.Capitolo 32.

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-Edoardo
Monaco è bellissima. Ormai sono qui da una settimana e me ne sono innamorato. Qui è tutto diverso dall'Italia e tutto questo mi affascina.
Oltre ai miei amici, la mia vita privata è già cambiata del tutto.
Mio padre vive in un appartamento in centro città.
Ora sto andando da Samantha, la figlia della collega di mio padre. È davvero carina e voglio provarci con lei. So che sto correndo troppo, ma voglio cambiare vita.
Suono il campanello e viene subito ad aprirmi.
"Ciao! Vieni pure!"
"Grazie."
In teoria dovremmo andare a fare un giro turistico per farmi conoscere meglio la zona, ma penso che rimarremo qui.
"Una tacca di tisana? Ah no, voi cosa bevete in Italia?"
"Caffè..."
"Uhm caffè! Vuoi insegnarmi a farlo?"
"Dobbiamo prima uscire a prendere il necessario!"
Mi guarda un po' maliziosamente e si avvicina. Mi sistema la camicia mentre io la fisso: è davvero molto bella.
"Beh, io pensavo di fare altro."
Torna ai miei occhi e comincia a togliermi la cintura.
Finiamo in camera sua tra versetti e sesso.
Si, dopo solo una settimana da single, mi sono trovato una nuova ragazza. Io sono fatto così e mi sta bene.

Sento il cellulare suonare e mi sveglio dopo una lunga mattinata da Samantha.
Lo prendo e vedo che è Fede.
"Ciao."
"Ciao? Che succede, stavi dormendo?"
"Si, sta mattina ho faticato."
"a far venire una ragazza?"
"Forse!" dico un po' scherzando.
"Ti ho chiamato perché qui è successo un casino. Silvia ha scoperto che tu stavi con Ele e ora non vuole più parlargli."
Come d'istinto, chiedo di lei.
"Eh Ele?"
"Ha scoperto che stai a Monaco."
"Come l'ha presa?"
"Male...non riuscirà a sopportare Silvia e anche te."
"Sono cavoli suoi" dico un po' troppo bruscamente.
"Torni per il weekend? Ho deciso di dare una festa qui da me e ci sarà da divertirsi."
"Ci penso e ti dico. Chicco come sta?"
"Benone! Si è trovato una bella pollastrella!"
"Ok..." dico ridendo.
"Ci sentiamo."
"Ciao" è chiudo la chiamata.
Sento Samantha svegliarsi e mi giro guardandola in faccia.
"Buongiorno."
"Giorno." dice strofinandosi gli occhi.
"Sabato sei libera?"
"Penso di sì perché?"
"Vieni in Italia con me? Voglio farti vedere Roma."
Lei mi sorride e mi bacia.
Penso proprio che fosse un si.
Mi alzo dal letto.
"Dove vai?"
"Devo andare in bagno!" le dico e sorrido.
"Non scappare!"
A quella frase, ripenso a tutto quello che c'era prima di ora. Io sono scappato dalle conseguenze, non sono stato lì a subirle o a combattere. Sono stato un codardo.
Ed è proprio in questo momento che mi rendo conto del male che ho fatto ai miei amici e soprattutto a Eleonora. Non le ho detto addio.
Sento una mano gelida toccarmi la schiena nuda.
"Tutto bene?"
Mi giro e vedo Samantha con solo una magliettina e le mutandine che mi guarda. Forse lei è il mio futuro.
D'altronde, io sono felice,ma ho ancora un nodo alla gola che rimarrà per sempre.
Le sorrido e vado verso il bagno.
Mi chiudo dentro e mi guardo allo specchio.
Ho una faccia da codardo.
Dopo circa dieci minuti sento bussare.
"Edo tutto bene?"
"Si si"
Sono seduto per terra, con il viso in mezzo alle mani.
Sono sul precipizio di un burrone: di sotto ci sono i sentimenti per Eleonora, dietro di me c'è Samantha che mi da una mano per salvarmi.
Non so se buttarmi oppure no.
"Se stai pensando ancora a lei puoi dirmelo."
Come fa a sapere di lei.
"Lei chi?"
"La ragazza che c'è sul tuo sfondo."
Mi porto una mano sulla fronte e ripenso al mio sfondo: ci siamo io e Eleonora a Londra, al nostro primo appuntamento nel ristorantino romantico.
Esco dalla stanza e mi appoggio allo stipite della porta. Poi guardo Samantha e le sorrido. Credo proprio di non volermi buttare.
"Prepariamo la valigia?"
Lei mi guarda e sorrido. Poi la prendo sui fianchi e la bacio.
Torniamo in camera e lei comincia a tirare fuori tutti i suoi vestiti e inizia a farmeli vedere uno per uno.
Io sono seduto sul letto e ogni tanto la obbligo a provarsi i vestitini per farsi vedere da me: è davvero bella.
Dopo vari abiti, esce dal bagno con un lungo vestito bianco e mi viene quasi da piangere: è identico al vestito che ho regalato a Eleonora a Londra.
Penso che le coincidenze mi vogliano riportare da lei. D'altronde non posso sostituirla con Samantha.
Devo parlare con Eleonora al più presto.

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