25) NOTTE D'AMORE

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I due raggiunsero ben presto la casa dell'avvocato, casa fortunatamente vuota, neanche Tanaka era in giro quel giorno. Era già il tramonto quando misero piede in quella che era praticamente una magione, e quando ciò avvenne, si diressero verso l'ampio il soggiorno.
Sebastian si sedette sul divano, trascinato da Ciel immediatamente dopo prese dell'acqua ossigenata e delle bende, cominciando poi a medicargli la ferita. Entrambi erano in silenzio, non sapevano cosa dire e tenevano lo sguardo basso, non si erano di certo dimenticati del loro litigio avvenuto poco prima, e il pensiero di essere ora così vicini, da soli, li metteva in imbarazzo, soprattutto se alla loro mente ritornava il pensiero del bacio che vi era stato.

O forse, quella era un'ennesima occasione che il destino stava loro concedendo.
"Io - sussurrò ad un tratto Ciel - ti ringrazio.. per quello che hai fatto... pensavo... non volessi più vedermi dopo quello che è successo"
"Ero... solo arrabbiato - disse accennando un sorriso - sai.. la notizia mi ha sconvolto.. e mi ha sconvolto ancora di più il fatto che un tipo dolce come te stesse... con quello"
"Claude è il mio amante - sospirò, finendo di medicarlo - io sto con Elizabeth. e' con lei che devo sposarmi"
"Oh, il tuo amante? - chiese - capisco. immagino che tu non sapessi niente della sua vera natura"
"No, ma avevo intuito qualcosa quando ha violato anche me"- si lasciò sfuggire.
"Cos'è che ha fatto? - chiese alzandosi di colpo - quel bastardo!"
"Sebastian fermo! - fece stringendolo e guardandolo - tu... ti sta preoccupando per me?".
Si guardarono a lungo, rispecchiandosi l'uno degli occhi dell'altro mentre i cuori battevano all'impazzata.
"Molto peggio - sussurrò - credo di essere geloso". Gli occhi di Ciel si inumidirono a quelle parole, e prima che potessero dire altro, si guardarono ancora, fin  quando le loro labbra non si sfiorarono nuovamente, riunendosi.

Un bacio dolce e casto che ben presto divenne passionale quando le loro lingue si sfiorarono, poi si unirono con maggior confidenza, iniziando a vorticare. Si strinsero disperatamente, e si accarezzarono come se avessero bramato quel momento per tanto tempo.
"Cosa mi succede? - chiese a quel punto Sebastian portando il suo viso vicino al proprio - perché m fai stare così bene?"
"Ci sono troppe domande a cui non posso risponderti - sussusrrò - lo so che pensi sia sbagliato, ma la cosa più giusta è che noi ci uniamo. Hai affermato che io per te sono importante, così come lo sei tu per me. Prendimi ti prego".
Il corvino non seppe resistere a quello sguardo, a quegli occhi dalle lunghe ciglia,, e dimenticandosi di Alois e tutto il resto, prese a baciarlo nuovamente con una dolcezza inaudita, prendendolo in braccio, in modo che l'altro potesse avvolgere le gambe attorno alla sua vita.
Il bacio andò avanti per diversi minuti, sembrava che non volessero più staccarsi, e quando le loro erezioni cominciarono a strusciare l'uno sull'altra, Sebastian lo gettò sul divano, guadandolo in modo famelico, forse volendo sfogare quegli anni di voglie represse.
Gli si gettò addosso, liberandolo della camicia bottone dopo bottone, e iniziando a mordere e a leccare i capezzoli e la pelle nivea che appariva così gustosa, mentre Ciel gli stringeva  i capelli.

"Ah.. Sebastian" - gemette.
"Voglio imprimere il mio possesso su di te. Odio pensare che quel tipo di abbia toccato, per questo voglio cancellare ogni sua traccia, lasciando solo il mio odore" - sussurrò iniziando a lasciargli un succhiotto sul collo. A quel gesto, Ciel prese a liberarlo della maglietta, accarezzando con le mani il fisico ben scolpito. Sebastian tracciò una linea invisibile con la lingua,dal petto fino ad arrivare al pube e ai pantaloni che sfilò velocemente assieme all'intimo, gettando tutto sul pavimento e facendo arrossire l'altro, emozionato come se fosse prima volta. Accarezzò la sua erezione con voglia, per poi prenderla tutta  in bocca e iniziando a  succhiare con dolcezza e voracità.
"Sebastian" - gemette Ciel portandosi le mani sulla bocca per evitare ulteriori gemiti, ma più lo faceva più l'altro andava avanti aumentando il suo piacere. Ad un certo punto smise di pensarci, iniziando a gemere come ad incitarlo, muovendo il bacino in avanti e affondando le dita tra i suoi capelli, mentre le gambe si stringevano attorno alla sua schiena.

Il suo respiro divenne irregolare, gli ansimi presero a riemprie le orecchie del corvino, completamente inebriato di quel sapore, che lo portava ad andare avanti diventando sempre più vorace. Ben presto, con un gemito strozzato, il più piccolo raggiunse l'orgasmo, venendo nella sua bocca, un gusto che l'altro assaporò del tutto, anche quando scivolò verso il basso, verso l'apertura di Ciel che prese a leccare con gusto, incontrando con la lingua il suo punto pià debole. Il ragazzo prese a gemere con più forza, come se fosse completamente impazzito, ma prima di andare avanti, Sebastian strinse la sua mano.
"Sai che non si torna più indietro, vero?" - chiese.
"Io lo so bene - sorrise - e non voglio tornarci".

Entrambi si sorrisero, e dopodiché Sebastian si sfilò via il resto dei vestiti, sovrastandolo e accarezzandolo. Inizialmente insinuò le proprie dita, quasi accarezzandolo e poi penetrandolo, godendo dei suoi ansimi e dei suoi occhi lucidi per il piacere, poi insinuò la sua erezione dentro di lui, mordendosi le labbra e sospirando. Ben presto prese a muoversi, iniziando a gemere senza controllo, e ad un certo punto Ciel trovò la forza di sollevarsi e costringendolo a sedersi, e avvolgendo le gambe attorno alla sua vita, prese a muoversi velocemente, facendolo eccitare terribilmente. Sebastian lo ammirava mentre si contorceva dal piacere, mentre lo supplicava, baciandogli il collo e affogando in quel dolce mare blu e perdendosi nel sapore di quelle labbra quasi bambinesche. In quel momento non pensava al suo compagno, ne al fatto che avrebbe dovuto sposarsi e al fatto che lo stava tradendo, era sprofondato nella lussuria, nel battito accelerato del proprio cuore che batteva all'unisono con quello di Ciel, felice, esasiato di avere nuovamente dentro di se la persona che amava.

Quello non poteva essere considerato un tradimento, anche se così poteva sembrare, quello era vero amore messo in difficoltà dalla vita stessa, ma insieme avrebbero vinto, in un modo o nell'altro.
"Ciel - lo chiamò ad un certo punto, mentre lo masturbava con forza - io... vengo...".
"Fallo" - gli sussurrò ad un orecchio, stringendolo. Immediatamente dopo quelle parole, raggiunse l'orgasmo e Ciel poté godere finalmente di quella sensazione che tanto gli era mancata. In quel momento nulla contava più, ne le conseguenze ne ciò che c'era stato prima, solo loro e nessun altro.
Sebastian rimase dentro di lui, per poi stendersi e portandolo sopra di se. Ora che il silenzio, interrotto solo dai loro respiri affannosi, era tornato, ora che tutta l'eccitazione e il piacere erano stati consumati e ora che la mente stava tornando lucida, anche i sensi di colpa stavano cominciando a venire a galla. Aveva appena tradito Alois, la persona che fino a quel momento aveva affermato di amare e che avrebbe dovuto sposare, ma adesso, stringendo a se Ciel, non ne era poi così sicuro, nulla era certo,  nemmeno i suoi sentimenti, non avrebbe saputo dire con certezza di amare quel ragazzo, sapeva solo che gli aveva fatto perdere il controllo, in tutti i sensi, e come una preda si era lasciato catturare, mandando al diavolo la sua serietà e maturità.

Forse, avrebbe potuto ancora preservare ciò che fin ora aveva conosciuto, se solo avesse smesso di stringerlo a se con così tanta dolcezza.
"Ciel.. - lo chiamò .. io"
"Ssh - disse stringendolo - questa notte, resta con me. Non pensare a nulla, solo a noi". Sebastian annuì, sconfitto da quelle parole che lo fecero fremere,e dopo avergli donato un bacio in fronte, si lasciò andare.
Avrebbe potuto preservare ciò che conosceva se solo si fosse rifiutato di rimanere stretto a lui quella notte.
Eppure, non lo fece.

Kuroshitsuji-Black Butler/ mondo parallelo (cielxSebastian) [COMPLETATA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora