21: «Kiss me like you wanna be loved»

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Tish's point of view

«Cosa dovrebbe notarsi?» chiede totalmente ignaro, delle volte mi sembra che cada dalle nuvole!

Sento il suo sguardo su quella cicatrice sebbene stia guardando solo la mia maglia, ma è come se i suoi occhi stessero scavando in quello che è il mio punto più debole.

Il suo guardo brucia come fuoco ardente su di me e si intrufola in quella cucitura, rimasta dopo l'intervento, per bruciare anche dentro.

Allungo lievemente una mano verso la sua e dopo avergliela afferrata, la avvicino con estrema lentezza, ho un po' paura di quello che sto per fare ma lo faccio ugualmente.

La poggio sul mio seno, sulla ferita più grande che ho, la poggio sulla mia parte più vulnerabile, sulla ferita più delicata.

Non l'abbiamo presa - né io né lui - come un gesto volgare, non c'è malizia, è stato un semplice condividere un dolore che ha colpito e colpisce tutt'ora me.

«Questo, non si nota?» sussurro poco sicura, staccando il contatto tra la mia mano e la sua ma non tra la sua e il mio petto.

Mi guarda e muove la mano facendo movimenti lenti e investigatori, come a studiare la mia ferita con il tatto.

«No» sussurra «non si nota» continua, facendo salire la sua mano fino al mio collo ma senza interrompere il contatto visivo che c'è tra i nostri occhi.

Smette di guardare le mie iridi glaciali soltanto per osservare le mie labbra, facendomi sentire così a disagio da farmele mordere.

Lui avvicina l'altra mano al mio volto con una delicatezza che può far parte solo di lui, accarezza le mie labbra e io smetto di tenerle strette tra i denti a causa dell'imbarazzo.

Sposta la mano sulla guancia e un brivido percorre la mia schiena: non sono mai stata abituata alle carezze, neanche quando ero fidanzata, perché lui mi conosceva così bene da sapere che fossi un blocco di ghiaccio e che non avrei mai voluto che lui facesse cose dolci, ma delle volte mi dimostrava di conoscermi così poco da non capire che c'erano situazioni in cui una carezza sulla guancia mi avrebbe fatto davvero bene e ne avrei avuto bisogno.

Persa tra i miei pensieri e tra i ricordi del mio ex, non mi accorgo del fatto che le labbra di Alberto siano sulle mie.

All'inizio non era nulla di serio, solo le nostre labbra che si sfioravano, inizia a diventare qualcosa di importante quando entrambi ci lasciamo travolgere dal momento.

Le sue possenti braccia stringono a sé il mio corpo ed io non faccio altro che poggiare le mie mani sul suo petto per darmi lo slancio verso le sue labbra.

È un errore quello che stiamo facendo e ne siamo consapevoli entrambi.
E per quanto un errore a volte possa essere bello, non dura mai per sempre.

Il nostro, infatti, smette di esistere dopo qualche minuto e il motivo è la mancanza di aria nei polmoni di entrambi.

Ma come faccio a guardarlo di nuovo negli occhi dopo questo? E lui come fa a guardarmi nuovamente negli occhi?

«Ehm...» provo a esprimere i miei pensieri ma dato l'imbarazzo della situazione, mi viene un po' difficile.

Guardo le mie mani e le sfrego nervosamente tra di loro finché non prendo coraggio di parlare guardando i suoi occhi.

«Forse stiamo sbagliando» affermo in un sussurro, alzando il mio sguardo per incrociare il suo.

Non vorrei averlo ferito, aver deluso le sue aspettative o aver spezzato anche solo un piccolo pezzo del suo buon cuore. Non conosco le sue motivazioni, ma le avrà: non ci si bacia a caso!

«Forse hai ragione, scusami» dice sottovoce, non perché ha paura di dirlo a voce alta, non perché è insicuro, ma perché la voce gli sta andando via, sta parlando con la voce rotta.

Tossisce bruscamente per schiarirsi la voce e riprende a parlarmi.

«Mi sono lasciato trasportare un po' troppo e mi sono spinto un bel po' più in là, perdonami» dice tornando al suo volume di voce naturale e guardandomi negli occhi: ci è rimasto male e glielo leggo in faccia, ma è stato tutto quanto un errore e questo lui lo sa benissimo!

Non appena dice ciò, si alza dal mio letto e mi lascia un dolce ma amaro bacio sulla tempia, seguito da un sussurro - «buonanotte Tish» - e va verso il letto di Arianna per dormire: l'avrò anche ferito ma le promesse le mantiene, sta dormendo con me perché ha paura possa sentirmi male dopo la chiamata di mio padre.

"Tish", mi aveva chiamata "Tish" e io gli avevo sempre detto di non farlo perché noi non siamo amici: ora l'ha fatto ed è riuscito a farmi sentire ferita almeno quanto lo è lui.

Sono consapevole di avergli fatto del male nel dirgli la verità dei miei pensieri, come se lui si aspettasse qualcosa in più e io l'ho mandata in frantumi (quella che al giorno d'oggi viene comunemente conosciuta come "friendzone").

Lui è consapevole che chiamandomi "Tish" ha affermato che io e lui siamo amici e, ora come ora, è la peggior cosa che potesse farmi ma la migliore per riuscire a farmi immedesimare nei suoi panni: forse in cuor mio anche io mi aspettavo qualcosa in più da entrambi,sono stata bene in quel bacio; ma la prima persona ad avermi ferita sono stata proprio io quando ho ferito lui, la seconda è stata lui sottolineando che noi siamo amici, niente di più e niente di meno.

Ed è assurdo come fino a qualche tempo fa, non volessi che mi chiamasse così perché eravamo meno di amici, mentre oggi non voglio che mi chiami così perché penso che siamo qualcosa di più.

Mi ha fatto aprire gli occhi con una sola parola - Tish - perché è riuscito automaticamente a far sì che il mio cervello iniziasse a porsi delle domande (che io non sarei mai arrivata a pormi perché non sono così sveglia e intuitiva da capire certe cose) a cui il mio cuore avrebbe risposto.

«Alberto» sussurro nel silenzio della camera: si era coricato sul letto della mia coinquilina già da un po' e si era girato dall'altro lato, rivolgendomi le spalle.

Lo sento muoversi e girarsi verso di me, così accendo l'abat-jour che si trova sul mio comodino perché la luce dei lampioni proveniente dall'esterno non basta.

Vedo i suoi occhi stanchi aspettare che io prenda parola ma non so nemmeno io perché l'ho chiamato, forse per capire come sta, e i suoi occhi mi sono bastati a capirlo.

«Buonanotte, fai bei sogni» sussurro, spengo la luce e vado a dormire, con la speranza che lui sia tornato a farlo.






Spazio autrice

Ciaoooo 🎀

Questa volta aggiorno di mattina, amatemi 😌😂

*rullo di tamburi* ecco il bacio! Il fatidico bacio! Quanto lo avete aspettato? 😏 E quanto mi odiate ora che ho fatto reagire male Tish e ferire Alberto? 😂

Ma state tranquilli che i due hanno molto da fare insieme, sono fatti l'uno per l'altro e non se ne accorgono ✨

Comunque sia, spero vi piaccia

A prestooooo ❤

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