conoscerti" disse il ragazzo con voce incerta e timbro basso.

"Quanto balbetti. Sembri il bambino della mia vicina quando prova a giustificarsi dopo aver commesso un guaio" rispose ridacchiando la ragazza lasciando Taehyung nuovamente spiazzato. "Comunque il mio nome è Kim Jisoo, piacere tutto mio. Sei nuovo per caso?". 

"Si, si nota così tanto?" rispose sempre balbettando. Non riusciva comunque a non farlo, era più forte di lui. La timidezza era un suo grande difetto e l'insicurezza peggiorava solamente le cose. Inevitabile in una situazione come quella; in fondo stava parlando con una perfetta sconosciuta.

"Effettivamente un po' si, vista l'aria smarrita sul tuo volto. Ti serve qualcosa?" rispose la ragazza, mentre si poggiava all'armadietto, dopo averne chiuso l'anta. 

A quella domanda, Taehyung, facendosi coraggio, prese la palla al balzo e titubante disse: "In realtà si. Sapresti indicarmi la mia classe? È la prima B". Certo, si stava sentendo un perfetto imbranato, ma non ci teneva ad arrivare in ritardo il primo giorno di scuola e, sicuramente, mettersi a cercare la classe rischiando pure di perdersi non era la migliore delle opzioni. 

"Ma certo! non è assolutamente un problema aiutarti" rispose Jisoo con forte entusiasmo. La sua allegria nell'affrontare la vita, l'energia che ci metteva in ogni cosa che faceva e la costante voglia che aveva nell'aiutare gli altri erano tratti ben distinti nel suo carattere, tra i maggiori pregi che aveva. Taehyung non poteva ancora saperlo non conoscendola, ma l'entusiasmo che ci metteva per fare anche solo questa piccola cosa era totalmente normale per lei.

In tutto questo, Taehyung si sentiva fortunato ad aver trovato una persona così gentile e disponibile nell'aiutarlo. Ma, soprattutto, era contento che fosse così espansiva perché, se fosse stata come lui, probabilmente si sarebbe ritrovato punto e a capo. 

"Comunque, tanto per informarti, la mia classe, la seconda A, non si trova tanto lontano dalla tua" disse la ragazza con disinvoltura mentre si incamminavano verso la prima B. Per quanto fosse una persona allegra ed espansiva, a causa della sua eccessiva energia e del suo carattere tendenzialmente infantile, le persone la consideravano una ragazza strana, il motivo per cui aveva davvero pochissimi amici. Non aveva paura di provare a buttarsi a conoscere nuove persone, non era la classica timida ragazza, per questo non si stava tirando indietro neanche con Taehyung. Anche se avevano avuto solo due minuti di conversazione, come ragazzo le era piaciuto: timido, carino ed educato, una rarità al giorno d'oggi. Quindi, perché non provare a farselo amico?

Taehyung, preso un attimo in contro piede, in un primo momento non seppe esattamente cosa rispondere. Poi, capendo l'antifona della ragazza, nacque sul suo volto il suo tenero sorriso quadrato e, come risposta, balbettando disse: "Direi che è una buona cosa. Se avrò bisogno saprò dove venirti a cercare, allora". Il sorriso sul volto di Jisoo fu inevitabile. 

La scuola era composta dal piano terra e da altri due piani. Le loro classi si trovavano all'ultimo e così Jisoo decide di approfittarne per fare vedere nuovamente la scuola al ragazzo. Al piano terra c'era la segreteria, la sala professori e alcuni laboratori per le lezioni pomeridiane. I restanti laboratorio si trovavano tutti al primo piano. Ogni laboratorio era dedicato ad una materia precisa e ce n'erano per ogni indirizzo. Le classi per le lezioni mattutine, invece, si trovavano ai due piani superiori. All'esterno, infine, c'erano i vari campi sportivi, uno spazio all'aperto dedicato a chi voleva stare fuori a mangiare e un'area fumatori. Impiegarono poco a fare questo giro della scuola e presto si ritrovarono entrambi davanti alla classe di Taehyung. 

"Ti va bene se dopo, alla ricreazione, passo a salutarti" chiese diretta Jisoo. Si, la timidezza non era di certo qualcosa che la caratterizzava.

Ma questo per Taehyung non era assolutamente un problema. Anche se non ci aveva passato molto tempo assieme, la trovava davvero molto simpatica e le sarebbe piaciuto farsela amica. Sarebbe stata la sua prima amica non solo all'interno della scuola, ma in tutta Seoul. Almeno, sperava potesse andare in questo modo.

"Per me va bene, se per te non è un disturbo" rispose quindi timidamente.

A quella risposta, Jisoo si mise a ridacchiare e, mentre si allontanava per andare verso la sua classe che si trovava poco più in là, rispose: "Se fosse stato un disturbo non te lo avrei neanche proposto".

E fu così che Taehyung venne lasciato davanti alla sua sezione: con un timido sorriso ad incorniciargli il viso e con la speranza che la sua vita sarebbe potuta davvero essere finalmente diversa. Entrò in classe trovandola quasi totalmente vuota se non per due o tre persone. Alla fine mancavano ancora dieci minuti al suono della campana. Si scelse il posto in prima fila accanto alla finestra e prese i libri per la lezione che che di lì a poco sarebbe iniziata. 

E, mentre aspettava il suono della campana che avrebbe davvero stabilito l'inizio del nuovo anno scolastico, Taehyung si chiedeva come avrebbe fatto a fare amicizia con almeno una persona all'interno della sua classe visto che non riusciva a trovare il coraggio di rivolgere la parola a quelle poche persone già presenti. E a quei pensieri non poté far altro che sospirare e pensare: "Altro che nuova vita".

INFORMAZIONE

Per chi non lo sapesse, il liceo, in Corea del Sud, si sviluppa su tre anni di studio. Se uno vuole continuare deve iscriversi all'università. Ribadisco che, non avendo trovato delle informazioni complete su come funzioni l'istruzione in Sud Corea, ho dovuto coprire i vuoti immaginando come potrebbero andare le cose in quel Paese. Con questo non farò più spazi autrice almeno che non sia per dare informazioni o chiarimenti, come in questo caso. Ancora buona lettura.

Heart or Mind? - KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora