‣I ask you to forgive me if
I'll sin only to protect you‣I vetri della finestra racchiudevano il cielo del tramonto, tinto di rosso e rosa acceso in contrasto con il giallo opaco che bagnava la parte restante di azzurro.
Le suole delle scarpe scricchiolavano contro il pavimento, mentre Taehyung si dirigeva verso la stanza dell'amico.
Jimin aveva l'abitudine di comprare sempre felpe più grandi della misura che indossava, così andavano bene anche a Taehyung.
<<Jiminie, da dove posso prendere una felpa?>> chiese a voce alta, nel vedere che la solita che indossava non era sulla sedia accanto alla scrivania.
Il maggiore, prima di rispondere, abbassó un po' il volume della televisione che stava guardando in salotto :<<non lo so, di solito le felpe amano starsene stese sul tetto di casa, ma prova a vedere nell'armadio Taehyungie, magari le trovi!>>.
Il minore storse le labbra rifacendogli il verso, ma non poté trattenere un sorriso divertito.<<Che casino che c'è, dovrebbe rimettere in ordine>> si lamentò tra sè e sè, facendo scorrere le dita tra gli indumenti ripiegati nel cassetto.
Quando udì un suono diverso dallo sfregare dei tessuti, fermó le mani e rimase a guardare confuso il mucchio di felpe piegate alla meno peggio.
Incuriosito le sollevó, trovando dei fogli ripiegati che spiccavano tra i colori scuri.
Sembravano delle lettere e Taehyung era davvero curioso di sapere a chi fossero indirizzate.
Così, lanció uno sguardo verso il corridoio per assicurarsi che Jimin fosse ancora in salotto.
Poi afferró i fogli ingialliti e piegati in quattro, aprendoli davanti al viso.
Per un attimo, l'idea che non fosse proprio una cosa giusta gli sfioró la mente ma, dopotutto, lui e Jimin erano come fratelli.
Sicuramente non se la prenderá se do una sbirciatina, pensó il minore scrollando le spalle e facendo sporgere il labbro inferiore.Mugugnò all'eccessivo scricchiolare dei fogli, prima di incentrare la sua attenzione sulle parole.
Rimase confuso nel notare che quella non fosse la grafia di Jimin.
Strano, ero sicuro che fosse lui il mittente, rifletté ancora, cominciando a leggere le prime righe.
I muscoli del viso si contrassero e le dita si strinsero attorno alla carta, rovinandone i bordi.
Più andava avanti e più sentiva la gambe tremargli.
I palmi delle mani avevano iniziato a sudare e il respiro gli era diventato pesante.
Lesse tutto velocemente, senza comprenderne ogni parola se non quelle più importanti.
E si ripetevano nella sua mente, come echi lontani e confusi, inafferrabili e incomprensibili.Si incamminò traballante verso il salotto. Aveva bisogno che Jimin gli dicesse di essersi sbagliato, che ció che aveva letto era solo uno scherzo di cattivo gusto, che lui non aveva osato tenergli nascosto qualcosa di così tanta importanza.
Si fermó sulla soglia della porta, guardandolo con un'espressione indecifrabile.
A metà tra il desiderio di distruggere tutto e quello di cadere a pezzi.<<Tae, è tutto okay?>> domandó il maggiore, dopo essersi accorto della sua presenza.
Corrugó la fronte e si alzó, intenzionato a raggiungerlo per assicurarsi che stesse bene. O almeno, lo era prima di vedere ció che teneva tra le mani.
Sgranó gli occhi, arrestando i suoi movimenti d'improvviso, come congelato.
Schiuse le labbra un paio di volte, prima di sollevare lo sguardo fino a incontrare quello di Taehyung.
E quello era tutto ciò di cui aveva bisogno, la conferma di ció che pensava gliel'aveva letta negli occhi.Taehyung si avvicinò al maggiore, con un ghigno sulle labbra e gli occhi che erano di un estraneo :<<Jiminie, che ne dici di spiegarmi perché nel tuo armadio c'è una lettera scritta dai miei genitori?>>.
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Halfway Soulmates | Vmin
FanfictionPer Jimin, Taehyung è la persona perfetta, quella unica al mondo, speciale in ogni piccolo dettaglio che compone il suo essere. Semplicemente, è la sua anima gemella. Per Taehyun, però, non è lo stesso. ↬BoyxBoy ↬Vmin ↬Angst/Soft