𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧
Cinque salì le scale velocemente, seguendo poi le impronte d'acqua sul tappeto fino al bagno con la porta aperta, i suoi occhi si posarono su Klaus con una conoscenza quasi istantanea.
Era moscio, stanco, lento e spento, si era appena grattato un punto indefinito sulla schiena mentre indossava la maglietta senza asciugarsi del tutto, e la sua espressione dolorante confermava soltanto l'idea del "giovane" Hargreeves in uniforme che si appoggiò allo stipite con le braccia conserte. <<L'hai fatto, eh? >> Klaus girò la testa pigramente e si sedette sul bordo della vasca, guardando Cinque con le palpebre socchiuse. <<Cosa? >>
<<Non fare il finto tanto, riconosco i sintomi, prurito, stomaco sotto sopra, un mal di testa come se avessi trentadue cotton fiocc infilati su per il naso fino al cervello>> Klaus non risposte, invece si portò le mani alla testa facendole scomparire tra i capelli disordinati, e Cinque alzò un sopracciglio.<<Quanto sei stato lì? >>
<<Quasi un anno>>
<<Allora, come hai fatto? Se non sbaglio hai un altro potere, non dirmi che la mia infanzia è stata una bugia>>
<<L'altra sera sono venuti due, sparatoria in casa, ci hanno attaccati, io avevo appena calmato Sammy dopo che tu l'avevi traumatizzata ed ero andato a fare un bagno con le cuffie quindi non ho sentito niente>> Cinque strinse inconsciamente i denti, aveva fallito, aveva sottovaluto Cha Cha e Hazel non calcolando minimamente la possibilità che lo venissero a cercare a casa, e Samantha era rimasta nella tana del lupo, Cinque abbassò lo sguardo chiudendo gli occhi, non gli piaceva fallire. <<Volevano te ma non ti hanno trovato quindi...hanno preso me, mi hanno torturato fino a ieri sera, poi è arrivata Samantha con una donna e mi ha salvato mentre quella è rimasta lì...ho preso una valigetta, non so, volevo darla in pegno, magari ci ricavavo qualcosa, ma mi ha portato...in un momento buio della mia vita, e non solo me...quando siamo tornati->>
<<Siamo? >> il ragazzo alzò la testa di scatto, cercando lo sguardo di Klaus.<<Si, cioè quando sono tornato ho intravisto anche Sammy...stava piangendo, non batteva le ciglia, ma mi ha aiutato a calmarmi, mi ha dato l'Orsachiotto che aveva quando siamo tornati...credo che anche lei sia stata trasportata, non so dove, non ho voluto chiederglielo>> Cinque spostò il proprio peso da un piede all'altro, staccandosi dalla porta mordendosi l'interno guancia, e se fosse questo trauma ad aver causato il declino di Samantha fino a provocare la fine del mondo? <<Perché no? >>
<<Perché nemmeno io vorrei parlarne, ma provaci>> Cinque si guardò dietro le spalle, osservando il corridoio pieno di porte.<<Dov'è? >>
<<Ben>> Klaus rispose semplicemente, ignorando poi la velocità con cui suo fratello si spostò verso la porta indicata, e tornò a guardare per terra dove i pezzi del suo cuore si stavano sgretolando come sabbia uscita dalla clessidra del tempo.
Cinque invece arrivò davanti alla camera di Ben in due semplici passi, uno dentro al portale e l'altro fuori, fermandosi poi con la mano sospesa in aria davanti alla maniglia.
E se fosse vero? Se Samantha stesse dicendo la verità nel furgone e lui l'aveva messa in dubbio tutto questo tempo, portandola poi in mezzo al fuoco incrociato e rendendola la bomba ad orologeria che stava cercando di evitare.
Se avesse preso un agnello, e mentre cercava di buttagli il fango addosso cacciando le prove che l'avrebbero incriminata, Samantha era da chissà quale parte grazie a lui, facilitandogli il lavoro e rotolandosi nel fango della colpa?
Cinque deglutì e bussò leggermente prima di aprire la porta, ritrovandosi davanti ad una stanza vuota, le sue sopracciglia si scontrarono nel mezzo mentre si chiudeva la porta alle spalle, l'unico suono presente nella stanza veniva dal giradischi sul mobile, e Cinque si avvicinò spegnendo la musica di cattivo gusto di Klaus.
E fu allora che la sentì, il respiro leggero e irregolare per colpa dei singhiozzi, il ragazzo si girò velocemente e i suoi occhi caddero sulla figura rannicchiata nell'angolo dietro alla porta, Samantha aveva le ginocchio strette al petto e un orsacchiotto bianco macchiato di sangue stretto nella mano.
Che diavolo le aveva fatto Reginald Hargreeves in tutti quei anni?
La rossa non batteva ciglio, nemmeno quando Cinque si avvicinò fino ad abbassarsi davanti ai suoi occhi, sussultò soltanto quando lui osò appoggiare la mano su una delle sue ginocchia, scuotendola fuori dallo stato di trance in cui era sprofondata.<<Signorina Miller>> Samantha guardò Cinque, i suoi occhi verdi erano adesso arrossati e ancora coperti da uni strato lucido di lacrime pronte a fuoriuscire e rigarle nuovamente le guance, e il suo naso era arrossato per il continuo pianto. <<Sono cinque, ok? Guardami, sono cinque>> nessuna risposta verbale, solo un annuire frenetico, quasi meccanico da parte della rossa, che Cinque dovette fermare prendendole la testa tra le mani.<<Stai troppo male...è per il viaggio, è comprensibile, vieni>> Cinque aiutò la rossa ad alzarsi, prendendole la mano libera per tirarla su, e solo allora lei si rese conto di avere l'altra occupata da Tini.
Samantha si lasciò scappare un urlo, lanciando via il peluche ormai rosso, e provò ad allontanarsi sbattendo contro il muro e premendosi ancora di più nell'angolo con le gambe che la reggevano a malapena.<<Samantha>> Cinque trattenne un sospiro, vari pensieri rivolti a suo padre si fecero strada nella sua mente, e si riavvicinò alla ragazza stringendo la presa sulla sua mano.
<<Meglio se ti fai una bella dorm->><<NO, no...no, non voglio>> Samantha guardo Cinque con occhi tristi, quasi imploranti, come se le stesse proponendo la cosa peggiore al mondo e dovesse supplicarlo di lasciar perdere.
<<Perché?>><<Se...se chiudo gli occhi...rivedo tutto...li rivedo...lo rivedo... >>
<<Quello è dal momento in cui sei andata? >> Samantha annuì leggermente, seguendo il dito di Cinque fino a Tini, poi lo riguardò in faccia ma i suoi occhi stavolta erano posati sulle sue mani, e Samantha a sua volta abbassò lo sguardo vedendo il sangue. <<Di chi è quel sangue, Samantha? >> A Cinque non dava minimamente fastidio il liquido rosso che adesso stava macchiando anche la sua mano mentre teneva quella di Samantha, ma lei invece sembrò sul punto di vomitare riconoscendolo. <<Mamma e papà...colpo in fronte e colpo all'arteria del collo e poi in fronte, calibro 38>>
<<E quanto sei stata lì, Samantha? >>
<<9 anni, otto mesi e tre giorni, 9 anni, otto mesi e tre giorni>> Cinque si trattenne dal mostrare la sua sorpresa, aveva rivissuto qualsiasi cosa suo padre le avesse fatto, con la consapevolezza stavolta di ciò che sarebbe successo, ogni giorno, invece rassicurò riluttante la ragazza, tirandola lentamente lontano dall'angolo. <<Hey, hey Samantha, ascoltami, va bene, non dormiamo, ok? Non dormiamo...ti va...ti va di fare un giro? Devo incontrare delle persone>> Samantha annuì immediatamente, aggrappandosi alle mani di Cinque come ad un'ancora nel mare.
Il ragazzo annuì guardando le loro mani, poi spostò lo sguardo per cercare delle salviette o dell'acqua, quando provò a staccarsi per andare a prenderle Samantha rafforzò la presa. <<Non lasciarmi qui, no-non lasciarmi, no...sola no>> Cinque tenne strette in una mano le due di Samantha, allunga l'altra verso le salviette sul mobile di fianco al giradischi, e poi ne prese un paio passandole tra le dita sporche di sangue della rossa.<<Tranquilla...non lo farò>>
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THREAD || five hargreeves ¹
Fanfic[IN REVISIONE] [Sequel Tied² & Twisted³] Samantha Miller, la ragazza a cui rubarono più tempo di quanto pensasse, voleva solo una cosa: la libertà. E mangiare del gelato, o ascoltare della musica, cose semplici insomma. Proiettili, profezie sulla fi...