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<Allora Kirk abbiamo tutto?>
<Si certo>
<Armi?>
<Ci sono>
<Le auto hanno il carburante?>
<Appena fornite> Lanciò Tate al suo amico le chiavi delle auto pronte per essere utilizzate.
<Non fate gli idioti,sapete che non vale la pena fare tutto questo?>
Contrariamente ai ragazzi che erano decisi e carichi per dare una lezione agli assalitori, le ragazze, David e Bruce non ritenevano necessario sprecare tempo ed energie.
<Non possiamo restare con le mani in mano, dove credete che andrebbe a finire la nostra credibilità?> Disse Troy con durezza. La parte della gang che prima era contrariata, se ne fecero una ragione e si avviarono prima verso il garage
<Fanculo, mi tocca darmi una sistemata> Sbuffò David.
<Scusami non dovresti essere già pronto?>
<No Khloe, credevo che saremmo riusciti a convincerli a non fare nessuna mossa>
Senza attendere risposta David si diresse nella sua stanza al piano superiore. Fissò per qualche secondo quella che era la sua nuova stanza che condivideva con le ragazze e Bruce. Momenti di malinconia assalirono il ragazzo pensando che probabilmente non passerà più del tempo con il suo ragazzo.
Scosse la testa per gettare il pensiero e si avvicinò all'armadio rovistando nel cassetto delle magliette trovandone una a collo alto bianca. Nel momento in cui si infilò la maglietta, si voltò verso lo specchio per vedere se quella scelta gli stesse bene, trovandosi però difronte a se il tipo tatuato che tormentava ogni suo pensiero. In un solo attimo i loro occhi si incrociarono, perché David decise di interrompere il contatto visivo e alzò un sopracciglio.
<Sei bellissimo> riuscì a sussurrare il più grande poggiando il capo allo stipite della porta guardando sognante il suo testardo ragazzo. David semplicemente non rispose, si girò solo per riordinare l'armadio fingendo di non fregarsene di quello che diceva il ragazzo o della sua presenza.
<Ascolta, non voglio fare questo per sempre> Ash sperò in una reazione, ma ancora nulla, David era intenzionato a vincere questa volta.
<Credi sul serio che a me sia comoda tutta questa faccenda? Non credi che io abbia voglia di mollare tutto questo schifo, prendere il primo aereo e portarti via come me?> stufo di essere ignorato, Ash si avvicina e prende per il polso David, che ancora aveva il suo volto duro e impassibile.
<Cosa devo fare per renderti felice?>
<Parla con tuo padre> David decise di parlare e la risposta fu abbastanza ovvia, pur conoscendo la risposta che arriverà.
<E lo farò, ma devo prima mettere le cose...> <Mettere le cose in chiaro, si, la solita grande stronzata> Ash non riuscì a battere ciglio e fissò il compagno.
<Non capisci che in questa relazione ne siamo in due? ti ho dato i tuoi tempi perché so quanto dura sia dire ai propri genitori che non sei attratto dalle donne, ma sono otto anni che menti a questa relazione e venticinque che menti a te stesso>
David zittì il ragazzo che ora fissava in basso pensando a quelle parole dure ma vere.
<Tuo padre ti ama, e ti amerà indipendente da chi ami tu... e se il problema è che non ti ci vede come un membro della gang serio, beh, che si faccia fottere. Io e te troveremo un lavoro vero con cui pagheremo una casa tutta nostra che magari sarà circondata da due o tre bambini>
I due ragazzi sorrisero, anche se il momento di serenità durò poco.
L'idea di trovare a casa sua il suo uomo tutto per lui dopo una giornata di lavoro appagava la fantasia di Ash, in più non appena vide l'immagine di tre bambini scorrazzare per casa riempirono il suo cuore di gioia, finché un magone non prese il suo posto.
<E lo faremo, promesso, ma prima voglio concludere un paio di affari con la gang e...>
<Sul serio? Ma per caso hai ascoltato le mie parole?>
David scosse la testa arrendendosi e si staccò da Ash prendendo con rabbia il giubbotto.
<David su, capiscimi> <No Ash basta, non riesco più a combattere per noi due, sono solo e non ho più le forze che servono> La durezza che prima aveva David nel suo tono l'abbandonò, e la stanchezza prese il suo posto. <Detesto fare questo, mi ero ripromesso di non arrivare a tanto, ma non mi lasci altra scelta...>
Il respiro di Ash non sembrò essere regolare e le lacrime di David non lo rincuorarono.
<Cosa stai cercando di dirmi David?> Ash cercava solo conferme, sapeva o almeno si avvicinò a quello che pensava il suo ragazzo.
<Devi prendere una scelta; o tuo padre e la gang... o me>
I due restarono lì impalati, uno difronte all'altro e il tempo passava così velocemente ma nessuna risposta fu data.
<Beh, grazie per questi splendidi otto anni>
Così David si asciugò le lacrime e raggiunse le ragazze.
<Aspetta> Ash lo richiamò tirandolo per il braccio.
<No Ash, ormai è tardi>

Il viaggio fu soltanto fonte di grandi litigi tra le ragazze e i ragazzi, mentre Bruce e David vedevano quella scena poco presi.
La causa era proprio la precedente, le ragazze erano ancora convinte che questa mossa fosse del tutto inutile, i ragazzi invece insistevano.
David non si immischiò perché aveva ben altro per la testa, e in più era troppo occupato a tenere i suoi occhi sulla nuova "fiamma" di Ash. Lei se ne stava in disparte, non avendo giustamente abbastanza confidenza per poter proferire parola e fissava costantemente fuori dal finestrino tracciando l'intero percorso con gli occhi.
<Sai che il tuo fissare mi mette un po' in soggezione?> sibilò con un tono così lieve, quasi inaudibile per via dei ragazzi che non avevano paura di cacciare le loro voci. David e Amber però erano vicini in quel momento quindi poterono conversare tranquillamente.
<In realtà dovresti anche abituartici, sei comunque nuova e dobbiamo capire quanto possiamo fidarci di te>
Il che era vero, solo che David non la pensava così, o meglio non così tanto come voleva far credere.
<Ci sta... peccato che io credo ci sia qualcosa di diverso che non vuoi provare a spiegare a parole tue>
Amber si voltò cercando di intercettare le intenzioni di David il quale era stranamente preoccupato.
<Mh... beh in realtà no, ma lascio sempre credere alle persone che le proprie convinzioni siano quelle giuste Perché cercare di correggerle sarebbe solo uno spreco di tempo, quindi lascio a te la decisione>
La risata di Amber stranì l'altro. Lo stava per caso prendendo in giro? Oppure stava interpretando male in quel momento?
<Sei un tipo simpatico a differenza dal primo incontro, potremmo andare d'accordo sai?>
Spiazzato, in quel momento la parola giusta era questa. David non sapeva che fare e soprattutto cosa pensare.
Il suo pensiero era così concentrato sul fatto che i due stavano insieme per obbligo che non pensò al fatto che non era colpa di lei e che non ne potesse sapere nulla.
In quei pochi attimi capì che poteva essere in torto e rivolse un sorriso leggero alla ragazza. <Certo> Una frenata brusca però fece quasi sbattere i ragazzi seduti nei sedili posteriori contro quelli anteriori.
<Sei proprio un cazzone!> esclamò di rabbia il latinoamericano al britannico
<Siamo arrivati> rispose con la stessa acidità.
I ragazzi in gruppo uscirono dalle loro auto e avanzarono verso la casa abbandonata.
Dopo aver usato l'entrata sotterranea, salirono per ritrovarsi nel piano inferiore della casa.
<Cosa avete intenzione di fare ora?> li ammonì Raven agitando le braccia.
<Si vero, forza sono curiosa>
<Donne di mala fede> sorrise Tate mentre con gli altri si disponevano in ogni stanza.
<Cinque minuti e saranno qui> Aggiornò Morgan spiando dal suo cellulare. Piazzare un cip sull'auto della gang di Dustin fu la parte che più divertì Morgan dell'intera situazione.
<Forza, tutti fuori> ordinò Troy iniziando a correre.
<Ma si può sapere cosa avete combinato?> Chiese Alyssa iniziando a camminare.
Una volta che tutti furono fuori un esplosione spaventarono i ragazzi ignari dell'avvenimento.
<Ma siete per caso fuori di testa?> Urlò Khloe.
<In macchina cazzo, ci scanneremo a casa, via!> Continuò Kirk prendendo per mano Bruce, e i ragazzi si diressero poi alla loro magione.

Your Boy Your King [IN AGGIORNAMENTO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora