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<Amore, vuoi qualcos'altro?>
<No mamma, grazie>
<Va bene David, però su forza alzati che sono le 17:00, datti una sciacquata e mettiti qualcosa di decente addosso, non puoi restare tutta la giornata in pigiama>
<Lasciami stare mamma>
<No no tesoro caro, in più stasera c'è la gara, non vorrai mica andarci così>
<Non ci vado>
Mia madre entra definitivamente dentro e chiude la porta della mia stanza poggiandosi sul letto al mio fianco.
Dopo aver rotto con David non ce l'ho fatta a restare sotto il suo stesso tetto, così mi sono rifugiato dai miei.
<Ascolta, le rotture sono del tutto normali nelle coppie durature come quella tua e di Ash, insomma, io e tuo padre ci siamo lasciati si o no due o tre volte prima di sposarci proprio perché eravamo fidanzati da tanto tempo, esattamente come state facendo ora tu ed Ash>
Mia madre e mio padre sono gli unici tra i più grandi a sapere di questa relazione. Come avrei non potuto dirglielo? I miei sono tutto per me e mi hanno sempre dato i consigli migliori.
<Davvero?> dico soffiandomi il naso e gettandolo tra i migliaia di fazzolettini.
<Scherzi? Io e tuo padre eravamo un casino, i giorni di pace tra me e lui si contavano sulle dita di una mano. Ora ascolta però, quando due persone sono destinate a stare insieme, il cammino farà sempre in modo di riunire le persone giuste>
<E se noi non lo fossimo? Se non fossimo le persone giuste?>
<Amore mio credimi, se non siete voi destinati a stare insieme non so chi sia più indicato a questo>
Il suo sorriso caloroso contagia il mio broncio che subito si tramuta.
<Adesso però devi prepararti, perché hai scommesso la vita su quella cazzo di scommessa e quindi sarai lì>
<Toc Toc> Ecco qui che vedo il viso di India
<Abbiamo portato dei dolci antidepressivi> annuncia Raven
<Si, altri dieci minuti a letto, non sono mai stato così felice di vedervi!> esulto io per non dovermi preparare subito beccandomi una occhiataccia da mia madre.
<Dieci minuti siano, ma non tollero un minuto di più>
<Non si preoccupi, lo faremo sbrigare noi> Rispose Amber.
<Dammi del tu tesoro, il lei mi fa sentire così vecchia>
Amber sorrise annuendo e mamma finalmente lascia la stanza lasciandomi deprimere con le mie amiche.
<Manca una testa, dov'è Bruce?>
<E' uscito con Kirk, gli ha detto di voler parlare> risponde Morgan passandomi una ciambella al cioccolato.
<Spero per lui che sia più fortunato di me>
<Sta tranquillo, tutto andrà per il verso giusto>
<Credimi Khloe, non riesco a pensare a nulla in questo momento e ne ho le tasche piene di tutta la situazione, quindi ora mi alzo cazzo e mi preparo per stasera perché altrimenti finirò per esplodere.
Detto questo, mi alzo e vado dritto verso il mio armadio, selezionando un paio di outfit carini prendendomi tutto il mio tempo essendo anche presto. Con l'aiuto di Raven scelgo una maglietta bianca attillata a maniche corte abbinata con un pantalone nero e un paio di Balenciaga. Dopo aver fatto un meritato e rilassato bagno in vasca, mi alzo mettendomi la biancheria mentre lascio a Morgan il compito di asciugarmi i capelli e Khloe che decide di mettermi un po' di correttore e fondotinta avendo un viso orribile per via delle occhiaie ed il rossore ed avere un viso più presentabile.
<Ora si che stai meglio> asserisce Khloe, <Oh si tesoro, molto meglio> continua Amber vedendomi anche una volta completamente pronto.
<Penso però che manchi qualcosa> aggiunge sempre Amber.
<Hai notato anche tu? Forse ci vorrebbe questo> Alyssa prende un cappello con visiera curva e mi aiuta a sistemarlo.
<Molto meglio>
<Certo Alyssa ma io intendevo un'altra cosa>
Amber si riavvicina all'armadio prendendo in paio di cinte.
<Beh, Off-White o Gucci?> Chiede la bionda tatuata alzando prima una, poi l'altra cinta.
<Semplice, Off-White> risponde poi India rendendosi partecipe per il dettaglio finale.
<Bene, possiamo andare, i ragazzi sono fuori con le auto>
Raven ci informa della presenza dei ragazzi, così dopo aver finito di prepararmi seguo le ragazze.
Non appena siamo fuori vedo Bruce in sella alla moto di Kirk ed entrambi ci salutando con un gesto di mano che prontamente ricambiamo.
Il mio sguardo va a finire poi sul ragazzo all'impiedi poggiato alla portiera della macchina. Noto subito il suo sguardo perso su di me e sulle curve risaltate del mio corpo grazie al mio jeans stretto e alla maglia che fa lo stesso lavoro.
<Forza, non ho tempo da perdere altrimenti dovrò convivere per due settimane con quel bastardo> pronuncio con tono impassibile senza nemmeno guardarlo, gli passo di fianco aprendo lo sportello posteriore e prendo posto vicino a Morgan che prende parola.
<Però, tu si che sai far diventare matto qualcuno>
<Chiamala passione> rispondo con fierezza accompagnata da un sorriso anche da lei ricambiato.

Arrivati al posto, scendo dall'auto e corro subito da Bruce, così da poter scambiare qualche parolina sull'uscita con Kirk.
<Dimmi un po' com'è andata?> chiedo avvicinandomi alla postazione bar per prendere un RedBull.
<Prima di tutto mi dispiace non essere venuto ed esserti stato accan...>
<Non dirlo nemmeno B>
<Invece devo dirlo perché sono un buon amico e mi è dispiaciuto tantissimo lasciati solo>
<Su forza va avanti prima che ti prenda a pugni. Avete chiarito?>
<Gli ho spiegato tutto, che sentivo una sorta di non interesse da parte sua, cazzo Dav non l'avessi mai fatto..>
<E perché?> aggrotto le sopracciglia ridacchiando.
<Praticamente mi ha fatto un discorso lungo ore ed ore sul fatto che mi sbagliavo completamente e che non c'è persona che ama di più al mondo - Modestamente - e tutte queste cosette qui, era parecchio preoccupato del fatto che io non mi sentissi a mio agio con lui in questo periodo, anche se non è proprio come io definirei la cosa>
<Beh dai, c'è stato un momento di caduta per entrambi> rispondo mentre avanzo per la fila continuando a guardare il mio amico.
<Esatto, ma almeno abbiamo chiarito questo discorso>
<Ehi, cosa ti porto?>
Mi volto verso il tipo al bancone e faccio per parlare, quando qualcuno mi precede.
<Redbull, offro io>
Prima il mio volto si copre di avversione, dopodiché mi volto.
<Credi che ti porterà lontano offrimi da bere?>
<Che c'è angelo? Sei incazzato perché Ash ti ha mollato?>
<E tu che ne sai?>
<Devo ripeterti che io vengo a conoscenza di tutto?>
<Smettila di controllarmi, è inquietante e di poco gusto, ma come posso pretendere ciò da te><Tu, pensa alla gara invece di rompergli il cazzo>
Sposto lo sguardo oltre le spalle di Dustin vedendo arrivare proprio Ash e Kirk.
<Vi sta dando fastidio? No perché posso farlo fuori ora e toglierci anche il pensiero della gara><Oh Kirk che esagerato, tranquillo non tocco il tuo ragazzo, mi interessa lui ed ora che è anche single...> <Single sarà tua madre se non lasci stare il mio ragazzo!> Ash prende per il collo della maglietta nera il ragazzo che ci prova con me da tempo ormai. "Il mio ragazzo" Com'è possibile che mi tremi il cuore ogni volta che lo dice...
Dustin con una mano libera la posa sul collo di Ash, gesto che fa alzare il capo dell'ultimo.
<Stai approfittando della mia pacatezza, ragazzo> sibila con un tono da brividi, mai sentito prima da Dustin.
In contemporanea lasciano entrambi la presa mentre Dustin si allontana.
<Stai ben...>
Neanche il tempo di lasciagli finire la frase che prendo la mia bibita e mi allontano iniziando a sorseggiare dalla cannuccia, tranne però per il fatto che lui mi raggiunge e mi tira per il braccio.
<Menomale che ti avevo chiesto di non prendere a male il fatto che io te dovessimo chiudere>
Sono senza parole... sul serio lui crede che a me stia bene? Dopo ben otto anni lui crede che a me tutto ciò vada a genio?
<mfh, ma ti ascolti? Come puoi chiedermi di non prendere a male quello che mi hai detto? Ash mi hai mollato così, per una stronzata per una fottuta gara e a me dovrebbe stare bene?>
<Eh...> Ash cerca di dire qualcosa ma si guarda intorno, poi con il capo chino torna indietro.
Non so che pensare adesso, davvero, quel ragazzo mi mette in serie difficoltà e non riesco a capirlo più ormai. Forse è davvero questo il nostro destino.
Mi avvicino alle ringhiere che separano il percorso così da poter assistere a questa gara che spero finisca presto.
<Ehi Rios> urla Dustin.
<Mi hai ufficialmente rotto il cazzo>
<Sali con me>
<Che?> È davvero così stupido da chiedermi una cosa del genere?
<Hai capito, sali con me>
Effettivamente tanto stupido lo è, però faccio come dice, ho una teoria e spero funzioni.
Salgo in auto dell'avversario sotto lo sguardo scazzato di Ash, che con rabbia sbatte lo sportello dopo essere entrato nella sua auto.
<Pensavo opponessi più resistenza, onestamente>
risponde con il suo sorrido beffardo. Decido di ignorarlo fino alla conta della partenza, e dopo che la tizia alza le bandierine entrambi partono a tutta velocità. La mano di Dustin, dal volante passa alla mia coscia ed io la schiaffeggio.
<Ehi, le mani a posto oppure ne avrai una per il resto dei tuoi giorni!>
<Mi ecciti di più quando sei incazzato>
<Non mi librerò mai di te vero?>
<No, finalmente hai capito> La mano che prima ho schiaffeggiato si posa sul mio mento e mi costringe a voltare il viso verso di lui che mi guarda per un attimo distogliendo lo sguardo dal percorso.
<Farei di tutto per te>
Mi volto con forza affacciandomi dal finestrino e posso vedere Ash stringere di denti dalla rabbia infastidito dal gesto, così tanto da iniziare ad accelerare con tutta la sua forza e passare proprio davanti a noi. Perfetto, la mia teoria aveva vinto.
Vinto, esatto, Ash aveva appena vinto.
<Si cazzo!> urlo io ed esco di corsa dall'auto raggiungendo Ash.
D'istinto lo abbraccio per la felicità poi mi stacco sentendomi un po' in imbarazzo.
<Ce l'hai fatta>
<Vincerei sempre se il premio fossi tu>

Your Boy Your King [IN AGGIORNAMENTO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora