Capitolo 1

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Per molte persone il primo giorno di scuola è una condanna. Per me, invece, è una benedizione. A casa infatti non faccio nulla oltre che litigare con il mio gemello.
Inoltre    sono al settimo cielo anche perché incontrerò dopo tre mesi i miei adorati amici, che non si sono fatti vivi durante tutte le vacanze estive.
Ormai siamo all'ultimo anno di liceo e io intendo andare all'università, ma ovviamente, essendo il mio opposto, Evan non ci andrà.
Lui è concentrato sulle cose superficiali della vita, preferisce godersi il presente senza pensare al futuro.
E ora mi ritrovo seduta sul letto ad ascoltare le urla di mia madre contro di lui come ogni mattina.
"Evan! Dico sul serio! Se non ti alzi subito da quel dannato letto, ti fucilo!",grida mia     madre quasi indemoniata.
" Ma non ce l'hai nemmeno il fucile"si lagna mio fratello con la voce ancora impastata dal sonno.
"Me lo procuro!"
       
Decido di alzarmi per andare in cucina a mangiare qualcosa.
Scendo le scale e trovo mio padre con Jessy ,la mia sorellina di sei anni, già seduti al tavolo: persino lei si alza prima di mio fratello. 
" Una è arrivata." Dice mio padre con aria annoiata.
"Che succede? " chiede la mia sorellina sentendo un tonfo dal piano di sopra.
"Hai capito? Non devi farmi dannare ogni santa mattina!" Urla mia madre con uno zoccolo in mano, comparendo sulla soglia col mio "amato" gemellino davanti.
"Si mamma..." dice lui alzando gli occhi al cielo.
Mi siedo accanto a mia sorella e inizio a mangiare i waffle con il miele.
       
Mentre salgo le scale per andare a prepararmi, la voce di Evan mi ferma "Possibile? Evan ha fatto questo, Evan ha fatto quello! Ma Jessy non fa mai niente perchè ovviamente è la più piccola, e Elisabeth è la preferita!"
Appena pronuncia le parole "Elisabeth è la preferita" mi giro verso mio fratello con le narici dilatate dal rabbia, un gesto che ho ereditato dalla mamma.
"Io sono la preferita? Io che anche se ho la patente e sono più brava a guidare di te, non ho la macchina! Ma ce l'hai tu ovviamente. Io che a ogni compleanno in regalo ricevo una collana o un bracciale di bigiotteria, a differenza del Rolex nuovo che hai al polso! O vogliamo parlare del viaggio che ti avevano regalato il weekend in cui io ero rimasta a casa a guardare quegli stupidi film!". Prendo un gran respiro dopo aver detto tutto d'un fiato. Di tutta risposta Evan mi guarda dalla  testa ai piedi fermandosi sul mio viso "Hai ragione, io sono tutto e  tu sei niente" dice con un ghigno stampato in faccia. Di tutta risposta gli mostro il dito medio ed entro in camera per prepararmi. 
Evan è un bel ragazzo. Alto, moro e ha due occhi verdi magnetici che fanno innamorare tutte le ragazze che incontra. Non entro particolarmente nella sua vita privata e lui fa lo stesso con me. Ma infondo siamo entrambi molto gelosi l’uno dell’altra.
       
Dieci minuti dopo sono in salotto, che mi mordicchio nervosamente le unghie."Muovi quel sedere flaccido che ti ritrovi" mi urla Evan, riscuotendomi dalla trance in cui ero caduta. "Sono pronta già da dieci minuti. E il sedere flaccido ce l'avrai tu!" Gli urlò contro puntandogli l’indice sul petto. 
Evan alza gli occhi al cielo,poi apre la porta di casa ,e saliamo in macchina.

Il viaggio è stato molto silenzioso e appena entriamo nel cancello della scuola, già tutte le ragazze sono girate verso la nostra auto. Alzo gli occhi al cielo e scendo         dall'abitacolo.
       
Esatto, Evan è uno dei popolari, mentre  la sottoscritta una di quelle che non viene ignorata del tutto ma non viene neanche considerata più tanto. Non vengo ignorata del tutto nel senso che quelli più popolari mi cercano sempre, ma solo per prendermi per il culo ogni volta.
E parli del diavolo e spuntano le corna.
"Ehi bella principessa, come va?" dice con voce sensuale muovendo le sopracciglia su e giù il ragazzo più arrogante del mondo.
" Hai una cotta per me? Ogni volta quando mi insulti mi dici che sono brutta. Quest'anno mi chiamerai bella principessa?" Dico sollevando un sopracciglio e con un sorriso beffardo sul volto. 
"Hai sognato tanto quest'estate." Dice alzando gli occhi al cielo e avvicinandosi di più a me
" Ma se vuoi proprio, cara principessa, che io sia il tuo principe azzurro... Sono disponibile..." dice sempre con quel tono a cui ogni ragazza si squaglierebbe. Ma non io, a me irrita la sua voce e il suo modo di fare.
"Levati di mezzo Anderson!" Grida la mia salvatrice.
       
"Se vuoi quando sei da sola ne potremmo parlare con più calma. Quando non c'è la Nutella dipendente!" Dice aumentando il volume di voce sull'ultima frase in modo seccato.
"Tu non rimarrai da solo con lei hai capito?! Va via o ti faccio male!" Urla la mia migliore amica puntando con il dito in un angolo indefinito del cortile "Ora!" Grida ancora più forte.
       
Trevor ,fastidioso ,idiota, membro dei quattro moschettieri irritanti, Anderson la scimmiotta e si allontana.
"Quel coso ti ha fatto qualcosa?!"
Mi chiede Yasmine con gli occhi sgranati. È la mia migliore amica dai tempi delle medie. Ci difendiamo sempre per cercare di superare questi anni di liceo in santa pace.
"No tranquilla Yasmine sto bene" Dico con un sorriso che mi si spegne subito dopo che sento un'ondata gelida in tutto il corpo. La maglia si appiccica alla mia pelle e apro leggermente la bocca vedendo che sono completamente bagnata.
       
"Maledizione ho la maglietta bianca!" Grido prendendo l’orlo della maglia per non rendere visibili le mie parti del corpo a tutta la scuola.       
"Ah, ah, ah. Secondo te perchè lo abbiamo fatto?" Dicono in coro Daren, Greg e Trevor.
Daren poggia il secchio all’entrata e il bidello lo fulmina con lo sguardo.
"Ragazzi eccomi qua! Stavo parlando con una ragazza ma ora sono qui...." dice mio fratello allungando la "i" dell'ultima parola. Sgrana gli occhi e si gira di scatto verso i tre che nel mentre hanno assunto un espressione da finti ingenui.  "Diamine! È mia sorella!" Dopo aver detto queste parole, si volta verso di me, mi sorride, e se ne va con i suoi amici. Che idiota.

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