.Capitolo 23.

1K 32 2
                                    

-Eleonora
Sono seduta sul gabinetto del bagno.
Eva mi ha portato qui per medicarmi.
Ho stretto talmente tanto il bicchiere che si è frantumato tra le mie mani.
Ora gronda sangue da tutte le parti.
Mentre mi medica ripenso a quanto appena successo.
Non pensavo che fosse così stronzo, ma poi farlo davanti ai miei occhi non è stato molto astuto.
Poi non capisco perché avrebbe dovuto farlo, io non sono abbastanza?
Beh, d'altronde non siamo fidanzati, ma sono talmente arrabbiata che il bicchiere gle lo avrei tirato in testa, e anche se gli avrei fatto male, non me ne sarei mai pentita.
Brutto mezzo di merda!
Mi devo sfogare.
"Fa male?"
Eva mi sta disinfettando la ferita. Brucia tantissimo, ma il dolore è sopraffatto dall'odio per Edoardo in questo momento.
"Se fa male dimmelo. Non so cos'è successo là fuori ma Edoardo non è stato educato. Che stronzo! Ti ha dato tanto fastidio?"
"Troppo. Ma il problema non è quello."
"Non capisco..."
"Il problema è la persona che ha baciato."
"La bionda no? La conosci?"
"Fin troppo: è la mia sorellastra."
"Oh cazzo...è la figlia della compagnia di tuo padre? Quella puttana..."
"Si lei."
Sto guardando il muro davanti a me, con la mano tesa verso Eva. Mi accorgo che con l'altra sto toccando la collana che mi ha regalato Edoardo.
"Eva me la togli per favore?"
"Subito..."
"Non voglio tenere al collo la collana di uno che...che..."
"Ele calmati..."
"Non riesco, fa troppo male!"
E con questo intendo sia la ferita sia per Edoardo.
Cominciano a scendermi lacrime su tutto il viso e non riesco a fermarmi.
"Appena hai finito mi puoi lasciare sola?"
Lei annuisce e finisce di bendarmi la mano,poi esce e chiude la porta.
Mi guardo allo specchio e il trucco è colato tutto sul mio viso.
Cerco nei mobiletti frettolosamente qualcosa per toglerlo ma con una sola mano non riesco, così faccio cadere tutto w cado anch'io.
Mi accascio a terra e comincio a piangere.
Non ne posso più, non ne posso più di soffrire.
La benda comincia a impregnarsi di sangue e non ci faccio caso.
Sento solo male, sempre di più e alla fine vuoto, non sento nulla e svengo.
Sento a tratti delle voci:
"oddio Eleonora!"
"rispondi Ele!"
"Chiamate un ambulanza!"
"Ragazza di 18 anni con grave ferita alla mano. Codice giallo. Ha perso moltissimo sangue."
"Speriamo si riprendi..."
Apro gli occhi. Sono in un letto di ospedale con la mano bendata e dei fili attaccati al braccio e alle narici, mi aiutano a respirare.
Penso di aver perso molto sangue.
Appena apro bene gli occhi vedo Le ragazze che sono sparse per la stanza che dormono. Gli voglio troppo bene.
Federica è sul divanetto, Sana sulla poltroncina ed Eva e Silvia sul letto accanto al mio.
La mano fa male, tanto.
Ho il corpo che pesa più di quello di un bufalo e non riesco a muovermi.
I fili collegati al mio braccio fanno entrare nel mio corpo del sangue in prestito.
Vedo un infermiera entrare.
"Ciao cara, come stai? Ora ti darò degli anestetici leggeri che ti faranno riposare ancora un po', ne avrai bisogno per riprenderti. Non preoccuparti nel tue amiche stanno bene."
"Va bene grazie."
Quando l'infermiera sta per andarsene la fermo:
"Scusi, c'è qualcuno fuori?"
"Si un ragazzo."
Non so perché l'ho chiesto, non ho voglia di vederlo, ma una parte di me vuole sapere se si è preoccupato.
"Potrebbe descrivermelo per favore?"
"Ehm si certo: se non sbaglio ha gli occhi scuri ed è di media statura..."
Appena sento queste parole alzo la testa di colpo.
"Ah! Quasi dimenticavo: ha i capelli rosa."
Non è Edoardo.
"Va bene grazie."
"Ora riposa."
Sono contenta che Filo sia qui. Insieme ne abbiamo passate tante. Siamo fratelli per genetica ma anche perché ci vogliamo troppo bene.
Quando avevo 15 anni siamo andati a vivere insieme e da soli. Lui è più grande di me di tre anni.
Nella nostra famiglia non c'è mai stato un vero legame, se non di sangue.
I nostri genitori si sono separati quando io avevo 12 anni e lui 15; da quel giorno abbiamo vissuto dalla nostra nonna. Ci sosteniamo a vicenda e non potremmo vivere uno lontano dall'altro.
Amo mio fratello così com'è e sarà per sempre nel mio cuore.
Ora nostro padre si è risposato con una che è la madre della puttana e lo dico perché è riuscita a farmi odiare da mio padre.
Mia madre vive a New York con il suo compagno.
Nessuno dei due ci riconosce più come loro figli e io e Filippo abbiamo deciso di essere una Famiglia solo noi due.
L'effetto della medicina comincia a farsi sentire, così chiudo gli occhi e mi addormento tra i miei pensieri.

Ciao ragazzi! Ecco il nuovo capitolo: è più un chiarimento si alcuni particolari...credo che comunque ci sarebbe dovuto essere per colmare i vostri pensieri. Ditemi se le cerniere dentro questa storia vi piacciono! Non dimenticate una stellina🌟 e una bacio! 😘❤️

DON'T FOLLOW MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora