CAPITOLO 8

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Quel giorno stavo seduta sul divano a guardare un programma su MTV chiamato "Sixteen and pregnant". Mi ero avvolta in una grande felpa con il cappuccio perché fuori stava piovendo nonostante fosse Agosto e la temperatura si era abbassata di parecchi gradi . Ma si sa, in Inghilterra il tempo è imprevedibile. In casa eravamo solo io, Louis e Fizzy. La madre come al solito era al lavoro, il patrigno Mark ( lo scoprii dopo che non era il vero padre, ma colui che aveva cresciuto Louis e le sorelle) era ancora fuori città per affari, mentre le altre bambine erano dalla nonna. Ancora non rivolgevo la parola a Louis, è vero, la cosa stava andando per le lunghe, era quasi passato un mese dall'accaduto, ma volevo aspettare ancora un po'. Per quanto riguarda Tayler, non gli scrissi più e lui non mi cercó. Sinceramente non mi dispiaceva, la "cotta" mi era passata e avevo capito che persona fosse, anche grazie a Demi con cui avevo passato l'ultimo mese a parlare e a scherzare. Era davvero un'amica speciale.

Ritornando a Louis, lui si stava preparando per andare agli allenamenti per una partita di calcio. Si era iscritto da poco nella squadra del Doncaster, e a quanto pareva se la cavava abbastanza bene. Dopo il lavoro, quasi ogni pomeriggio passava qualche ora allo stadio. Non so se andava lì anche per non avermi in mezzo ai piedi; di certo non doveva essere piacevole avere una che non gli rivolgeva ancora la parola dopo tanto tempo, ma bé alla fine era colpa sua...

Louis si era appena messo il suo borsone in spalla quando sua sorella lo raggiunse di corsa.

<< Louis aspetta!>> gli disse raggiungendolo.

<< Che c'è?>> le domandó.

<< È arrivata una lettera per te questa mattina. Tieni>> e gliela porse . Intanto io, con la cosa dell'occhio sbirciavo la scena, nonostante facessi finta di prestare attenzione allo show in tv. Louis si tolse il borsone dalla spalla e aprì la lettera. Inizió a leggerla. Prima il suo sguardo era confuso , poi divenne perplesso e infine meravigliato. Sbarricó gli occhi e ad un tratto aprì la porta di casa e inizió a correre chissà dove. Io e Fizzy ci lanciammo un'occhiata interrogativa, ma ci impiegai un attimo per capire quello che era successo. Mi alzai di scattó e iniziai anche io a correre

<< Lo raggiungo io, non ti preoccupare!>> le dissi mentre mi allontanavo da casa. Cominciai a correre velocissima, cercando di inseguire Louis che scappava come una scheggia.

<< Louis! Louis!>> provai a chiamarlo forte, ma niente lui non si fermava. La pioggia stava cadendo molto forte e a causa delle goccioline che mi appannavano la vista, mi risultava difficile seguire Tommo che ormai in lontananza mi sembrava un puntino. Mi fermai un attimo per prendere fiato, non ero mai stata una sportiva, avevo sempre odiato educazione fisica, e questo era il risultato!

" Vedi che ti dovevi impegnare a scuola? A quest'ora lo avresti raggiunto!"

" Non è il momento!"

Mi misi le mani sui fianchi e feci un bel respiro, dopodiché ripresi a correre. Non sapevo dove stavo andando, ormai avevo perso le tracce di Louis e le case tutte uguali non mi aiutavano affatto. Fantastico mi ero persa! Ma nonostante ciò non mi fermai, prima o poi sarei sbucata da qualche parte. Infatti qualche minuto dopo, mi ritrovai davanti un cancello molto alto, circondato da un recinto. Doveva per forza essere lo stadio. Mi avvicinai a due ragazzi che stavano entrando dentro.

<< Scusate, avete per caso visto un ragazzo alto, moro, che correva da questa parte?>>

<< Sì, è andata proprio dentro>> mi rispose uno dei due.

Entrai in quel grande edificio dove in mezzo ospitava un immenso campo da calcio, circondato da numerose tribune. Era uno stadio vero e proprio, di quelli che si vedono in tv. Mi guardai in giro alla ricerca di Louis, quando lo vidi seduto su una tribuna con ancora in mano il foglio ormai tutto bagnato dalla pioggia. Iniziai a salire qualche scalino per raggiungerlo, e quando fui arrivata lui alzò lo sguardo.

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