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Dopo aver passato con successo - o quasi - la festa, quando tutti si recarono a casa decisero di concludere direttamente la serata, tranne per David ed Ash che si concessero un'ultima notte di passione prima che una delle loro numerose difficoltà si faccia largo la loro vita, ovvero Amber.
La notte passò troppo in fretta secondo i due tanto che una volta aver terminato non riuscirono a chiudere occhio.
<Dovrei prendere le mie cose> Soffiò con una voce flebile tenendo puntato lo sguardo sul soffitto. Ovviamente Amber non appena sarebbe arrivata secondo le regole di Tom avrebbe dovuto dormire con Ash, e non che lui passasse le notti con l'altro ragazzo come giusto che sia.
Già le ragazze più Bruce compreso decisero di spostarsi insieme al loro amico per evitare che restasse solo, nonostante le lamentele fatte da David sentendosi in colpa di privare ai propri ragazzi della compagnia della loro altra metà.
<Cazzo, è tutto troppo ridicolo>
<Beh non dirlo a me> si alzò stiracchiandosi completamente nudo difronte allo sguardo sognate di Ash, il quale sentiva il proprio membro risvegliarsi improvvisamente.
<Anzi, dillo a tuo padre, magari mette fine a questa scenata ridicola e insensata> David pronuncia quelle parole con astio non sapendo nemmeno lui se nei confronti di Tom o del figlio ancora non in grado di prendersi le sue responsabilità secondo il latinoamericano.
Contrariamente al volere e al piacere dell'altro, David mise addosso l'intimo lasciato precedentemente sul pavimento e si avvicinò di corsa all'armadio. Si, di corsa, voleva che la cosa fosse rapida ed indolore. Il pensiero di retrocedere invece di migliorare, fare un passo avanti gli segnava un dolore dentro, un senso di sconfitta.
Ash anche si alza in piedi e si avvicina verso il suo ragazzo, si accovaccia poggiando il petto alla schiena dell'altro e le sue braccia robuste stringono il corpo magro dell'altro che si ferma e sospira buttando giù tutta la tensione che la situazione stava portando con se.
<Non farlo>
<Non fare cosa?> Domandò, ma sapeva già la risposta.
Ash spinse la schiena di David ancor di più al suo petto e poggiò la testa sulla sua spalla potendo ammirare così il suo profilo, da cui traspariva un'espressione totalmente amareggiata.
<Resta con me> sussurrò lui accarezzando il suo petto asciutto in confronto al suo ben pompato.
<Certo, parla con tuo padre> Il ragazzo spazientito e arrabbiato, pronunciò quelle parole con un tono autoritario. Ash invece sbuffò dispiaciuto più che esausto dell'insistenza del suo ragazzo e l'osservò vagare per la stanza mentre provava a cercare qualcosa che in realtà non stava cercando. Era tipico di David, girava per la stanza e metteva le mani ovunque convinto di cercare qualcosa, ma forse l'unica cosa che davvero cercava era quel po' di felicità e spensieratezza che sapeva benissimo il compagno poteva donargli, ma che per orgoglio non riusciva ancora a farlo.
<Su vieni qui> Ash allargò le braccia aspettandosi il calore di David.
Lui gli passò davanti, ma la reazione fu diversa dalle aspettative del tatuato.
<Vestiti, sta per arrivare Amber e non vorrei che la prima cosa che veda di te sia il tuo cazzo> Con tanta acidità lasciò la stanza lasciando l'altro del tutto sconcertato.
<Ehi Dav, per caso hai visto i miei occhiali da sole? Quelli che mi ha regalato Wyatt la settimana scorsa> Raven si scontrò contro il moro che sino a prima non aveva fatto caso a niente e nessuno.
<Ehm no, non li ho visti>
<E' strano, anche le collane mie e di Morgan sono sparite, sapete quello con il sole e la luna> Ribatté poi Khloe aggiungendosi nel bel mezzo della discussione.
<Avete provato a chiedere ai vostri genitori?> chiese lui prendendo posto vicino Alyssa, pronta a rispondergli
<No Dav, sono andati dai Begum> <Avevano detto di dover parlare di affari> aggiunse Morgan.
Quella attimo di pace viene poi interrotto da Bruce che scende le scale infuriato
<Ho perso uno dei miei giochi erotici!>
<E pensare che volevo fare colazione...> Disse tra sé e sé il ragazzo che fino a poco fa era infuriato, ora era anche disgustato.
<Oh interessante, che tipo di gioco?> Raven tutt'altro, sembrava interessata dall'argomento tanto da chiedere un approfondimento.
<No grazie Raven, noi persone abbastanza normali non vogliamo certi tipi di informazioni> controbatté di nuovo il moro sempre più convinto di essere in una casa di malati, malati che però adorava in fondo.
<Ma cosa sta succedendo? Perché in questa casa sta scomparendo qualsiasi cosa?> La domanda di Morgan non ricevette risposta per via del suono del campanello. In quel momento preciso uscì Ash dalla sua camera e si bloccò pensando a chi potesse essere.
<Forza apri, sarà la tua ragazza> Incitò con acidità il suo ragazzo che per la rabbia afferrò una sigaretta iniziando a fumarla.
<Dovremmo proprio smetterla>
<Oh si hai ragione per una volta, dovremmo proprio smetterla con questa scena> controbatté l'altro non degnandolo di uno sguardo tenendolo fisso sul fumo che usciva dalle sue labbra. Ash invece aprì la porta e si presentò proprio la bionda, completamente sorridente e di buon umore. Salutò timidamente il ragazzo con un bacio sulla guancia e il gesto fece roteare gli occhi al latinoamericano che stava osservando la scena.
<Ciao Amber, come va?>
<Bene, ti ringrazio. Ciao ragazzi> Amber con un gesto di mano salutò gli altri che ricambiarono.
<David io...> Tate proferì parola, David alzò la mano interrompendolo sul colpo.
<No Tate, non dire nulla>
<Ok, va bene> Il compagno abbassò il capo dispiaciuto finché un rumore non sollevò l'attenzione di tutti i presenti.
<Avete sentito?> Troy si alzò dalla sedia scattando, e pian piano si avvicinò laddove proveniva il rumore.
<Cosa è stato?>
<Non lo sappiamo Khloe siamo tutti accanto a te> ribatté Kirk raggiungendo Troy.
A passo lento i ragazzi proseguirono verso il rumore che si presentò, Troy impugnò una delle armi che recuperò in fretta e con una mossa rapida Kirk aprì la porta.
Niente, nessuno era lì presente, per quanto si guardarono intorno e tennero alta la guardia pensarono di poter comunque star tranquilli.
<Questa cosa mi puzza parecchio> analizzò David soprappensiero. Un rumore proveniente dal piano superiore lì richiamò nuovamente e si posizionarono tutti alle spalle di Troy, tranne Dav che afferrò un ombrello che si trovava proprio nello studio.
Quando la porta di aprì Troy caricò il colpo mentre David senza curarsi di chi fosse con tanta forza colpì con l'oggetto che aveva tra le mani, in un secondo però fu bloccato dalle familiari mani di Ash.
<Ma dico siete per caso impazziti?>
<Oh, sei soltanto tu> sbottò deluso il suo ragazzo gettando per terra l'ombrello e facendosi largo vicino ai compagni. Non potè far a meno di osservare la ragazza dietro di Ash che sembrava un po' scossa, ma neanche tanto.
<La smettete di fare tutto questo casino? Siete fastidiosi> asserì furioso Ash, ma infondo si notava che non era per loro ma per la lite con David, infatti lui non potè non fare a meno che guardarlo.
<Hai ragione ti chiediamo scusa, non interromperemo più la visita turistica con la tua ragazza> il ragazzo fu in grado di far alzare la tensione a mille, l'aria diventò pesante e non sapendo più cosa dovesse fare li impalato pronunciò: <Beh, se volete scusarmi, ho un piccolo trasloco da fare, quindi...> fece segno con le mani di fare spazio e fuggì nella sua - da oggi - vecchia camera, e nel mentre si posizionò davanti all'armadio sentì il respiro mancargli. Una mano posizionata proprio sulla sua blocca gli proibiva di respirare, dimenarsi era inutile e più volte provò a calciare i gioielli di quello che sembrava un uomo dalle sue grandi braccia. Con un gesto riuscì almeno a schiacciargli il piede, l'altro non mollò la presa ma sbatté contro uno dei mobiletti facendo cadere un vaso.
Notò che non era solo e che uno dei rapinatori era proprio davanti ai suoi occhi, coperto da dovere sulle mani e il viso con un passamontagna, era girato di spalle ma riuscì comunque a vedere una figura piuttosto muscolosa e robusta. Infilò nella tasca un gioiello che David conosceva bene, non era suo, ma conosceva il valore affettivo che significava per l'altra persona ch'era parte di quella stanza.
In tempo, dopo aver sentito il vaso frantumato, i ragazzi entrarono e il gridò d'ira di Ash si fece largo la stanza.
<Lascialo stare!>
Tirò il rapinatore per la manica che fu costretto a lasciare il compagno, riservandogli un gran numero di pugni. I ragazzi cercarono di prendere l'altro tizio che ormai aveva nelle sue mani l'anello di Ash, ma con un gesto riuscì a rompere la grande vetrata facendo una gran corsa verso la sua auto.
<Ehi Wyatt, lascia perdere!> esclamò l'altro vedendo correre il biondo verso il rapinatore.
<Tu infondo, come stai? Mi stava venendo un cazzo di colpo> i loro visi erano fin troppo vicini e David se ne accorse in tempo per poter prendere le giuste distanze e non mandare in aria i piani di Tom per quanto avesse davvero voluto farlo.
<Io sto bene, ma quel tipo è riuscito a prendere il tuo anello> Comunico David una stretta al cuore.
<Quello che mi ha regalato mia madre?>
<Esatto>
Lui sospirò guardando verso il lato da cui è fuggito l'uomo ma la macchina non c'era più. Si spostò dal ragazzo lasciandolo libero di potersi muovere.
<Benvenuta in famiglia> asserì David rivolgendosi alla ragazza bionda sorpassandola.

Your Boy Your King [IN AGGIORNAMENTO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora