Diciassette

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Se hai paura
di amare qualcuno,
è proprio con

quel qualcuno
che devi stare.
M. Bisotti

Sono passati diversi giorni, sono arrivate le vacanze di Pasqua.
La 3C ha organizzato una festa, è la prima volta che Emma viene invitata.
Dopo l'espulsione di Mariana, tutti sembrano considerarla. È evidente che era lei a condizionarli.

<Dovete venire tutti! Si berrà e si farà baldoria! Emma, anche tu...> il festaiolo della classe, Luigi Rocco, la indica. Lei annuisce, lievemente imbarazzata. Simone se ne sta per conto proprio. Sta scrivendo qualcosa su un pezzo di carta.

Emma non scrive ormai da molto, da quando le rubò il diario, quel maledetto mascalzone.

<Baldasseroni, questo è per te. Vieni?> Luigi gli porge l'invito gentilmente.
Simone lo prende e lo infila nella giacchetta.

<Vedremo> risponde, tornando al suo foglio.

Emma spera non si presenti. Già è abbastanza difficile stare in classe insieme, figurarsi andare ad una festa.

Quando suona la campanella della merenda, Emma esce per andare al bagno. Al suo ritorno, trova un bigliettino sotto al banco.

Non andare alla festa.

Emma guarda i suoi compagni, uno ad uno. Simone la sta fissando con un sorrisetto malizioso.
Infuriata, afferra la penna e scrive:
Invece ci andrò.

Alla fine dell'ora, quando tutti sono ormai andati via e Simone sta mettendo i libri nello zaino, si avvicina cautamente e sbatte il fogliettino sul suo banco, per poi sgattaiolare fuori, incapace di affrontarlo.

                           ******

Emma indossa una gonna corta nera, calze a rete, camicetta bianca a quadri e un cappello davvero chic che la madre ha costretto a mettere.

<Sicura che non sembro ridicola con questo?>

<No, guardati. Sei carinissima> la madre le ha detto accanto allo specchio.
Emma si sente un po' a disagio.
Le gonne non fanno per lei e nemmeno le calze e i cappelli.
Solitamente indossa maglioni, felpe,
t-shirt spiritose.

<Ti accompagno io. Tuo padre ha da fare, filate in auto> ordina a lei e al fratello, dando un'ultima occhiata alla figlia maggiore.

Emma saluta la madre. Cammina con delle Dr. Martens rosse con il tacco.

Luigi è sulla porta, appena la nota resta a bocca aperta.

<Tu sei Emma?>

<Si, sono io>

<Ma... ma...> Emma sorride imbarazzata. Non pensava che un cambio di look potesse fare quest'effetto.

<Entra, non è arrivato ancora nessuno> la informa.

<La mia brutta abitudine è andare di fretta> commenta lei, stringendosi nelle spalle.

<È un piacere averti qui, non preoccuparti> la rassicura.

Il tempo restante chiacchierano. La casa incomincia a riempirsi di gente. A quanto pare, Luigi non ha invitato solo la 3C. Emma osserva gli altri scatenarsi in pista mentre beve con la cannuccia. Il secchione della classe viene spinto a destra e sinistra. Qualche ragazzo le fa l'occhiolino. Lei distoglie lo sguardo.

Si appoggia con i gomiti al bancone delle bevande. È andata a quella festa solo per fare la bella statuina.
Dovrebbe divertirsi, bere alcool, ballare come una pazza e invece il suo autocontrollo ha ancora la meglio.

Ad un certo punto, una mano calda gli tocca la spalla. Lei si volta.
Simone Baldasseroni. Anzi un'opera d'arte, qualcosa di non umano. La camicia sbottonata, le labbra carnose e la pelle chiara. È un dio, una visione divina.
Lei strabuzza gli occhi.

<Ti avevo detto di non venire> Simone le ricorda.

<E io ti ho detto che l'avrei fatto> ribatte, con altezzosità.

<Sei una stupida cocciuta> la offende.

<Che vuoi? Tu hai detto che non siamo fatti l'un per l'altra. Quindi stai da parte>

<Non cambiare discorso, qui è pericoloso per te> lui allunga la mano verso il suo braccio ma lei si scansa.

<Vai al diavolo!> Emma si fa spazio tra la folla. Lui la perde di vista.

Sorpassa la calca di corpi danzanti sotto le luci, qualcuno le tocca il sedere. Emma con un'ultima spinta allontana l'ostacolo e corre verso i bagni.

Si sciacqua il viso, madido di sudore.
La porta del bagno si apre all'improvviso. Emma crede si tratti di Simone che l'ha seguita fino a lì.

<Simone ti ho già detto che...> le parole si incastrano in gola.

<Ciao bella> un uomo avanza verso di lei, ha un volto sinistro.

<Chi è lei?>

<Sono il padre di Luigi, piacere> Emma stringe la sua mano, rassicurata.
Il tipo ne approfitta per spingerla con la testa contro la parete.
Emma urla dal dolore ma nessuno può sentirla.

<Ora ci divertiamo, dai> sussurra nel suo orecchio destro.
Infila le sue luride mani nell'elastico della gonna spingendola giù.
Lei si dimena ma la sua forza non è sufficiente. L'uomo coglie l'occasione per abbassare anche le calze e prima di arrivare alle mutandine, Simone fa irruzione.

Assesta un pugno ferrato all'uomo sotto il mento e continua a picchiarlo mentre Emma piange e rabbrividisce in un angolino.

Vengono raggiunti da altri invitati che dovevano far uso del bagno.
Qualcuno urla il nome di Luigi che accorre dopo poco per separare i due.

<Non era mio padre quell'uomo. Si è imbucato alla mia festa, giuro che non sapevo nulla!> si difende Luigi quando tutti sono andati via ed è arrivata la polizia.

Emma beve dalla bottiglietta. È bianca come un lenzuolo. Rifiuta di essere portata all'ospedale.

<Sto bene, sono solo un po' scossa, scusate> si alza con le gambe che tremano ancora. Simone la rincorre.

Lampi e tuoni squarciano il cielo.
Le gocce di pioggia bagnano i vestiti e i capelli di lei.
Simone la trascina verso sé.

<Dimmi che stai bene>

<Che te ne importa? A te non importa nulla di me!> esclama la ragazza tra i singhiozzi.

<Non è vero, ti sbagli cazzo!> Simone appoggia la sua fronte alla sua.

<Cos'è vero e cosa non lo è?
Ho conservato il foglio dove lasci intendere chiaramente che non vuoi essere "disturbato". E le frasi dell'altra volta, quelle mi hanno lacerato l'anima> ammette , mentre le lacrime salate si mescolano alla pioggia incessante.

<Io... ti voglio, questa è la verità> sussurra lui, sfiorando i suoi zigomi.

<Allora baciami, adesso mentre piove. E non essere delicato, baciami come se fosse l'ultima cosa che vorresti fare prima di morire. Baciami senza un inizio né una fine. Se mi vuoi, sono qui, le mie labbra pendono dalle tue> Emma si prepara ad accogliere la bocca di Simone, chiude gli occhi.
Ha il fiato sospeso, le gocce continuano a battere sul cemento.
Quando li riapre, lui è sparito.

Buon lunedì.
Capitolo nuovo spero vi abbia emozionato. Ci vediamo presto con il nuovo. Intanto mi piacerebbe capire cosa ne pensate.
Mya🌹

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