<< Ti va bene se ci fermiamo qui a mangiare?>>, mi chiede Grey, accostando la macchina nella corsia d'emergenza, sempre se così si può chiamare, poco lontano da una fattoria abbandonata. Io annuisco e gli dico: << Grazie a Dio! Sto morendo di fame. Allora, dividiamoci il cibo... sia chiaro che IO prendo tutti i DOUGHNUT al cioccolato. Tu prendi pure tutto il resto>>.
<< Come vuoi tu...>>, dice facendo un'alzata di spalle con fare disinteressato. Poi prende il sacchetto dalle mie gambe ed esce dalla macchina senza dire una parola. Che tipo strano, mi dico tra me e me. Dopo aver acceso la radio e messo una stazione a caso, esco anch'io dalla macchina e mi siedo sul cofano con Grey, che nel frattempo sta aprendo un pacchetto di patatine. Prendo da terra il sacchetto e prendo fuori i doughnut, incominciando subito a mangiarne uno, sotto le note di "Will you still love me tomorrow" dei The Shirelles. Guardo con la coda dell'occhio Grey che fissa un punto nel vuoto e non dice una parola.
<< Lo sai che sei strano?>>, gli dico di punto in bianco, senza rendermi conto di cosa io gli abbia appena detto. Non ce la facevi proprio a stare zitta, vero? Mi chiede la vocina indignata. Visto che non dice niente, per provocarlo, continuo dicendo: << Sì, sei strano forte. Secondo me ti prendevano sempre in giro a scuola... eri il classico sfigato, vero?>>. Allora te le cerchi! Mi sbraita la vocina dentro la mia testa. Lui continua impassibile a mangiare, e allora gli dico:
<< Sei finito anche in prigione, ho ragione? Hai picchiato uno di quei bulletti o sei perfino arrivato ad ucciderli? Adesso capisco perché ti hanno rinchiuso come un cane...>>.
<< Devi stare zitta>>, si limita a dire, chiaramente infastidito. << Perché? È la verità, giusto? Perché ti hanno rinchiuso? Cosa hai fatto di tanto male per finire lì dentro? Non mi potrò mai fidare di te se non mi racconti la verità!>>, gli dico, incominciando ad arrabbiarmi. << Non... non è il momento>>, dice, abbassando lo sguardo. << E quando sarà il momento? Quando mi avrai uccisa?>>, dico tutta un fiato, pentendomene subito. Brava, adesso sarai soddisfatta!
<< Tu...>>, incomincia a dire, guardandomi fisso negli occhi, << Non credevo che tu fossi così stupida a dire una cosa del genere. Sei proprio una bambina. Non sai il mio passato e se continui così, non lo saprai mai. Quindi vedi di darti una regolata, perché mi stai infastidendo>>. Poi mi rivolge uno sguardo ammonitore, quasi come se fossimo padre e figlia. Abbasso subito lo sguardo, sentendomi umiliata. Ben ti sta! Muori, stupida voce. Muori tu! Alzo gli occhi al cielo, mettendomi metà doughnut in bocca e subito dopo stendendomi sul cofano.Dopo aver mangiato tre doughnut ed altre merendine varie presenti nel sacchetto, mi faccio coraggio e dico:
<< Scusa per quello che ho detto prima... certe volte non penso prima di parlare. È un mio difetto. Solo che>>. Ogni volta che ti guardo non riesco a capire cosa pensi o provi, e questo mi fa letteralmente impazzire. <<... beh, lascia perdere. Che ne dici se rincominciamo da capo?>>, gli chiedo, arrivando subito al punto ed allungando la mano in segno di pace. Lui annuisce con il suo solito sguardo enigmatico e mi stringe la mano. << Tra un po' dobbiamo ripartire>>, dice, stendendosi di fianco a me sul cofano.
<< Okay>>, mi limito a dire. << Mi vado a cambiare la maglietta...>>, gli dico, scendendo dal cofano e prendendo la maglia dentro la macchina. << La vuoi anche tu?>>, gli chiedo. Lui annuisce e gliela lancio. Prima di andare dietro la macchina e togliermi la maglietta, mi accorgo che nella specie di contenitore attaccato alla portiera c'è un kit per le emergenze. Quindi lo prendo e mi avvicino a Grey che nel frattempo si è tolto la maglietta e mi guarda interrogativamente. Nonostante la sua magrezza e la sua carnagione tipo zombie, non posso non ammettere che ha un bel fisico. << Bisognerà pur disinfettare quei tagli...>>, gli dico, dopo aver aperto il kit ed aver trovato un bel po' di garze sterili, un disinfettante, dei cerotti ed una confezione di aspirina. << Ehm... okay, se lo dici tu>>, dice Grey non molto convinto. Osservo preoccupata i tagli che non hanno affatto un bel colorito. << Pronto?>>, dico versando un po' di disinfettante su due garze e con un po' di esitazione tamponando delicatamente le ferite, che assumono quasi subito un colore rosato. Ad un certo punto sento una melodia conosciuta che mi fa sorridere e muovere a ritmo la testa ed i piedi. << Should I stay or should I go?>>, canticchio ad alta voce, tamponando quasi a ritmo le ferite di Grey. Lui mi guarda sorpreso, anche se con unespressione un po' dolorante, e dice a ritmo: << If you say that you are minee>>. Oh, vi siete ritrovati! << I'll be here till the end of the time>>, canto guardandolo con sguardo complice e lui risponde dicendo: << So you got to let me know>>. Entrambi sorridiamo e continuiamo a cantare finché la canzone finisce ed io non ho smesso di disinfettargli le ferite. << Non sapevo che qualche mio coetaneo avesse mai sentito questa canzone>>, ammetto, piacevolmente sorpresa.
<< Neanche io... comunque grazie>>, dice, mettendosi la maglietta. << La ascoltavo sempre con mio padre... ne andava e ne va tuttora matto per questa canzone. Quando ero piccola quasi tutte le sere ci mettevamo a cantarla a squarciagola ed a ballarla per tutta la casa, finché i vicini non ci venivano a suonare alla porta per il volume troppo alto... quelli sì che erano nei tempi>>, dico, sentendomi invadere dalla nostalgia. Grey annuisce senza dire una parola. Era inutile... non parlava più del necessario. Ad un certo punto si alza e scende dal cofano per poi annunciare: << Vai a cambiarti la maglietta. Dobbiamo rimetterci in moto... abbiamo già perso troppo tempo>>. Io annuisco senza controbattere, andando dietro la macchina e mettendomi la maglietta con su scritto "I love my psycho". Successivamente entro in macchina senza dire una parola, mentre Grey fa partire la macchina. Fisso la strada annoiata, appoggiando la testa al finestrino, canticchiando le canzoni che passano per la radio, finché un'ondata improvvisa di sonno mi fa chiudere gli occhi e sprofondare.<< Hannah>>, mi chiama una voce femminile. Oh, no... non può essere, dico tra me e me, sentendo i battiti del cuore accelerare spaventosamente. Apro piano gli occhi e sono ancora in macchina. È calata la notte e la macchina è... ferma. Giro lo sguardo confusa per vedere se anche Grey ha sentito quella voce e per chiedergli perché siamo fermi, ma al suo posto c'è una ragazzina. La stessa ragazzina sporca di fango e con i capelli neri e lunghi. << Chi... sei?>>, le chiedo spaventata, cercando di tenere le mani ferme che stanno nel frattempo tremando. << Non mi riconosci? Mi deludi Hannah>>, dice, incominciando a fare una risata stridula ed acuta. Mi tappo le orecchie, infastidita da quel suono. Ma non c'è nulla da fare. È come se la sua risata mi trapassasse le mani.
<< Smettila ti prego!>>, le grido, sentendomi sanguinare le orecchie. Lei smette all'improvviso di ridere e si avvicina a me di scatto... adesso ci separano solo cinque centimetri. << Non puoi darmi ordini>>, dice seria la ragazzina. Riconosco il lampo crudele nei suoi occhi che è identico a quello di mia madre nell'istante prima che morisse. << Sei stata tu ad ucciderla>>, le dico facendo un'affermazione più che una domanda, con una consapevolezza che mi fa quasi girare la testa. Cosa voleva quella ragazzina dalla mia vita? Perché si continuava ad insinuare nei miei sogni?
<< Sei proprio sicura che questo sia un sogno, Hannah?>>, mi chiede, come se mi avesse appena letto il pensiero. << Chi diavolo sei?>>, le grido spaventata. Lei fa un sorrisino, avvicinandosi spaventosamente a me. Io mi tiro indietro terrorizzata, cercando di aprile la portiera. È... bloccata.
<< Aiuto! AIUTO!!!>>, grido disperata, sperando che passi qualcuno e mi possa salvare. Dove cavolo era Grey?
<< Nessuno ti verrà a salvare... e se credi che scappando potrai avere una chance, ti sbagli di grosso. Io ti troverò, sempre. E poi ucciderò tutte le persone a cui tieni di più... dalla prima all'ultima. Buon risveglio, cara sorellina. Ci vediamo presto>>, dice la ragazzina, dissolvendosi nel nulla.<< Ahhhhhh>>, grido, aprendo gli occhi. << Ma che caz...>>, dice Grey, guardandomi confuso. << Che diavolo ti è preso?>>, mi chiede, alternando lo sguardo prima a me e poi alla strada. Guardo i sedili posteriori per essere sicura che non ci sia quella ragazzina inquietante. << Io ho... fatto un brutto sogno>>, dico, ancora mezza scombussolata. Certo, un brutto sogno molto realistico... << Per quanto ho dormito?>>, gli chiedo, accorgendomi con molta sorpresa che non cè più il sole. << Quasi sei ore>>, dice. Coosa? << Caspita...>>, dico, cercando di non far notare la mia sorpresa, stiracchiandomi. Ho una vaga idea di dove siamo, nonostante Grey scelga solo strade secondarie. Dopo parecchie svolte so con esattezza dove siamo a... Hoodtown Road, in prossimità di Lake Claiborne. << Tra un po' arriveremo a destinazione... sai dov'è la casa, vero?>>, dice. << Sì...>>, dico, sentendomi avvolgere da una moltitudine di ricordi di quel posto.
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Paranormal Love
ParanormalHannah è una ragazza di diciassette anni che vive a Jacksonville, in Florida, e che ogni giorno si nasconde dietro ad un muro fatto di menzogne, mascherate attraverso il suo lato arrogante ed il suo aspetto da ragazza popolare e viziata. In realtà n...