28: «Si muore in mezzo a una frase o di frasi a metà»

1.9K 89 23
                                    

Tish's point of view

«Non puoi proprio più venire?» chiedo visibilmente triste e terrorizzata: avevamo organizzato un'uscita a tre - io, Alberto e Miguel - per questo sabato pomeriggio, ma a quanto pare l'ultimo tra i suddetti ha avuto un imprevisto.

«No Tish, viene la mia famiglia e non la vedo da troppo tempo: vorrei stare con loro! Magari un'altra volta ci sarò anche io» si scusa congedandosi e lasciandomi con dei dubbi esistenziali: cosa faccio?

Le opzioni sono tre:
• invito qualcuno a uscire con me e Alberto, opzione subito depennata poiché l'unica che avrei invitato è Arianna, trovasi a Napoli;
• esco da sola con Alberto, opzione che escluderei poiché mi sentirei terribilmente in imbarazzo;
• fingo un malessere o improvviso un imprevisto e gli do buca, ma sarei più stronza di quanto già lo sia stata con lui.

Analizzo attentamente ogni ipotesi, sono tentata a dargli buca ma è proprio mentre penso a come dirgli che non uscirò che qualcuno bussa alla mia porta, lui.

«Hei, pronta?» sorride sereno.

Fingo un sorriso, ora cosa gli dico?

«Miguel non può venire» lo informo, ignorando la sua domanda.

«Lo so. Che problema c'è, usciamo noi no?» chiede ovvio, vorrei avere la sua positività.

Annuisco un po' titubante e mi lascio convincere.

«Devo finire di prepararmi» sentenzio lasciandolo entrare nella stanza e permettendogli di sedersi sul mio letto.

«Ti aspetto» gli sorrido.

Era molto consona al contesto questa frase, ma nessuno mi ha mai detto “ti aspetto”!
L'avrà detto così senza pensarci, ma quel “ti aspetto” ha un bel significato e un certo valore per me.
Significa che qualunque cosa faccia e ovunque io vada, lui mi aspetterebbe. Significa che fossi in ritardo di una vita, lui continuerebbe ad aspettarmi.

Con un sorriso enorme, mi chiudo in bagno a sistemare il trucco e a mettere un po' di profumo prima di uscire nella capitale con lui.

«Eri mai stata a Roma prima di Amici?» mi chiede all'improvviso.

«Va bene che i miei vengono dalla Serbia e a casa mia si parla più serbo che italiano, ma vivo in Italia da diciotto anni: ci sarò venuta almeno una volta nella capitale, che dici?» gli chiedo.

Se qualcuno scrivesse su un foglio quello che ho appena detto - annotando “l'ha detto Tish” - lo leggerebbe con tono acido e diretto, tipico di me, ma questa volta uso una gentilezza e un garbo non usuali per me e mi sorprendo.

«Tu?» gli ribatto la domanda e vedo un sorriso sulle sue labbra: perché sorride?

Dopo attimi di silenzio, passati a fissare lui che fissava il vuoto sorridendo, risponde con un limitato “”.

«Perché sorridi?» chiedo istintivamente, non amo chiedere cose personali agli altri ma sapere che sia venuto a Roma con qualcuno e che il solo pensiero di questo qualcuno ora lo stia facendo sorridere, mi mette in subbuglio lo stomaco.

A peggiorare questo mio fuoco che arde in petto è sapere che in questo momento potrei essere la sostituta di questo “qualcuno” ancora anonimo, e se c'è qualcosa che odio, questa è proprio essere sostituita, sostituire ed essere chiunque per qualcuno.

«Perché stavo ricordando una persona con cui sono venuto» ammette smettendo di guardare punti indefiniti nello spazio e spostando su di me il suo sguardo.

«Per esempio?» insisto, temo che sia come ho appena pensato.

Se così fosse, me ne andrei e gli lascerei fare il suo giro per la città eterna da solo: abbiamo litigato tantissime volte su questa cosa e sa perfettamente che mi dà fastidio!

«Per esempio mia nonna: quando ho fatto esami o concorsi inerenti alla musica, lei c'è sempre stata» ricorda con un sorriso.

Grazie cervello, che generi sempre tante paure, incertezze e paranoie in me.
Grazie cervello, che agisci sempre puntuale, sovrastando i sentimenti.
Grazie cervello, che pensi sempre nel modo più razionale e distaccato possibile.
Grazie cervello, hai fatto del tuo meglio anche questa volta, ma ti sei sbagliato.

«Ti manca?» chiedo sottovoce, ho paura di fargli del male: non so come ci si sente a provare la mancanza di qualcuno, ma ho paura che si stia male a desiderare follemente qualcuno al proprio fianco pur sapendo che al momento non potrai essere accontentato.

«Molto» mi sorride imboccando una strada mai percorsa prima: di solito quando usciamo tutti insieme prendiamo la strada centrale, ma lui ora ha svoltato a destra, in un vicolo soleggiato, di campagna, quasi non sembra più la caotica e urbana Roma.

«Be', magari nel weekend scendi a trovarla» provo a tirarlo su di morale: è sorridente ma si vede lontano un miglio che sta cercando di nascondere il vuoto che causa l'assenza di sua nonna al suo fianco.

«Dovrei salire per andare a trovarla, ma non posso» risponde.

Non capisco: lui è siciliano e mi ha sempre detto che tutta la sua famiglia è siciliana, perché mai dovrebbe andare al di sopra di Roma per passare del tempo con sua nonna?

«Ah, lei è del nord?» chiedo molto ma molto confusa.

Sospira in un sorriso strano, ma che fa sorridere anche me.

«Piccola e ingenua Tijana» commenta.

«Lei è nello stesso posto in cui è la tua mamma» mi sorride triste.

Oggi non ha fatto altro che sorridermi con malinconia e nostalgia.

«Scusa» sussurro «sono un disastro» aggiungo dicendo quello che realmente penso di me.

«Ah, sei il disastro che mi fa impazzire!» commenta sottovoce, abbracciandomi istintivamente da dietro.

Mi fa sorridere questa frase e mi fa sorridere di più la sua presa salda su di me, mentre le mie mani sono poggiate sulle sue, che si trovano incrociate sul mio petto.

«Alb» sussurro voltando lo sguardo di poco poiché, girandomi, ritrovo il viso di Alberto vicinissimo al mio: posso sentire il suo respiro ed è tutta colpa dell'abbraccio che sta continuando a darmi.

Non appena noto che il suo sguardo è su di me, continuo il discorso, senza staccare lo sguardo da lui.

«Cosa intendevi quel giorno con “gatto”?»












Spazio autrice

Lo so, sì lo so benissimo ma non odiatemi, avrei dovuto aggiornare due giorni fa e invece aggiorno oggi.

Ho avuto dei problemi con la connessione internet ma ora è tutto risolto, penso di aggiornare di più così mi farò perdonare.

Comunque sia, cosa ne pensate di questo capitolo? Ammetto che è un po' di passaggio e che le cose belle avverranno in quello dopo e in quello dopo ancora ma ditemi lo stesso ahahahah

A prestooooo ❤️

|| acqua e ghiaccio • TISHERTO || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora