30: «Tell me that you'll be the good one»

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Tish's point of view

Devo dire che con Alberto sto bene: ha imparato a capirmi, ha imparato ad accettare i miei momenti di acidità schiacciante e ha imparato a distinguerli da quelli in cui una carezza è tutto ciò che serve per farmi stare bene, ha imparato a mantenere l'autocontrollo a mille quando sta con me perché conosce perfettamente la mia impulsività.

Ha imparato tutto questo notandolo, non ha mai chiesto di sapere, non mi ha mai obbligato a parlare e quando gli ho raccontato determinate cose l'ho fatto perché sentivo di poterlo e doverlo fare, nonostante non sappia tutto.

Ha imparato tantissime cose di me, prima parlavo di autocontrollo, ma quello che non ha mai imparato ad autocontrollare è la gelosia!

Non ha motivo di esserci tra noi, la gelosia. Eppure c'è.

Io sono estremamente gelosa di chiunque altro gli si avvicini e lui è geloso di ogni persona che mi rivolge uno sguardo di troppo.

L'unica persona di cui ha appena imparato a non essere geloso è il mio migliore amico, Luca, che ora si trova qui a Roma poiché è venuto a farmi una sorpresa.

«Lu!» avevo esclamato vedendolo: ero da poco entrata in hotel con Alberto, eravamo stanchi ed esausti a causa delle prove, ma quando mi sono vista davanti il mio migliore amico, non ci ho pensato due volte a corrergli incontro, standogli letteralmente addosso.

«Cretina, mi sei mancata tantissimo!» esclama dopo interminabili minuti che spendo a stringerlo quanto più forte posso, mi sono mancati i suoi abbracci!

«Mmh... Tu anche, forse» rispondo vaga, sorridendo.

«Orgogliosa!» commenta sottovoce guardando Alberto come per farmi capire che vorrebbe gli presentassi l'unica persona, oltre a noi, presente in quella stanza e che in quel momento forse si stava sentendo a disagio o di troppo.

«Ti sento!» esclamo divertita, facendo poi cenno ad Alberto di avvicinarsi.

È bello scherzare così con il mio migliore amico, a guardare gli altri mentre parliamo e ci riferiamo l'una all'altro e viceversa.

«Lui si chiama Alberto, facciamo tantissimi duetti insieme» affermo.

«Alb, lui si chiama Luca ed è il mio migliore amico» concludo.

Noto che si stanno simpatici, almeno per ora.
Si crea però dell'imbarazzo e nessuno parla, così decido di prendere io la parola.

«Io e Alberto stavamo andando a pranzare insieme comunque, ti aggiungi a noi?» avevo chiesto.

Ed è in questo momento che iniziano ad accettare l'uno l'esistenza dell'altro ed il fatto di essere importanti, ognuno a proprio modo, in egual misura per me.

Luca non è Alberto e Alberto non è Luca, ma entrambi hanno tutte quelle piccole cose che mi servono per stare bene.

Ci ritroviamo, quel sabato pomeriggio, a pranzare in un ristorante tranquillo di Roma.

«Cosa si dice a Gorizia in mia assenza?» chiedo in attesa della carbonara appena ordinata: mi manca Gorizia e mi mancano i miei amici, quelli che ci sono da sempre.

«Mi ha scritto Andrea, chiedeva di te» sentenzia dopo un lungo respiro profondo.

Stavo bevendo - da vera serba - della birra ma non appena ho sentito quelle parole, mi è andata di traverso.

«A-Andrea?» balbetto tossendo.

«Andrea!» conferma.















Spazio autrice

Ciaoooo 🔥

Capitolo molto corto e di passaggio ma la presenza di Luca porterà a buone cose, fidatevi di me 😏

Comunque chi è Andrea? Come mai salta fuori così? Qualcuno se lo ricorda? Era stato nominato qua e là nei capitoli precedenti ma non si è mai saputo chi fosse 😉

Per saperlo non vi resta che aspettare il prossimo capitolo 😊

A prestooooo❤️

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