ventunesimo capitolo

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Stamattina è stato un trauma rialzarmi, ma non potevo saltare di nuovo le lezioni.
Ora mi sto preparando per la cena a casa di Jason.
Voglio proprio vedere che aspetto abbia suo padre e soprattutto come si comporta con Jason.
Mi sono già messa il vestito che ho comprato ieri con Jason e mi sono truccata leggermente come al mio solito. Per finire mi metto delle decolté nere e sono pronta.
Aspetto che jason mi viene a prendere.
Dopo un po' arriva così scendo e lo vedo vicino l'ingresso appoggiato alla sua auto con lo sguardo perso nel vuoto.
"Ciao amore"dico per richiamare la sua attenzione
"Eii ciao piccola" dice dandomi un bacio a stampo
"Ma che hai? Sembri preoccupato?"
"Se devo essere sincero si sono preoccupato. Non ho mai portato una ragazza a casa cioè in realtà non ho mai avuto una vera e propria relazione, quindi sei la prima ragazza che presento a mio padre e sono un po' preoccupato se magari dirà qualche stronzata delle sue e ti farà sentire a disagio. Non ti dovevo fare venire con me"
"Ma che dici, mi hai chiesto se volevo venire e ho accettato ormai quello che fatto e fatto e poi non ti lascio andare da solo da tuo padre. Come hai detto tu ieri se ci sono io starai meglio e voglio essere al tuo fianco quindi non se ne discute più. Non mi importa niente di quello che dirà tuo padre. Io sono li per te"
"Ma come farei io senza di te?"mi chiede lui
"Saresti proprio un coglione, anzi già lo sai veramente ahaha" dico io ridendo
"Non sei per niente spiritosa signorina"dice ridendo, io lo prendo e lo bacio poi saliamo nella sua macchina.

Dopo un po' arriviamo a casa di suo padre. La casa è proprio come me l'aspettavo. È a dir poco enorme, una di quelle ville che lascia decisamente a bocca aperta. Se la vedreste rimarreste scioccati quanto me. Sapevo che Jason è ricco ma non pensavo fino a questo punto.

 Sapevo che Jason è ricco ma non pensavo fino a questo punto

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"Wow la tua casa è bellissima"dico a Jason
"Si lo so grazie. A mio padre piace fare vedere in tutto e per tutto che ci possiamo permettere le cose" mi risponde lui
Entriamo e ci accoglie una signora anziana, può avere una cinquantina d'anni,appena ci vede corre subito ad abbracciare a Jason
"Amore mio come stai?"gli domanda la signora
"Bene bene Rosa, tu riesci ancora a restare qui con mio padre?"
"Orami ci sono abituata a quella testa calda"dice lei ridendo
"Comunque finalmente ti presento la mia ragazza, lei è Kristal"fice jason mettendomi un braccio intorno le spalle
"Piacere signora"dico io porgendogli la mano
"Il piacere è tutto mio, finalmente possiamo vederci di presenza. Non ne potevo più sentire Jason parlare di te, anche se ovviamente mi fa piacere che abbia trovato una persona che gli ha fatto mettere la testa a posto"dice lei abbracciandomi
"Spero che non gli abbia detto cose brutte su di me"
"No no però da quello che mi ha detto lo hai fatto penare molto"
"Be' in realtà è lui che mi ha fatto penare molto"
"Che hai fatto signorino?"chiede lei con tono minaccioso a jason
"Niente, cambiamo discorso che è meglio. Mio padre è già di là con i soci?"
"Si si sono già tutti dentro in sala da pranzo andate andate"dice lei e poi ci saluta
Andiamo verso la sala da pranzo ma prima di aprire la porta mi blocco
"Che hai amore?"mi chiede Jason
"Sono un po' agitata, ora che sono qui mi è salita l'ansia"gli confesso
"Siamo ancora in tempo per andarcene"
"No no entriamo se no poi tuo padre se la prende con te e non voglio"
"Sei troppo premurosa, se non vuoi nessuno ti costringe ad entrare lo sai"
"Basta insistere jason, ora entriamo e conosco tuo padre"
"Se per te va bene, va bene anche per me" dice lui infine baciandomi la mano che stringe con le sue
Entriamo in salotto e immediatamente tutti gli sguardi dei presenti cadono su di noi. Sono una decina di uomini seduti intorno a un tavolo e a capotavola c'è il padre di jason. Lo riconosco subito perché jason è sorprendentemente la fotocopia di suo padre, l'unica cosa che hanno di diverso sono gli occhi, jason li ha verdi mentre suo padre li ha di un azzurro intenso che è impossibile non vedere visto che mi sta fissando ininterrottamente.
"Finalmente sei arrivato" dice l'uomo in tono freddissimo
" si scusa il ritardo papà ma c'era traffico" gli risponde jason
"E questa signorina chi è?"
"Lei è la mia ragazza"dice jason prendendomi la mano
"Salve signor Blake è un piacere"
"Si si  salve" mi risponde lui bruscamente "siete pregati di sedervi che così iniziamo a mangiare finalmente"
Io e jason ci sediamo e dopo un po'  arriva Rosa con il mangiare e lo serve a tutti. La cena trascorre tranquillamente finché però io padre di jason dice:
"Sono contento di avervi tutti qui così posso annunciare che mio figlio jason dopo che avrà finito gli studi prenderà il mio posto nell'azienda" tutti applaudono ma jason si alza di scatto e dice:" papà abbiamo già parlato di questa cosa. Non ho intenzione di lavorare nell'azienda di famiglia. Argomento chiuso"
"Argomento chiuso niente. Intanto non mi parli così e secondo decido io quello che devi fare lo sai benissimo"
"Mi sono rotto di ascoltarti e di fare quello che vuoi tu. Io ho una vita e decido io cosa fare" risponde jason andando verso suo padre e lui appena sono vicini gli da un forte schiaffo in faccia, jason sta per dargli un pugno ma io intervengo subito
"Jason basta andiamo via che è meglio"
"E tu signorina chi sei per intrometterti?"
"Sono una persona che tiene veramente a jason non come lei"
"Ma come ti permetti di parlarmi con quel tono??"
"Mi scusi ma qualcuno gli deve dire che è proprio un pessimo padre, un buon padre non comanderebbe sulla gita del figlio ma gli lascerebbe fare le sue scelte. Non si è mai domandato perché suo figlio è cosi duro nei suoi confronti. Si dovrebbe fare un esame di coscienza. Detto questo è  meglio che io e suo figlio andiamo da qualche altra,arrivederci "
Jason mi prende la mano e insieme usciamo da quella casa infernale.
Saliamo in macchina e vedo che a jason gli cade una lacrima sulla guancia.
"Menomale che ci sei stata tu al mio fianco. Non so proprio come tu abbia avuto il coraggio di affrontare mio padre in quel modo"
"Mi sa che hai avuto una cattiva influenza su di me. Fino a qualche tempo fa non avrei mai osato fare una cosa del genere"
"Allora meno male che mi hai conosciuto"
"Si vabbè ora non ti montare la testa"
"Ma chi io no no"dice ridendo "cosa ti va di fare?"mi chiede poi
"Non lo so andiamo un po' a casa tua e ci stiamo a letto?"
"Si mi piace come idea"
Cosi andiamo nel suo appartamento per passare il resto della serata tranquilli solo noi due

"Because I Love You "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora