15) INIZIA IL PIANO

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Quella notte passò incredibilmente in fretta per Ciel, forse a causa della sua tanta felicità o forse semplicemente perché era fin troppo stanco per poter fare altrimenti.
Quando la mattina arrivò e la sveglia suonò, la prima cosa che fece fu quella di afferrare immediatamente il cellulare, in modo da poter chiamare Sebastian: si diedero appuntamento alla banca alle 8.00, ed erano le 6.30, questo voleva dire che aveva precisamente un ora e mezza per cercare di rendersi presentabile e far colpo sull'altro. Dopo essersi infilato in doccia, si vestì con una camicia bianca, non abbottonata fino al collo, ma lasciata aperta, una giacca nera, così come il pantalone aderente, prese la sua valigetta, degli occhiali da sole, ed uscì, prendendo la propria auto decappottabile. Non si era mai atteggiato a fare il figo o cose dl genere, ma magari comportandosi in quel modo avrebbe potuto far colpo su di lui e affascinarlo.

Sebastian si trovava nel frattempo di fronte la banca, e quest'ultimo rimase molto colpito nel vedere l'avvocato venirgli incontro su quell'auto sportiva e lussuosa.
"Buongiorno" - lo salutò posteggiando e scendendo dalla macchina.
"Ah... buongiorno a lei - disse - la... la vedo bene... la vedo... allegro" - disse accennando un sorriso.
"Umh, davvero? - chiese arrossendo leggermente da dietro gli occhiali - beh, può darsi. Forza allora, dirigiamoci verso il nostro intento". I due si incamminarono così fin dentro la banca, e una volta lì, si rivolsero ad un uomo.
"Salve! - disse Ciel rivolgendosi al banchiere - io sono l'avvocato Phantomhive e questo è il mio cliente, il quale è piuttosto indietro con dei pagamenti circa il suo negozio. Mi ha informato del fatto che è vostra intenzioni fargli chiudere l'attività"
"Ci vediamo costretti a farlo, il suo cliente ha chiesto alla banca molti prestiti, e questo è ciò che succede quando non vengono ripagati i debiti"- rispose.
"Ah, tipico di Sebastian - disse alzando gli occhi al cielo per poi ricomporsi - si ma emh... non è proprio possibile.
Vede, è mio compito fare in modo che ciò non avvenga, ma sono un avvocato e quel che giusto è giusto. Per tanto, il mio cliente potrebbe anticipare una piccola quota, per dimostrarvi che è ben volenteroso a pagare... se ovviamente questo porebbe convincervi a lasciargli ancora... del tempo.."
"Oh, non saprei, signor Sebastian, lei è già in ritardo di oltre un anno con i pagamenti, e le cifre sono alte, ha idea di quanti prestiti vengono a noi richiesti ogni giorno? Se facciamo questi favoritismi finiremo noi con il chiudere"
"Oh avvocato, lasci perdere, non vede che non c'è modo" - provò ad interromperlo il corvino.
"Ah, mi lasci fare - disse, poichè in quel momento la voglia di dimostrarsi figo aveva aumentato la voglia di far allungare i tempi delle pratiche - senta, io sono l'avvocato Phantomhive, sono affidabile. So per certo che la situazione non è facile, ma posso garantire io per lui. Quindi... se vorreste almeno.. pensare a questa nostra proposta. credo che potremmo venirci entrambi in contro, che ne pensa?". L'uomo li guardò entrambi, e forse, catturato dalle doti di contrattare di Ciel, sospirò.
"D'accordo, possiamo prendere in considerazione questa idea. Allora facciamo così. Veda di trovare tutti i soldi entro un mese a partire da oggi e il negozio non chiuderà. Intanto - prese l'assegno dalle mani di Sebastian - questo lo prendo io"
"Vede? - chiese rivolgendosi al corvino - basta solo avere.. un asso nella manica... allora è stato un piacere, ci rivediamo qui tra un mese esatto!".

Dicendo ciò, Ciel lo trascinò con se fuori, sentendosi stranamente bene per averlo aiutato, nonostante avesse paura che quell evento potesse mettere la parola fine alla loro relazione.
"Mmh? - domandò vendendo l'espressione di Sebastian - cosa le prende? Non è contento?"
"Eh? Ah... certo che lo sono... è solo che mi chiedo dove troverò tutti i soldi che mi servono entro un mese!"
"Stia tranquillo, intanto abbiamo guadagnato tempo, troveremo una soluzione" - disse sorridendogli e facendolo sorridere a sua volta.
"Sarò ripetitivo, però... - disse guardandolo - mi sono davvero sbagliato sul suo conto. E' una brava persona, e la ringrazio per tutto quello che sta facendo... Alois ne sarà entusiasta!"
"Ah sì.. certo - sbuffò, trovando poi un' idea geniale - senta - fece sgranchendosi la voce - mmh, visto che oggi ho il giorno libero in ufficio e al negozio c'è Alois, che ne direbbe di ... passare la giornata con me? Non mi piace avere un rapporto freddo e distaccato con i miei clienti.. davvero, lo chieda a chiunque se vuole!". Sebastian inarcò un sopracciglio a quella proposta, facendo deglutire nervosamente Ciel che pensò in quel momento di essere stato troppo azzardato, ma immediatamente la sua espressione tesa si tramutò in una più rilassata.
"Beh, non sarebbe male come idea - sospirò - dopotutto, è un bel pò di tempo che non mi concedo una giornata libera.... forse dovrei avvertire Alois però..."
"Suvvia, non perdiamo tempo! - disse afferrandolo per un braccio nel tentativo di distrarlo dai suoi pensieri - Non è il caso di disturbare il suo comp... il suo socio! E' solo per qualche ora eheh... Comunque - lo guardò negli occhi - d'ora in poi mi dia del tu. E mi chiami Ciel".
"Ciel - ripetè egli battendo ripetutamente le ciglia - è un bel nome... originale direi..."
"Ah beh, mai quanto il colore dei suoi occhi" - disse senza accorgersene, notando solo dopo la somiglianza con quella situazione con il loro primo incontro.
"Me lo dicono in molti, è vero - rise - Alois ha avuto una buffa reazione al nostro primo incontro".

Il più piccolo provò dentro una rabbia atroce, poiché non sopportava l'idea di dover sentire sempre parlare di quel tipo, così, a quel punto, allentò la presa dal suo braccio, per poi voltarsi e premere l'allarme della propria aiuto.
"Sali" - disse semplicemente.
"Dove andiamo?" - chiese Sebastian.
"Tu sali - rispose semplicemente - puoi fidarti di me, dopotutto hai appurato anche tu quanto non sia pazzo".
Dopo avergli lanciato un'occhiata attraverso gli occhiali, il corvino si decise a salire in quell'auto dai colori blu scuro, e una volta su, l'avvocato sfrecciò a tutta velocità per le strade di New York, certo era una bella sensazione, ma non era neanche lontanamente paragonabile all'andare in bicicletta. Dopo una buona mezz'ora di corsa assolutamente spericolata, di fatti fu quasi un miracolo che non ricevette una multa, arrivarono a quella che doveva essere un molo con delle ringhiere su cui era possibile passeggiare, dove al di là, vi era una distesa di mare azzurrissimo, e accanto, un porticciolo con delle barche., non sapeva perché avesse scelto proprio quel posto, anzi, non l'aveva scelto affatto, eppure nei film vedeva sempre come i luoghi di mare fossero adatti per corteggiare o per i momenti romantici.

Kuroshitsuji-Black Butler/ mondo parallelo (cielxSebastian) [COMPLETATA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora