CAPITOLO OTTO

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"Ora segui attentamente ciò che faccio e le mie parole, eseguendo assieme a me ciò che ti mostrerò. Okay?" chiese Jungkook, dopo aver riportato l'arancione alla pista da bowling che stavano usando. In risposta, Taehyung fece un semplice e veloce cenno di conferma col capo, per poi iniziare ad imitare il corvino cercando di prendere anche lui una boccia in mano. E questo senza successo, poiché quella scelta da lui pesava troppo per le sue ossute braccia, prive di muscoli.

"Prendi questa, è più leggera e viene usata tipicamente dai principianti, proprio perché pesa di meno ed è più facile da tirare e mirarla lungo il centro della pista" gli disse il corvino, porgendogli una boccia fatta interamente di plastica. "Ora, prendi la boccia con la mano che preferisci e infila queste tre dita all'interno di ciascun buco; come sto facendo io. Inoltre, il gomito, dopo aver sistemato la palla, deve essere piegato di novanta gradi e posizionato all'altezza del fianco, con l'avambraccio teso e il polso dritto. Vedi come sto facendo io?" chiese ancora Jungkook, mentre gli mostrava come fare.

Taehyung imitò alla perfezione ciò che il corvino gli aveva mostrato; e fin qui poteva dire che fosse ancora facile. Il corvino fece un cenno di assenso alla posizione adottata dall'arancio e poi continuò a parlare: "In seguito, ti posizioni all'inizio della pista e prendi la rincorsa fino alla linea rossa, che non puoi assolutamente superare poiché commetteresti un fallo, e, facendolo, il punteggio ti verrebbe semplicemente annullato. Il tratto di pista che utilizzi per la rincorsa viene chiamato zona di lancio o approach". E, finendo la spiegazione, effettuò la rincorsa e fece finta di tirare, per mostrare al suo compagno di classe come fare. "Per il resto", aggiunse girandosi verso di lui per, poi, incamminarsi a depositare la boccia, "è solo una questione di mira, forza e concentrazione. Ora prova tu e come andrà, andrà".

Taehyung, sicuro di fallire ugualmente, nonostante la spiegazione teorica e pratica del corvino, decise di tirare comunque e non tirarsi indietro. Non dopo il gentile gesto di Jungkook fatto verso di lui per aiutarlo. Così, con la boccia di plastica in mano datagli prima, eseguì alla perfezione ciò che gli era stato spiegato. Dopo essersi messo in posizione, prese la rincorsa e, fermandosi prima della linea rossa, tirò la palla a raso sulla pista. Nonostante avesse eseguito tutto nel modo corretto, riuscì a buttare giù solamente due birilli, quelli alla sua destra. Di conseguenza, non riuscì a nascondere l'insoddisfazione del risultato appena ottenuto.

"M-mi dis-dispiace" disse, allora, girandosi verso gli altri. La delusione e un rossore leggero, sinonimo di vergogna, visibili sul suo viso.

"Non serve abbattersi così, Taehyung. Hai fatto le cose nel modo corretto; alla fine ti manca solo la pratica e l'esperienza" disse subito Jisoo, dolcemente, per consolare il suo tenero amico.

"Mancano la mira e la concentrazione, mentre la forza messa nel tiro non era niente male, viste le braccia che hai". Disse Jungkook, mentre lo osservava con un accenno di sorriso sulle labbra. Poi, aggiunse, fissando Taehyung dritto negli occhi: "Fidati, non era male. Ora hai un secondo tiro da fare. Riprovaci".

L'arancione si sentì un po' rincuorato da quelle parole, ma non abbastanza da fargli riacquistare la concentrazione di prima. Il pensiero di fare schifo negli sport e di esservi totalmente negato aleggiava fortemente nella sua testa. Nonostante tutto, si avvicinò alle bocce e fece attenzione a prendere sempre quella di plastica. In seguito, si posizionò all'iniziò della pista e prese posizione, pronto per prendere la rincorsa e poi tirare.

"Fermo!" esclamò Jungkook prima che Taehyung potesse anche solo muovere un passo verso quella linea rossa, facendo spaventare tutti. "Non vedi che la posizioni del braccio è sbagliata? Come anche l'angolatura del gomito!" continuò a dire mentre si avvicinava velocemente al corpo dell'arancione. Jungkook si posizionò dietro la magra figura del ragazzo e sistemò il suo braccio destro nel modo corretto, poi lo fece camminare fino alla linea rossa. Inutile dire come le guance di Taehyung si imporporarono di un rosso accesso, mentre il suo cuore prese a battere velocemente, manco fosse un martello pneumatico. Dopo averlo posizionato al limite della zona da tiro, disse: "Adesso tireremo insieme, ma da fermi, poiché farlo con una rincorsa sarebbe difficile per entrambi e rischieremmo solo di essere scoordinati e di sbagliare qualcosa". Si fermò per controllare che la posizione di Taehyung fosse ancora corretta, poi mise la sua mano destra attorno al polso della mano di Taehyung che reggeva la boccia e spostò il suo corpo verso sinistra, in modo da riuscire a vedere meglio la pista per poter accompagnare i movimenti del corpo dell'arancione.

In seguito, direttamente nell'orecchio di Taehyung, disse con voce basse per non infastidirlo: "Concentra il tuo sguardo sul birillo centrale. Ma non sulla parte superiore, alla base". Fece una pausa per fare in modo che potesse eseguire, a suo tempo, ciò che gli aveva detto. Dopo aver visto gli occhi di Taehyung mirati solo su quel birillo e i muscoli facciali tesi in un'espressione di sola concentrazione, continuò a sussurrare: "Ora carica il braccio destro all'indietro, mantenendo sempre la giusta posizione e, poi, con quanta più forza hai, accompagna la palla verso la pista, a raso terra, e verso quel birillo che stai fissando e dal quale i tuoi occhi non si devono assolutamente spostare". E così dicendo, accompagnò nei gesti il ragazzo minuto davanti a sé, facendogli tirare la boccia. Non riuscì comunque a fare spare, ma buttò a terra altri cinque birilli, che, sommati a quelli di prima, facevano un totale di sette.

Per un momento, Taehyung rimase bloccato sul posto, incredulo di aver fatto cadere così tanti birilli - anche se non totalmente da solo -. Ma, passato il momento di stupore, saltò gioiosamente sul posto urlando una serie di 'Evviva!' per il risultato ottenuto, accompagnato dagli applausi dei suoi amici. Poi, senza minimamente pensare alle sue azioni, si girò e buttò le sue braccia al collo del corvino, abbracciandolo in modo goffo, mentre ancora esultava e saltellava sul posto, con un enorme sorriso in volto. Però, quel momento durò veramente pochi secondi, perché Taehyung non ci mise molto a realizzare ciò che aveva appena fatto. Infatti, si staccò velocemente dal corvino - non potendo non notare la sua faccia leggermente sconvolta, probabilmente proprio dal suo precedente gesto -, mentre la sua faccia e le sue orecchie diventarono subito rosso fuoco.

"M-mi dispiace. S-scusami davvero, n-non v-volevo essere c-così i-inopportuno" sussurrò, balbettando, l'arancione, mentre abbassava la testa per nascondere quel dannato rossore. Rossore che a Jungkook non passò per niente inosservato e che, incoscientemente, lo fece leggermente sorridere per la tenerezza.

"Non ti preoccupare Taehyung, non sei stato per niente inopportuno e non hai davvero bisogno di scusarti per così poco" gli rispose con tono calmo, mentre continuavano le grida da parte del gruppo dietro di loro, concentrato in una 'discussione' riguardante Hoseok e la sua bravura a giocare a bowling. Poi, portò una mano tra i capelli del ragazzino, scompigliandoglieli, e aggiunse: "In ogni caso sei stato bravo. Sono sicurissimo che la prossima volta riuscirai a buttare giù ancora più birilli, e tutto da solo". Finito di parlare si girò, pronto a dirigersi verso il gruppo, per sedersi su una delle sedie. Ma Taehyung, imbarazzato e scosso dal gesto appena compiuto dal corvino, prima che il soggetto dei suoi pensieri potesse anche solo compiere un passo verso gli altri, disse con enfasi ma, allo stesso tempo, con un po' di vergogna: "G-grazie Jungkook h-hyung! G-grazie p-per avermi ai-aiutato".

Jungkook, al sentire quelle parole, girò di nuovo il viso verso Taehyung, dedicandogli un semplice sorriso come risposta, per poi andare definitivamente a sedersi, ignorando totalmente il leggero brivido che aveva percepito lungo la schiena al sentire il suo nome uscire dalle labbra del ragazzino.

Il resto della partita procedette a gonfie vele. Hoseok continuò a far ridere tutti con il suo comportamento ridicolo e con la sua scarsità di gioco. Jungkook e Yugyeom continuarono a dimostrare le loro abilità nel bowling, facendo molti strike e spare. Jisoo, Jimin e Taehyung, invece, intrapresero una sfida tra loro per decretare chi fosse il più bravo tra i principianti; sfida che, alla fine, vinse Jisoo - bisogna dirlo, vinse anche grazie alla grande fortuna che ebbe durante tutto il gioco -.

Alla fine della partita, si erano già fatte le cinque e per tutti si era fatta l'ora di andare a casa; chi per studiare, chi per i genitori e chi per una semplice sua voglia.

Taehyung e Hoseok, che abitavano nello stesso distretto di Seoul - Gangdong -, a differenza degli altri che abitavano lì a Gangnam, si diressero assieme verso la metro, continuando a ridere e parlare tra loro, entrambi con gli animi leggeri.

Si, perché anche l'arancione, nonostante la timidezza e l'insicurezza che lo avevano accompagnato durante tutta la giornata - come in tutta la sua vita -, si era divertito davvero tanto quel pomeriggio. E, ripensando ai momenti condivisi con tutte quelle persone, non poteva impedire al suo cuore di accelerare a dismisura, dalla gioia che provava.

Era questo che cercava come cambiamento nella sua vita. Non più prese in giro e solitudine, ma persone con cui potersi divertire e, chissà, magari in un futuro, poter confidar loro anche i suoi dubbi, sentimenti, ragionamenti e chi più ne ha più ne metta. E, per quanto sapesse che doveva ancora lavorare molto su se stesso per star bene ed essere più sicuro e forte, sentiva che la strada per avverare tutto ciò, fosse quella esatta. Non poteva e non si sarebbe sicuramente tirato indietro dal nuovo cammino che stava iniziando a percorrere; non adesso che le cose nella sua vita stavano prendendo, finalmente, la giusta piega.

Heart or Mind? - KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora