20: «Angelo, prenditi cura di lei»

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Alberto's point of view

«Tua mamma cosa aveva?» chiedo tornando al discorso precedente sapendo di aver toccato il tasto dolente.

«Lei ha combattuto una lunga guerra contro due nemici: uno te l'ho appena presentato ed è mio padre, l'altro agisce in maniera molto più crudele e imprevedibile e purtroppo - proprio come lei - anche io ho dovuto affrontarli entrambi» premette ma questo alone di mistero incrementa la mia voglia di sapere.

«Se il primo è tuo padre, l'altro qual è?» chiedo doverosamente, sospira e focalizza i miei occhi prima di rispondere.

«Mamma ha ereditato un cancro al seno da mia nonna a cui, a sua volta, è stato tramandato dalla mia bisnonna e così via: va avanti da generazioni, era inevitabile che colpisse anche me e mia mamma!» chiarisce ogni mio dubbio.

Mai avrei sospettato che un male così forte avesse toccato lei! Ma la verità è che non si conosce mai abbastanza qualcuno e sono proprio le persone che meno sospetteresti ad aver passato l'impensabile.

«Mamma non ce l'ha fatta, ma lei era pienamente consapevole sin dal primo giorno di terapia che non ce l'avrebbe fatta e che le cure fossero un semplice posticipare quell'addio che - presto o tardi - avrebbe dovuto darci» sospira.

Un brivido percorre le mie braccia al solo pensiero che lei abbia vissuto e sia cresciuta senza (o con la mancata presenza) i due punti di riferimento più importanti per chiunque: la mamma e il papà.

Se solo gli altri sapessero una minima parte di tutto quello che sto venendo a sapere io ora, ci penserebbero due volte prima di starle lontano, di darle della stronza, antipatica o addirittura presuntuosa!

«Ricordo il suo ultimo giorno come se fosse ieri, mi disse tante belle cose! Se io ce l'ho fatta, probabilmente è solo merito suo e della forza che ha sempre saputo trasmettermi e ha avuto nel combattere fino alla fine, nonostante le probabilità quasi nulle» mi racconta nostalgica e mi arriva tutta la mancanza e il vuoto che sente.

«Se tu ce l'hai fatta è anche merito tuo, non trovi? Sei così forte Tijana, possibile che non te ne accorgi?» chiedo e la vedo trattenersi un sorriso, questa ragazza mi farà impazzire: ma è mai possibile che deve sempre trattenere le sue emozioni cercando di controllarle? Se le viene da sorridere, ne mostra un accenno; se le viene da piangere, si nasconde.

«Non ho mai parlato a nessuno di mio padre e di mia madre, ritieniti un caso speciale!» esclama.

«E questo caso speciale devo prenderlo come un caso positivo o un caso negativo?» domando leggendo tra le righe, la mia voleva essere una specie di piccola provocazione, giusto per farla sorridere un po' e tirarle su il morale, che in quel momento era completamente a terra: non so consolare - combinerei disastri - ma allo stesso tempo non la lascerei mai soffrire da sola!

«Come un'opinione personale» afferma sorridendomi.

«Perché non ne hai mai parlato a nessuno?» torno serio.

«Mi imbarazza e mi fa sentire un gradino più in basso di tutti» ammette.

«Tu non sei un gradino più in basso di nessuno!» le sussurro «e perché mai dovrebbe imbarazzarti?» continuo.

«Be, hai mai notato che indosso solo felpe e che sono tutte enormi?» chiede e annuisco soltanto.

«Ho sempre aspettato che fossi tu a prendere l'iniziativa di dirmi perché: ho imparato a conoscerti, è facile risultare invadente con te, ed io non volevo risultare tale! Rispetto te, rispetto i tuoi spazi, rispetto i tuoi tempi, lo sai!» le ricordo, annuisce ma non capisco se è per passare avanti il discorso o se mi sta assecondando.

«Il motivo è il cancro!» afferma.

Tish's point of view

«Le felpe nascondono ogni cosa, ma ogni volta che sono costretta ad indossare altro davanti alle persone, mi sento a disagio» confesso.

«Ora che sei in pigiama davanti a me, ti senti a disagio?» chiede, è dolce il modo in cui si preoccupa al punto tale da chiedermelo, ma annuisco, sperando di non averlo fatto rimanere male.

«Ma mi sentirei a disagio a stare così davanti a chiunque!» preciso.

«Ma perché?» si chiede sbuffando, non con fare infastidito ma con fare arrabbiato dolcemente, per qualcosa che non riesco a fare ma che se facessi sarebbe a mio favore.

«Perché io lo noto! Non si nota?» chiedo guardandomi istintivamente il petto.

«Cosa dovrebbe notarsi?» domanda seguendo il percorso del mio sguardo.

to be continued...















Spazio autrice

Ciaoooo ⭐

Come state? Spero bene 💙
Ecco a voi il ventesimo capitolo, corto perché volevo concentrarvi le gioie in un unico capitolo - il successivo - quindi attendete 😂

Vi sta piacendo la trama e come si sviluppa? ❤

Se avete domande, curiosità o chiarimenti riguardo la storia, chiedete pure, sono qui per voi 😊

Spero vi piaccia, a prestooooo ✨

|| acqua e ghiaccio • TISHERTO || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora