CAPITOLO 1

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In un batter d'occhio mi ritrovai sull'aereo pronta per una nuova avventura

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In un batter d'occhio mi ritrovai sull'aereo pronta per una nuova avventura. I miei genitori, prima di salutami, mi fecero altre centomila raccomandazioni. Come non capirli, la loro unica figlia, sarebbe partita per un anno intero, senza conoscere nemmeno la famiglia ospitante, ma io promisi che non appena sarei arrivata a destinazione, li avrei chiamati e raccontato tutto.
Sulla' aereo vicino a me, era seduto un vecchietto che mi guardava mentre cercavo di slegare le cuffie dell'Ipod che si erano attorcigliate come al solito.
" Sei sempre la solita, imparerai mai a metterle come si deve?"
" Ah, sei qui?"
" Pensavi che ti avrei abbandonata carina?"
" No, ma la speranza è l'ultima a morire"
<< Signorina, dove va di bello?>> mi chiese il vecchietto dolcemente.
<< A Doncaster >> Gli risposi sorridendo
<< Va a trovare dei parenti?>>
<< No, vado a studiare per un anno e sarò ospitata da una famiglia>>
<< Davvero una bella esperienza! E dimmi, è la prima volta che vai in Inghilterra?>>
<< Sí, e lei è inglese vero? L'ho capito dall'accento>>
<< Esatto, sto tornando a Londra da mia moglie. Sono venuto in Italia per andare a trovare mio figlio>>
<< Ah, e sua moglie non l'ha accompagnato?>> Il vecchietto fece un'espressione divertita.
<< No, lei è terrorizzata dall'aereo. Preferisce aspettare che sia Steve, nostro figlio, ad andarla a trovare.>>
<< Ah, ok . Comunque piacere, io sono Selena.>>
<< Piacere mio Selena, io mi chiamo Dave>>
Io e Dave continuammo a parlare fino alla fine del viaggio. Mi raccontò della sua famiglia e mi augurò buona fortuna per la mia nuova avventura. Non appena atterrati, presi il mio bagaglio a mano, e corsi ad aspettare l'arrivo della mia valigia. Quando la vidi in lontananza sul nastro trasportatore, iniziai a preoccuparmi. Come sarei riuscita a sollevarla? Sarebbe pesata almeno tre tonnellate! Ovvio per stare via da casa così a lungo, dovevo portarmi di tutto di più.
" Perché non chiedi a quel ragazzo vicino a te di aiutarti?"
" No, grazie. Sarebbe troppo imbarazzante!"
" Allora cosa preferisci fare? Prenderla da sola e magari rimanere appesa al nastro trasportatore e non riuscirla a mettere a terra? E' questo che vuoi? Fare una delle tue solite figure?"
"Certo che no!"
" Bene allora chiediglielo, che la valigia sta arrivando"
"No"
"Sí!"
"No!"
"Fallo adesso!"
<< Scusa >> dissi picchiettando sulla spalla del ragazzo moro vicino a me. << Non è che mi potresti aiutare a prendere la valigia. Sai pesa un po'...>>
<< Certo>> rispose lui, e gli indicai la mia valigia non appena arrivò. Con molta fatica la tirò di peso,e me la diede.
<< Cavolo, pesa parecchio. Hai un elefante qui dentro?>>
<< Sí una cosa del genere>> ribattei ridendo .<< Comunque grazie mille>>
<< Ma figurati >>.
Presi la valigia e iniziai a trascinarla. Almeno con le quattro ruote che aveva sotto, il peso si sentiva molto meno.
" Ci voleva tanto a chiederglielo? Era pure carino!"
" Taci!"
Mi avviai verso l'uscita, cercando attentamente tra la folla di persone, se ci fossero i miei nuovi genitori. Improvvisamente vidi una donna sulla quarantina, con i capelli scuri di media lunghezza, che reggeva tra le mani, un foglio con sopra scritto il mio nome. Agitata mi avvicinai e le sorrisi.
<< Sei tu Selena?>> mi domandò in un perfetto inglese.
<< Sí, e tu Johannah?>>
<< Sí cara! Benvenuta!>> e mi diede un caloroso abbraccio.
<< Lascia che porti io la tua valigia>> disse molto gentilmente.
<< Oh, non si preoccupi. Pesa molto, la porto io >>
<< Come vuoi. Sei davvero molto bella! >>
<< Grazie >> risposi arrossendo. Non mi capitava spesso di ricevere complimenti, anche perché ero una ragazza molto riservata che non si faceva notare.
<< Allora com'è andato il viaggio?>> mi chiese Johannah. Per tutto il viaggio in macchina fino a casa, Johannah mi domandò di me, della mia famiglia e del perché fossi anche molto brava in inglese. Le risposi che aspettavo questo viaggio da tutta la vita, e quindi mi ero preparata al meglio per conoscere l'inglese, studiando tantissimo sui libri. Ma si sa, i libri non sono tutto. Per conoscere davvero una lingua bisogna praticarla sul posto. E quindi eccomi qui, nella bellissima Inghilterra.
Lei invece mi raccontò un po' della sua famiglia, dei figli ( che avrei conosciuto a breve) e di suo marito, che adesso era in viaggio per lavoro. Quando arrivammo sull'uscio di casa, iniziai a sentire delle voci di bambine che urlavano.
<< Non farci caso Selena, sono le piccole Daisy e Phoebe che fanno casino. Ah la tua stanza è al primo piano, quindi lascia pura la tua valigia qui che vado a chiamare mio figlio, così te la porta lui su>> mi disse Johannah.
<< Grazie mille signora>>
<< Ma dammi pure del tu!>>
<< Okay>> dissi timidamente.
Johannah mise le chiavi nella serratura della porta e aprí.
<< Ragazzi!>> urlò << É arrivata Selena!>>
Subito le due bambine più piccole mi furono accanto e mi abbracciarono.
<< Che bei capelli Selena! Mamma li posso avere anche io lunghi e mossi come i suoi?>> la madre sorrise.
<< Grazie piccola! Tu devi essere Phoebe..>>
<< No>> rispose ridendo << Io sono Daisy>>.
<< E io Phoebe>> gridò l'altra bambina sulla mia destra saltellando e aggiunse << Loro sono Charlotte e Félicité >> Indicandole con la manina. Le altre due ragazzine si avvicinarono e mi diedero la mano.
<< Chiamaci pure Lotty e Fizzy >> disse Lotty.
<< Va bene, e voi chiametemi pure Sel>>
<< Ragazze dov'è vostro fratello?>> chiese la madre, rivolgendosi alle figlie.
<< LOUIIIIIIIIISSSSSSSSSSS >> urlò Phoebe chiamandolo.
<< Phoe! Non gridare!>> la rimproverò sua madre.
Louis arrivò, scendendo le scale velocemente. Aveva i capelli castani arruffati, una t-shirt a righe bianca e rossa e un paio di pantaloni a pinocchietto.
" Secondo me stava dormendo. Vedi? disturbi sempre la gente"
" Sono le cinque di pomeriggio, ha tutta la notte per dormire"
<< Scusate stavo combattendo con il mio computer che non si accende. Tu devi essere Selena >> disse voltandosi verso di me,con un espressione da furbetto e porgendomi la mano.
<< Sí, piacere di conoscerti >> risposi dandogli la mano e fissandolo negli occhi. "Cavolo che carino che è! Ha degli occhi azzurri meravigliosi."
" Tesoro, ti ha solo stretto la mano per gentilezza. Non farti strane illusioni"
Ignorai la solita voce petulante.
<< Louis >> lo chiamò sua madre. << Saresti così gentile da portare nella tua camera la valigia di Selena?>>
<< Nella mia camera?>> . La voce di Louis si alzò di un tono. Anche io rimasi un po' perplessa. Avrei dormito con lui??
" Seee te piacerebbe!"
<< Sí Louis, ne abbiamo già parlato! Tu dormirai nell'altra stanza! Non essere scortese>> Johannah mi guardò e abbozzò un sorriso, come per scusarsi della reazione di suo figlio
<< Ma quella stanza è piccola! Non ci può dormire lei?>> e anche Louis mi guardò. Il sorriso che aveva quando si era presentato, sparí, e nella sua espressione c'era come...dell'odio.
<< Johannah, per me non c'è problema. Posso dormire io nella camera piccola. Lascia pure a lui la sua stanza.>> Louis era pure carino, ma si vedeva che era proprio uno stronzo. Anch'io iniziavo già ad odiarlo.
<< No cara, con Louis ne avevamo già parlato. É giusto che tu stia comoda e a tuo agio in quella stanza. >> Mi rispose << E tu..>> continuò rivolgendosi a suo figlio. << Hai 19 anni e ti comporti peggio di un bambino! E adesso muoviti a portare la sua roba nella tua camera.>> Louis sbuffò e quando prese la mia valigia, mi lanciò un' altra occhiata di odio per la sua pesantezza e iniziò a salire le scale. Da sola lo seguii.
<< Louis>> lo chiamai non appena entrammo nella sua stanza. << Mi dispiace davvero tanto>> gli dissi. In realtà non mi dispiaceva più di tanto. Se lo meritava quell'antipatico!.
Il simpaticone non rispose, e buttò la mia valigia vicino al letto e se ne andò richiudendosi la porta alle spalle. Mi veniva da piangere. La mia nuova avventura non era iniziata nei migliori dei modi, già ero riuscita a farmi odiare da un membro della famiglia. Fantastico!
" Ce l'hai nel sangue! Già in casa siamo in due che ti odiamo! Inizia a starmi simpatico quel Louis"
"Non ti ci mettere anche tu Break!" dissi mentalmente alla vocina. Subito dopo qualcuno bussò alla porta. Era Lottie.
<< Entra pure>> le dissi sorridendo.
<< Sel, non farci caso a mio fratello. É scemo di suo>> Che carina Lottie, era venuta a scusarsi per lui.
<< No tranquilla, ha ragione, Questa è la sua camera>>
<< Sí ma ne ha già parlato con mia madre un milione di volte, e non doveva fare quella scenata davanti a te. Comunque tra cinque minuti è pronto>> mi informò e uscí dalla camera. Prima di scendere a mangiare mi diedi una rinfrescata e cambiai i vestiti. Stranamente faceva caldo, quindi pensai di mettere un paio di pantaloncini e una canotta e dopodiché andai a mangiare. Finito di cenare salii in camera e presi il diario che avevo messo nella mia borsa il giorno prima.

6 Giugno
Caro diario,
che giornata! oggi ho conosciuto la famiglia. Sono carinissimi...tutti tranne quell'antipatico di Louis! Lo odio, mi ha fatto sentire una schifezza solo perché sua madre ha dato a me la sua camera da letto. E la sai una cosa? Non è nemmeno sceso per cena a mangiare. Pensa che ci devo vivere per un anno con questo cretino. Come farò? Vabbè ora vado a chiamare i miei che sennò si preoccupano. Ti scrivo presto.
Tua Sel

Poggiai la penna sulla scrivania e andai a prendere il cellulare, componendo il numero dei miei genitori. Dopo essere stata al telefono per un'ora e dopo aver raccontato della famiglia, omettendo il particolare di Louis, andai a letto. Chissà cosa mi sarebbe aspettato il giorno dopo.

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