Capitolo 1

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Sapete, la mia vita è sempre uguale, monotona, troppo direi.

"Jessica, sei in ritardo come al solito!"

"Si mamma, arrivo, sta tranquilla.."

Mia mamma mi sbraita sempre, non la sopporto più.

Da quando i miei si sono lasciati, lei è cambiata.

An si dimenticavo, ho 18 anni, un' adolescente come le altre, insomma.

Mi alzo dal mio letto, vado in bagno e vedo un mostro allo specchio. Oh scusate, quella sono io.

Ormai mi sottovaluto spesso.

Mi lavo la faccia, i denti (anche se non ho fatto colazione), vado di nuovo in camere e mi metto i miei Jeans attillati e una maglietta nera con una stampa.

Scendo, prendo lo zaino, mi metto le mie converse bianche ed esco.

"Ehi Jessy!"

"Ehi Vero."

Lei é la mia migliore amica, Veronica, non so come faccia ad esserlo perché è stupenda: bionda, occhi azzurri ed un corpo fantastico, magari un po' troppo bassa ma ok eh.

Al contrario di me, che ho i capelli di un moro sfigato ed occhi verdi (l'unica cosa buona) e non troppo alta.

...

Sono le 8:45 e fra un po' la campanella suona.

Entriamo come una mandria di bisonti a scuola, e ci dirigiamo in classe.

Non so perché ma Veronica si siede vicino ad un ragazzo, bah, no dovrei sorprendermi così tanto.

Così mi siedo in ultima fila in un banco vuoto, finché un ragazzo si siede vicino a me, sará nuovo?

"Ehi ciao."

"Ciao. Sei nuovo?"

Le parole mi escono di bocca velocemente.

"Sí. Sono Harry, Harry Styles."

"Oh. Io sono Jessica, Jessica Karl."

Si siede vicino a me, troppo vicino, ma sembra timido.

Ma a che cazzo penso? Un ragazzo così bello potrà essere mai timido?

Ha dei capelli ricci disordinati, é molto alto, occhi di un verde smeraldo e un sorriso, e che sorriso, che sembra un angelo. Ok magari esagero, basta Jessica, sennò diventi rossa.

"Emh, stai bene?"

"Cosa?"

"No perché hai un colorito strano in faccia."

Certo che la parola 'faccia' non é tra le migliori eh.

"Emh no niente, ho solo caldo." Mento.

Per sbaglio gli pesto in piede. "Eccheccazzo" penso.

Ma le parole mi escono di bocca.

"Scusa." Riprendo.

Ma lui inarca un sopracciglio.

Proprio a me devono sempre succedere queste cose?

Finalmente il professore entra in classe.

"Ragazzi, oggi farete un tema di come avete passato le vostre vacanze.

Un lamento esce dalle bocche di tutti i ragazzi. Compresa me.

Passate le ore peggiori, finalmente suona la campanella.

Cosí raggiungo il banco di Vero, ma non la trovo.

Bah, andrò a casa a piedi.

Appena esco dalla classe, il ricciolino mi prende il polso.

"Ehi, Jessica.."

"Chiamami Jessy." Dico.

"Jessy, diciamo che siamo partiti con il piede sbagliato.

"Il mio piede."

Ridiamo entrambi.

"Allora, vuoi che andiamo a prenderci qualcosa qui al bar?"

"Certo." Dico con un sorriso. E lui fa lo stesso.

Andiamo al bar, prendiamo da mangiare e parliamo.

"Allora.." Inizio.

"É la prima volta che vieni alla TCA?

"Sí, mia madre ha deciso di trasferirsi qui a Miami, anche se stavo bene a Londra.."

"Sei di Londra?" La mia curiosità si espande.

"Sí. Bella eh?"

"Eccome. Anche se non ci sono mai stata ahah."

Cade cosí il silenzio.

"Cosa vorresti fare in futuro?"

"Pensavo la giornalista."

"Wow."

"E tu?"

"Non lo so ancora.." Si gratta il collo, come se fosse imbarazzato. Impossibile.

"Vabbè, si é fatto tardi." Dico.

"A domani, Harry."

"A domani Jessy."

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