Capitolo 25

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Una settimana dopo.

"Condoglianze" sento dire per l'ennesima volta. Yasmine tiene la madre a braccetto e l'accompagna a salutare tutti i parenti.
Rimango stupita dal fatto che siano venute tantissime persone per un bambino che non è neanche venuto al mondo. Gli volevamo già bene ma il destino ha deciso altro per lui.
Io, i miei genitori, Evan e Jessy ci dirigiamo verso la nostra auto dopo aver salutato i nostri amici e la famiglia del bimbo.

Shyla non è voluta venire perchè stava un po male.
Ancora non ha risolto con la madre e proprio ieri l'ho trovata piangere in bagno.
È vero, a primo impatto può sembrare una stronza, ma una cosa che ho imparato con lei è che bisogna conoscerle a fondo le persone prima di giudicarle.
Infatti, la biondina senza scrupoli con tutti i ragazzi della scuola ai suoi piedi, ha un cuore grande e se lo ferisci diventa come un cucciolo indifeso.

Mia madre apre la porta di casa e io vado subito in camera per vedere come sta Shyla.
La trovo seduta sulla sedia della scrivania a contemplare il soffitto con le cuffiette alle orecchie.
"Ehy, ho un idea" dico togliendole una cuffietta e facendola sobbalzare.
"Sei già tornata! Dimmi che idea avresti in mente"
Dice spegnendo la musica e mettendosi in ascolto.
"Piangere tutta la sera! Che ne dici?" Dico con più entusiasmo di un bambino al lunapark.
"Beh, che idea..." mi guarda con sguardo tra il divertito e lo scocciato la bionda dagli occhi azzurri.
"Truccati" dico iniziando a prendere alcuni trucchi che ho conservato in camera e che non ho mai usato.
Lei senza fare domande inizia truccarsi e io la seguo.

Dopo aver finito accendo il computer e cerco qualche film drammatico.
"Con il mascara colato sarà più figo" dico io sorridendo.
"Tu hai seriamente problemi" si siede accanto a me ridendo e iniziamo a vedere qualche film strappalacrime.

****

"Secondo me non è una buona idea presentarsi a quest'ora a casa di una persona" scendo dall'auto e aspetto che anche lei faccia lo stesso.

"È tua madre Shyla. Anche io ho avuto delle discussioni con mia madre... e anche io sono andata ad abitare in un'altra casa..." Mi fermo sospirando e pensando a quei giorni...

"Ricordo ancora quegli stupidi boxer rossi... Cazzo, forse mi manca." 
Shyla sospira e mi abbraccia.
"Qundo ti deciderai a correre da lui? Secondo me sta aspettando solo te"
Dice sorridendomi e bussando.
La porta si apre e esce una signora bionda dagli occhi azzurri, molto simile a Shyla.
"Cosa vuoi?" Dice chiaramente scocciata dalla nostra presenza.
"Possiamo parlare?" Dice la ragazza con le gambe tremanti.
"Perfavore mamma" la signora mi fulmina con lo sguardo e fa entrare la figlia in casa sbattendo la porta.
Mi siedo a gambe incrociate sul prato davanti alla grande casa e alzo gli occhi al cielo. Le nuvole sono poche e il cielo è così azzurro.
"Molly... aiutami a capire ti prego..." dico sottovoce abbassando la testa.

Non capisco cosa devo fare.
Di certo potrei dare una seconda possibilità a Trevor. In fondo a cercato di spiegarmi i fatti in ogni modo, e io mi sono comportata da bambina.
Mi manca, mi manca sentire il suo profumo, i suoi abbracci, indossare le sue felpe... mi manca lui, la sua risata, il suo modo di scherzare, il suo sguardo quando è imbarazzato e quello quando è sicuro di sé.
Mi mancano i momenti passati insieme.
Voglio essere di nuovo sua, sentirmi protetta, ma ogni volta che lo vedo ho un blocco e non riesco a esprimere quello che provo. E so che probabilmente lo sto facendo soffrire ma... ma sono troppo testarda per rendere le cose facili. Devo cercare un modo per fargli capire che mi manca, ma senza fargli capire che non riesco a vivere senza di lui... anche se è così.

Sento la porta aprirsi e mi alzo togliendo alcuni fili d'erba dai miei pantaloni.
Vedo un chioma bionda sbuccare fuori e la voce stridula di Shyla che mi dice di entrare.
L'assecondo e trovo la madre in lacrime che mi guarda dall'altra parte del grande salone.
"Shyla mi ha raccontato tutto... mi dispiace tanto di avervi fatto soffrire così tanto" avanza verso di me e mi stringe in un forte abbraccio.
In un primo momento resto in mobile ma poi mi sciolgo e ricambio l'abbraccio.
"Stia tranquilla, non succede niente è tutto apposto" accarezzo la schiena della signora che continua a singhiozzare.
"Sei anche una brava ragazza, mi dispiace tanto ma io ero in una situazione disperata"

Dopo qualche minuto abbiamo preso un tè e abbiamo parlato del più e del meno. Fino a quando non è uscito fuori l'argomento Abigail.
"Oddio!" Dico saltando letteralmente dal divano.
"Devo andare" Shyla si volta verso di me con sguardo confuso.
"Ho un idea!" Dico aprendo la porta.
"Oh cazzo..." sento sussurrare alla ragazza bionda.
"Grazie mille per l'ospitalità"
Saluto e salgo velocemente in macchina.

****

"Ti sembra il caso? Non ti credevo così stupida!" Mi grida contro con le lacrime agli occhi.
"Yasmi, scusa... io credevo che..." dico mettendo le mani avanti in segno di scusa.
"Io penso che tu debba andare a casa" dice la madre con un tono fra il triste e il disperato.
Abbasso la testa ed esco dalla casa della mia migliore amica.
Credevo che far adottare Abigail alla famiglia di Yasmine avrebbe aiutato loro a superare il lutto e la bambina ad avere una famiglia.
E invece ho sbagliato tutto come sempre. Non avrei dovuto chiedere una cosa del genere dopo così poco tempo dalla morte del bambino.
Ora come farò a rivolgergli la parola... o anche solo ad alzare la testa quando li vedrò.
Mi sento terribilmente in colpa, vorrei avere qualcuno affianco qualcuno che mi consoli ma non ho voglia di sentirmi dire che è colpa mia, quindi non tornerò a casa.
Finirebbe male.

Prendo il telefono e chiamo l'unica persona che so che non mi giudicherà.

Angolino dove sta l'autrice

Ciao a tuttiii

Chissà chi starà chiamando la nostra Lely.

Sicuramente lo scopriremo nel prossimo capitolo.

Perdonatemi gli errori, correggerò tutto il libro quando avrò finito di scriverlo💕

Detto ciò, vi voglio un mondo di bene, spero vi piaccia questo capitolo❤

Miry654 spero che tu lo veda ora❤

Un bacio Ale❤

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