CAPITOLO 13

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Tornai a casa stanca morta. Il viaggio mi aveva straziato soprattutto per colpa della moltitudine di emozioni che mi avevano invaso. Prima la delusione per Louis che non aveva passato il turno, poi il forte desiderio di raggiungerlo e di consolarlo, la gioia nel vederlo, l'amarezza nel sentirlo piangere e infine la felicità nel sapere che era entrato a far  parte di un gruppo. Anzi... Un'ultima emozione c'era... La tristezza nel dovermi essere allontanata da lui. Louis era andato a casa di Harry con i suoi amici, e lì avrebbe passato qualche giorno in modo tale che si potessero conoscere bene ma che sopratutto si mettessero d'accordo sul nome della band. Io invece ero tornata a Doncaster. Mi ero fatta dare un passaggio da Johannah dato che anche lei era di ritorno dalla settimana passata con le bambine e il marito a Londra.

Desiderosa di una bella rinfrescata, andai a buttarmi sotto la doccia e poi decisi di guardare la televisione. Erano ormai le nove di sera e tutte le bambine erano a letto. Così scesi lentamente le scale per raggiungere il salotto, quando sentii improvvisamente qualcuno singhiozzare. Mi avvicinai al divano e vidi Johannah che avvolta in una coperta, si asciugava il viso con un fazzoletto. Impacciata nel trovarmi in quella situazione, volli comunque andarle a chiedere se avesse bisogno di aiuto.

<< Johannah... Tutto bene?>> le domandai preoccupata, mentre mi avvicinavo a lei.

<< Oh Sel! Scusami non ti avevo vista>> e con un veloce gesto della mano cercó di mandare via quelle lacrime, per poi sedersi meglio, lasciandomi un posto al suo fianco.

<< È successo qualcosa?>> È brutto vedere un adulto piangere. Di solito sono loro che ti stanno vicini quando il mondo sembra crollarti addosso, ma quando i ruoli si invertono ti senti imponente perché ti chiedi se sarai mai capace di tirarla su di morale, come loro hanno sempre fatto con noi.

<< Ti sembrerà da sciocchi... Ma sto male per Louis>> confessó.

<< Perché?>> le domandai abbracciandola.

<< Il mio piccolo bambino è cresciuto. Da un giorno all'altro non lo vedo più gironzolare in questa casa, è sempre fuori per lavoro... E solo adesso mi rendo conto che è diventato grande. Pensa se il suo gruppo sfonderà? A quel punto è poco ma sicuro che non lo rivedrò più! Tra tour e concerti.... E si ricorderà di me?>>. Johannah mi faceva tanta tenerezza. Chissà com'era brutto per una madre allontanarsi dal figlio.

<< Sai... Tutti prima o poi crescono e lasciano il proprio nido. Tu forse non eri pronta, non ti aspettavi che Louis una mattina si sarebbe svegliato, avrebbe superato la selezione per XFactor e sarebbe entrato a far parte di un gruppo... Ma questo lo accetterai solo con il tempo. Sappi che comunque anche se dovesse avere successo e anche se passasse  la maggior parte del tempo fuori casa, non appena avrà anche solo un secondo libero, correrà da te. Sei tu sua madre, sei tu che gli hai dato il dono della vita e senza di te non avrebbe quel talento che ha ora. Sono certa che a ogni concerto, prima di iniziare, ti penserà e ti ringrazierà per tutti i sacrifici che hai fatto per crescerlo e per avergli dato l'opportunità di diventare quello che è adesso. Un ragazzo forte, pieno di sogni, che ti è grato per tutto quello che hai fatto. A te mancherà vederlo, ma lo troverai sempre nel tuo cuore e tu sarai nel suo.>>. Johannah a quelle parole, mi abbracció fortissimo e rinizió a piangere. Quel contatto così materno mi fece tornare in mente i momenti passati con mia mamma. Mi mancava un sacco, volevo riabbracciarla. Ma fortuna che ora c'era lei, che colmava un po' quel vuoto dentro di me. Johannah era una donna e una mamma fantastica, e le volevo un gran bene.

<< Grazie Sel! Sei davvero una ragazza dolcissima... Sono contenta di averti conosciuta>>

<< Anche per me è stato un piacere>>. Dopo la conversazione, andammo entrambe a letto. Prima di mettermi sotto le coperte, ricevetti un messaggio.

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