"Che lavoro vuoi fare?"

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(Ma quanto è bellina Ponyo?)

Era una mattina qualunque, i piccioni sporcavano le macchine e il sole era coperto da grandi nuvole. Insomma, la solita mattina di un fantastico lunedì.

Tacos: sei tornata con questa roba, uh?

Sì, perché io può.

Clay era a scuola. Da poco era suonata la campanella che segnava l'inizio della prima ricreazione e la giullare già stava scroccando le merende ai poveri compagni di classe che, dopo averla sopportata per diversi minuti, si arrendevano, finendo per concederle un pezzo del loro cibo.

Mentre cercava di farsi dare un Mikado, la ragazza si ritrovò coinvolta in una delle conversazioni più ricorrenti a scuola:

"Ehi, voi che lavoro volete fare?"

Pronunciare tale frase portava sempre trambusto in quella classe: c'era chi voleva fare l'architetto, chi voleva fare lo scienziato, l'artista, lo scrittore e chi ne ha più ne metta.

Ad un certo punto si rivolsero a Clay, chiedendole la stessa domanda. Lei si mise in una posa fiera e, con la voce più seria che riuscisse a fare, rispose:

"Avete presente i senza tetto che fanno l'elemosina? Ecco:



















sarò quella che gli ruba i soldi"

Tacos: ma sei seria?

Ovviamente! È pur sempre una profesesione!

Tacos: convinta tu...

Robe disagiate di una scemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora