Capitolo 14

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"Vaffanculo"
"Lely non lo volevo io! Non so come spiegartelo"
"Già. Hanno ragione quando dicono che i popolari stanno con i popolari e gli altri che 'avanzano' stanno tra di loro. Non ci si può mischiare. Ci ho creduto ma non si può"

Una lacrima mi riga il viso.
"Io non sono popolare. Non lo sono. Dopo che finirà la scuola andrò al college e sarò uno come gli altri. Sono uno come gli altri. Cazzo Elisabeth io ti amo più di me stesso. Più della mia stupida popolarità. Più della mia immagine. Più di tutto. Sei al primo posto capisci?"

"Uh ma davvero! Sei al primo posto ma ficco la lingua nella bocca della mia ex! Se da te funziona così puoi anche andartene affanculo!" 
Sbraito.

"Non potevo fare altrimenti! La madre l'avrebbe uccisa!"
"Inventati meno cazzate Trevor! L'hai baciata perchè lo hai voluto! Sia tu che lei! "
Scoppio letteralmente a piangere.
"Credimi Lely... Ti prego... Io..." dice singhiozzando ma subito se ne va senza aggiungere altro.

****

Corro. Non ho niente da dire. Un'altra coltellata. Corro in una strada buia. Corro con non so quante chiamate perse. Corro alle due del mattino. Corro senza una meta, senza speranze.
Il mio cuore si è frantumato nel momento in cui ho visto quei due baciarsi.
Già diceva "Io non te lo farei mai" ma lo ha fatto. Ci sono sempre stata per lui. Beh... anche lui ci è sempre stato... Forse anche più di me per lui...
E se fosse vero quello che ha detto?
No. No perchè non l'avrebbe baciata. Se lui mi amava. Se lui mi ama mi cercherà. Di sicuro... si.

Mi ritrovo in un posto strano credo di essere fuori città. Mi avvicino a un cancello e leggo una scritta in caratteri maiuscoli "Orfanotrofio delle rose" Mi guardo intorno ma vedo solo alberi. È chiuso non vedo bene dentro riesco a intravedere solo la luce dei lampioni all'interno.
Vedo dei fari illuminarmi da dietro e mi volto. Socchiudo gli occhi e vedo una persona avvicinarsi.
"Sai, a volte penso che i miei genitori abbiano fatto bene a venire qui" sorrido e abbraccio il bellissimo ragazzo che ho accanto.
"Già, se no non saresti il mio fantastico cugino" mi blocco e mi stacco da lui pian piano.
"Alex... Perchè sei qui?" Gli chiedo. Abbassa lo sguardo e dondola da un piede all'altro.

"Ci vengo spesso. Ma non ho mai il coraggio di entrare a dire grazie. Quelle povere suore si occupano di bambini senza speranza, senza un'identità.  Abbandonati dal mondo. E mi chiedo se mia madre biologica mi abbia lasciato in un cassonetto in un momento di follia... Oppure ci abbia pensato bene." Mi guarda e sorride.
"So solo che ora mi sento amato. Ho passato i miei primi undici anni in mezzo alle lacrime. E ora a diciannove anni non faccio altro che sorridere..."
Penso. Anche Abigail può essere felice allora... potrei evitare di fargli passare anni di pianti... Ho un grosso peso sulle spalle. Devo togliermi Trevor dalla testa, devo togliermi tutte le cose banali dalla testa. E ora di crescere Elisabeth.

" Ti va di... salutare le suore domani? Ti accompagno io" sorrido e lui si volta di scatto con un viso preoccupato ma che subito si trasformò in un sorriso a trentadue denti.
"Si certo!" Mi abbraccia forte e sussurra al mio orecchio un grazie.
"Ti accompagno a casa?"
Annuisco e salgo sull'auto.

Angolino dove sta l'autrice

Mi dispiace tantissimooooooo.
Ho avuto un momento non proprio bello della mia vita. Non avevo idee e stavo male. Però ora sto molto meglio. Quindi preparatevi per nuovi capitoli!
Cosa succederà tra Trevor ed Elisabeth?
Lo scoprirete presto.
Un bacio Ale❤

Genitori per caso (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora