31) MAI INSIEME

355 30 1
                                    


Claude camminava nervosamente per il soggiorno, avanti e indietro con le mani in tasca. Non amava stare in quella casa, e soprattutto non amava stare lì se doveva vedersi con Alois, ma non aveva potuto fare a meno di accettare il suo invito. Quella sua chiamata, in cui gli aveva  espressamente detto di dover parlare con lui di una questione di estrema importanza, lo aveva fatto preoccupare abbastanza. Ora che ci pensava, era strano che il biondo avesse telefonato proprio a lui, la persona di cui aveva più paura al mondo e a cui adesso si era rivolto con così tanta facilità, c'era sicuramente qualcosa sotto. Finalmente, dopo cinque interminabili minuti, alzò lo sguardo, vedendo Alois comparire sulle scale, con uno strano ghigno stampato sul viso.
"Perdona l'attesa Claude, ma per esssre belli bisogna  perder del tempo" - disse in tono languido.
"Tsk, il tuo attuale compagno sa della tua vanità?" - chiese a braccia conserte.
"Diciamo che ho saputo tenerglielo nascosto - sorrise raggiungendolo e mettendogli una mano sul petto - non sei cambiato affatto, gelido come sempre". Claude fremette leggermente a quel contatto, non ricordava tutta questa audacia da parte del suo ex fidanzato, ne ricordava che gli provocasse tutte quelle sensazioni.
"Sì, chiacchiera di meno - sbuffò scostandosi - piuttosto, perché mi hai fatto venire qui? Il tuo compagno non mi ucciderà se mi vede?"
"Lui non è in casa - rispose estraendo dalla tasca il proprio cellulare - dimmi una cosa, come vanno le cose fra te e Ciel?"
"Non nominarmi quel bastardo - rispose - mi ha mollato, d'accordo?! E io come un idiota gli ho anche chiesto di sposarmi!"
"Tu?! - fece trattenendo una risata - Non posso crederci. Tu non sei in grado di amare - gli andò incontro, portando una mano sul suo viso - sei solo in grado di prendere e distruggere, proprio come hai fatto con me. Si... guardandoti mi rendo conto che sarebbe stato un peccato denunciarti con il rischio di mandarti in carcere..."
"Taci - sbottò - e dimmi immediatamente cosa vuoi"
"Io cosa voglio? Nulla... nulla che non possa fare senza di te - gli porse il cellulare - sai, credo che lì ci sia qualcosa che potrebbe interessarti".
Claude non capì sin da subito cosa l'altro volesse intendere, ma immediatamente dopo fu portato ad abbassare lo sguardo, e ciò che vide lo portò a spalancare gli occhi: quella era una foto, un pò scura in realtà, in cui erano ritratti Sebastian e Ciel, intenti a baciarsi e a scambiarsi altre effusioni molto intime.
"Cosa...? - chiese - che cazzo significa? Cos'è?"
"La prova vivente della realtà dei fatti - disse sorridendo - come puoi vedere, siamo stati entrambi traditi"
"Cazzate - sibilò - no, non ti credo. Ciel... tradirmi con quell'idiota del tuo compagno? E'.... ridicolo!"
"No, qui quello ridicolo sei tu a non esserti accorto di nulla!"
"Ho detto che devi tacere! Ti faccio presente che neanche tu ti sei accorto di nulla! Dove si trovano ora quei due dannati?! Giuro che li ammazzo entrambi, io non sono un idiota, dannazione!"
"Ah, ah, fermo! - disse frenandolo per un braccio - cosa credi, anche io voglio vendicarmi, ma usare la violenza non servirebbe a nulla. Proprio per questo ti ho fatto venire qui"
"Che vuoi fare?" - chiese leggermente intimorito dal suo sguardo.
"Devi semplicemente fare sesso con me" - confermò sorridendo. L'uomo inarcò un sopracciglio a quella proposta indecente, non poteva essere Alois, lo stesso ragazzo che aveva qualche anno prima violentato, a chiedergli una cosa del genere.
"Perché dovrei farlo?! - sbottò - non ne vedo il motivo"
"Oh, come se tu avessi bisogno di un motivo per farti tutto ciò che respira - lo schernì - comunque il motivo è semplice. Sento il bisogno di riconquistare quella che è la mia dignità ormai andata a puttane, ma ovviamente ti chiederai perché proprio te. Beh, io rivoglio Sebastian al mio fianco, e tu rivuoi Ciel. Proprio per questo, ho ideato un piano: tu, farai a me ciò che vuoi, e io, fingerò di essere stato nuovamente violentato, e lo dirò a Sebastian, in modo che questo lo convinca a rimanere con me, sarà un traditore, ma è comunque troppo buono e premuroso verso il prossimo"
"Tsk, e io che ci guadagno?! Inoltre come faccio a fidarmi? E se mi metti nei guai?"
"E' questo il bello. Se dirò una cosa del genere a Sebastian, sarò costretto a denunciarti questa volta. E lo farò... rivolgendomi a Ciel"
"A Ciel?" - chiese battendo ripetutamente le palpebre.
Il biondo annuì.
"Sappiamo entrambi la paura che ha di te, non lo farà mai pertanto. Sebastian lo lascerà e tornerà con me, tu potrai tornare a tormentare la vita di Ciel. Allora... ci stai?"
"Non avevo idea che potessi essere così maligno - disse facendosi scappare una mezza risata - d'accordo... ci sto.."
"Molto bene - disse facendosi comparire un sorriso e afferrandolo per la cravatta - una volta mi hai costretto a fare ciò che volevi, adesso sarai tu ad accontentarmi". Dicendo ciò, lo spinse subito, fino a farlo atterrare sul divano. Egli si tirò su, assolutamente estasiato dalla figura di Alois e dal suo sguardo che trasudava eccitazione. Il biondo si morse le labbra, guardandolo con immensa malizia, e ben presto prese a spogliarsi lentamente, sotto gli occhi desiderosi di Claude, il quale si rese solo in quel momento quanto la sua vittima fosse cambiata dall'ultima volta. Lussuria pura e voglia di vendetta, ecco cosa trasudavano i suoi occhi  e le sue labbra che avrebbe tanto voluto baciare, dimenticandosi per un attimo Ciel.
Il ragazzo più giovane si tolse la maglietta, passandosi le dita sulla pelle nivea come quella di un bambino, e arrivando poi alla zip dei propri pantaloni, abbassandola con una lentezza estenuante.
"Vuoi farmi impazzire, non  è vero?" - chiese l'uomo.
"Anche se fosse cosa c'è di male a divertirmi un pò? - chiese sfilandosi i pantaloni e gettandoli via.
"Non la trovi una cosa strana? - domandò poi - fare questo... proprio con me?"
"In effetti è un pò strano - dichiarò avvicinandosi al suo viso e spostandogli un ciuffo di capelli dal viso - ma ad essere troppo buoni non si ottiene mai nulla, e fra tutti ho scelto te come mio complice. Tu, così freddo e insensibile, ma in grado di dare tutto se stesso sotto le lenzuola".
"Beh, grazie, lo prendo come un complimento - fece portando una mano sulla sua intimità - sarà più divertente adesso che sei consenziente anche tu".
Il biondo annuì, avvicinandosi lentamente alle sue labbra: fin ora l'unico ad aver baciato era sempre stato solo Sebastian, ma in quel momento non gli importava, voleva solo fargliela pagare per l'umiliazione subita, ricambiandolo con la stessa moneta. In un istante, le sue labbra bambinesche si sfiorarono con quelle sottili del più grande, il quale fremette leggermente, per poi approfondire quel bacio immediatamente, catturando il ragazzo e insinuando lentamente la lingua tra le sue labbra dischiuse. Il cuore di Alois perse un battito a quel gesto, aveva dimenticato cosa volesse dire avere quel tipo di contatto con lui, e ora che quel contatto era stato approfondito, sentiva di stare per esplodere. Ben presto si stese sul divano, portandolo sopra di se e iniziando a strusciare la propria erezione contro la sua, ancora intrappolata tra la stoffa dei pantaloni.
Claude iniziò a macchiargli la pelle e il collo di succhiotti, gesti fatti con avidità e tanto desiderio che portarono Alois a portare le mani tra i suoi capelli d'ebano, fino a stringerli con forza, mentre portava la testa all'indietro e sospirava. Poi, le sue mani scivolarono sulla  camicia dell'altro, che prese a sbottonare, fino a quando la fece scivolare lentamente via, lasciandolo a dorso nudo, con la cravatta leggermente allentata sul collo. Si morse le labbra a quella visione che non pensava potesse essere così emozionante ed eccitante, e ben presto, iniziò a provare sentimenti ed emozioni ormai remote.
Si guardarono intensamente, così tanto che l'uomo ebbe l'impressione di perdere il controllo ad ogni battito delle sue ciglia, di quegli occhi dello stesso colore di Ciel, con solo però una tonalità diversa e che gli donavano altrettanto emozioni. Scosse il capo, cercando di distrarsi dai qui dolci pensieri, e portando la mano del più giovane sulla proprie erezione pulsante. Quest'ultimo, sorridendo maliziosamente, capì i suoi intenti, e dopo avergli sfilato i pantaloni con fin troppo bravura, iniziò a stuzzicarlo attraverso l'intimo. Claude si morse le labbra a sangue nel vano tentativo di mostrarsi indifferente, e quando si rese conto di come gli ansimi fossero divenuti insostenibili, lo frenò, cacciando immediatamente la lingua tra le sue labbra e liberandolo finalmente dall'intimo.
Si staccò, baciandogli nuovamente il collo, il petto, il ventre e infine raggiunse con la lingua la sua erezione arrivata al massimo. Ne abbassò la pelle lentamente, facendolo gemere, per poi avvicinarsi e leccarne la punta con la lingua. Alois sussultò, e prese a gemere quando si sentì circondare completamente dalle sue labbra che abbracciavano ora la sua intimità e che andavano su e giù. Gemette forte il suo nome, ma deciso a non essere da meno, si tirò su, capovolgendo abilmente le parti e arrivando a sfiorare con le labbra l'erezione dell'uomo, mentre quest'ultimo continuava ad infondergli piacere. Immediatamente vi si catapultò addosso, prendendo tra le mani l'erezione come se fosse stata un giocattolo e iniziando a leccarla con una lussuria estrema, a ritmo dell'altro che ora era costretto a soffocare i gemiti mentre teneva in bocca la sua intimità. Entrambi presero a gemere rumorosamente, sprofondando nel piacere più totale e godendo dell calore e dell'intimità dell'altro, sentendo il piacere accrescere sempre di più fin quando, Alois, con un gemito acuto  e quasi femminile, si riversò prima dell'altro nella sua bocca, liberandosi del tutto. Claude ne assaggiò il seme mentre gli reggeva i fianchi, ma non si limitò, poiché andò a leccare anche quel seme che era scivolato verso l'antro più intimo del ragazzo, leccandolo e succhiandolo con avidità, facendolo rieccitare nuovamente.
"Claude" - sussurrò impercettibilmente.
"Ssh - lo zittì - non abbiamo ancora finito". Dicendo ciò si tirò su, costringendolo a rimenere in quella posizione, chinato a novanta gradi, reggendogli sempre i fianchi e continuando a stuzzicargli con la lingua e in contemporanea con le dita, quel punto debole e nascosto.
Alois strinse i pugni, irrigidendosi sempre di più, fin quando non sentì il membro eretto dell'altro iniziare a premere contro la sua apertura.  Era una sensazione strana, certo non era Sebastian, ma era comunque qualcosa di meraviglioso. Claude iniziò a spingere lentamente, ma allo stesso tempo con decisione, e quando fu del tutto dentro, iniziò a gemere lentamente e a muoversi in avanti e indietro, dentro quel corpo che già una volta aveva posseduto, ma questa volta era diverso, era come se ad ogni sua spinta e ad ogni gemito da parte dell'altro, il suo battito aumentasse, una cosa che non era mai successa. I gemiti di Alois erano piacevoli, così tanto che ad un certo punto ne afferrò l'erezione, iniziando a masturbarlo. Il più giovane credette di stare per impazzire, quella vendetta che stava compiendo era sicuramente la più dolce e appagante, e mentre godeva, sussurrava il suo nome, non riuscendo a credere che tanto tempo prima si fosse rifiutato di fare una cosa del genere con lui, che lo aveva comunque costretto. Ora appariva una cosa bella, passionale, e assolutamente voluto da entrambi, aveva ragione, Claude si scaldava in quelle situazioni, lo sapeva, poteva sentire i battiti del suo cuore. Non stavano insieme, addirittura forse si odiavano, ciò che vi era era solo una vendetta, ma una vendetta ricca di emozione.
Ad un certo punto il biondo si irrigidì, spalancando gli occhi e stringendo ancora di più i pugni.
"Io... sto per venire.. lo sento" - sussurrò. Quelle furono parole di incitamento per Claude, il quale prese a spingere con maggior forza, mentre l fiato diveniva più corto e i gemiti più sentiti. Ad un certo punto non poté più trattenersi dall'urlare, raggiungendo un forte orgasmo che riempì del tutto il corpo del più giovane, il quale raggiunse l'orgasmo in contemporanea, riversandosi nella sua mano con un gemito acuto. Entrambi sospirarono, rilassandosi poi di botto, e quando Alois tornò in se,  poggiò la testa sulla spalla dell'altro, il quale era ancora dentro di lui.
"Però - sussurrò ad un tratto - non riesco capire perché ne fui così' impaurito allora.. è stato.. fantastico.."
"Già.. e tu sei cambiato molto - sussurrò maliziosamente sfiorandogli l'erezione - non mi dispiacerebbe averti come amante"
"Ma io non faccio queste cose, signor Claude Faustus - sorrise maliziosamente - la mia è solo  pura vendetta. Io rivoglio con me l'uomo della mia vita e tu rivuoi la tua preda, no?"
"Beh, è esatto - sussurrò accarzzandogli i capelli biondi - ma anche tu sei una preda deliziosa, così languida e maliziosa allo stesso tempo. Credo che lo farei con te per ore"
"L'idea non mi dispiace - dichiarò staccandosi - magari posso prendere in considerazione l'idea di averti come amante, niente impegni, solo puro sesso"
"A meno che tu non sia ancora innamorato di me" - scherzò.
"Figurati - dichiarò arrossendo - dopo ciò che mi hai fatto... non potrei mai, e poi tu non sai cosa vuol dire amare"
"Questo lo dici tu" - sussurrò abbassando lo sguardo.
"Cosa vuoi dire?"
"Nulla - sussurrò - adesso è meglio che forse vada... prima che il tuo compagno ritorni. Prometto che non verrò meno al mio patto, hai la mia parola,  e questa volta puoi fidarti". Dicendo ciò si tirò su, rivestendosi piano. Dopo Alois, aveva sempre avuto solo Ciel, sicuramente non lo amava, avevano una grande alchimia sessuale, e lo considerava suo, proprio per questo voleva riaverlo con se. Poi però pensò nuovamente al biondo, al giorno in cui l'aveva violato così malamente, se se lo fosse risparmiato, avrebbero potuto stare ancora insieme. Lo aveva fatto soffrire, e lui lo aveva amato così tanto da lasciarlo impunito, certo un comportamento da stupida persona innamorata.
"A cosa pensi?" - chiese ad un tratto Alois.
"A nulla - disse finendo di rivestirsi - Solo che forse.... dovrei chiederti scusa. Per quel giorno. Non basterà lo so, ma mi sentivo in dovere di farlo. Beh, allora ci vediamo domani, Alois". L'uomo uscì di casa, e quando lo fece, Alois si gettò sul divano, sospirando e passandosi una mano sul collo pieno di quei marchi che anche allora aveva avuto ma che aveva odiato. Non gli aveva fatto schifo fare sesso con l'uomo che lo aveva violentato, era stato troppo accecato dalla vendetta e dalla lussuria. Quei maledetti occhi color dell'oro che lo avevano fatto anni addietro innamorare, lo avevano ingannato, era sempre così portato ad innamorarsi delle persone sbagliate, adesso se ne rendeva conto più che mai..
Scosse il capo. Sebastian era l'unico con cui doveva stare, e Claude era solo un suo strumento, fine della storia. Avrebbe portato a termine il suo piano, e le cose sarebbe tornate come prima anche se per qualche motivo, iniziò a credere che non potesse essere così.

Kuroshitsuji-Black Butler/ mondo parallelo (cielxSebastian) [COMPLETATA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora