.Capitolo 31.

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-Eleonora
"Edoardo ti devo parlare..."
Prendo un bel respiro e inizio.
"Ci conosciamo da meno di un anno. Abbiamo passato gli ultimi tre mesi a litigare, ad amarci e a stare lontani. Ora l'ultima cosa che voglio è che tra di noi finisca per una cretinata. Non sono mai stata violenta e non lo sarò mai. È lei che è stata picchiata dalla madre e più ha dato la colpa a me per cacciarmi. So' che hai detto che non ti interessa, ma avevo il bisogno di dirtelo. Ho il bisogno di dirti che ti amo e non voglio mai più stare lontana da te. Mai più."
Dopo il mio lungo discorso, trattengo il respiro aspettando una sua risposta.
"Mi dispiace..."
Non sento più nulla e così guardo il telefono: ha attaccato.
Sento che l'aria non mi arriva più e così comincio a fare respiri affannati: è davvero finita tra me e Edoardo Incanti. Questa cosa mi distrugge e non ho il coraggio di dirlo ad Eva: sono sempre stata io quella forte che consola le persone e ora sono qui, sul letto a piangere, per un ragazzo che forse non é mai stato veramente mio.
Mi asciugo le lacrime e esco dalla mia stanza. Appena arrivo in salotto, Eva mi guarda un po' sospettosa.
"Tutto ok?"
"Si si"
Mi siedo dall'altra parte del divano e mi metto una mano sul viso per nascondere le lacrime che iniziano a scenderei sul viso.
Alla fine la ragazza del film è riuscita a trovare il suo tipo e ora vivono insieme. Forse come lei devo solo aspettare, forse ci sarà un futuro anche per me è Edoardo, forse più avanti, ma non ora.
"Hei, guarda che sento che stai piangendo."
Mi giro e lei inarca la testa.
"È finita..."
"Non dire così, magari più avanti vi ritroverete."
"Non credo. Forse è meglio così: ognuno per la sua strada."
Eva si avvicina e mi abbraccia.
Mi addormento tra le sue braccia e non penso più a nulla, se non al suo fottuto sorriso, che mi manca troppo.

Una settimana dopo
Sento la sveglia suonare e la butto giù dal comodino, tanto da romperla.
"Ne hai rotta un'altra?" mi grida Fil dalla camera accanto.
"Odio le sveglie!" gli rispondo.
Mi alzo e, come uno zombie, vado in bagno a lavarmi la faccia.
Poi torno in camera e mi vesto: metto una semplice camicetta bianca e dei jeans con una giacca nera.
"Fai colazione qui?" mi chiede Filippo.
"No vado al baretto con le altre!"
"Posso invitare qualche amico?"
"Sesso solo nella tua camera!"
"Si mamma!"
Esco di casa e mi incammino. Da qui al caffè, sono circa 10 minuti.
Intanto prendo auricolari e musica e schiaccio play.
La prima canzone è Skinny Love: mi viene in mente Londra, e quel ragazzo che l'ha suonata con me. Poi mi viene in mente Edoardo e mi si stringe il cuore. È da una settimana che non si fa sentire e penso sia finita definitivamente. Non lo vedo più e dopo quella chiamata non ci ho più parlato. Ma è meglio così: dopo circa tre giorni nella vasca a piangere, mi sono rassegnata e l'ho superata.
Sinceramente non so se ci sarà quel futuro per noi che mi aspettavo.
Parte l'altra canzone e cerco di non pensare più al passato. Ora guardo il futuro e aspetto una mano che mi accompagni.
Dopo pochi minuti arrivo al baretto: entro e vedo le ragazze. Vado verso di loro e sento che stanno parlando di qualcuno che è partito.
"Buongiorno, chi è partito?"
"Dicono che Edoardo se ne sia andato." mi risponde Federica.
"Edoardo Incanti?"
"Si, proprio il tronco con i capelli di merda." mi risponde Sana.
"Eh dov'è andato?"
"Dicono che se ne sia andato a Monaco per tempo indeterminato."
"Ah..."
Ecco perché non l'ho più visto, ecco perché non mi ha più scritto, ecco perché.
Eva mi guarda e io distolgo lo sguardo. Ha capito che ci sono rimasta male, ed è proprio così: poteva almeno dirmelo.
"Peccato, non potrò sposarmi con lui." dice seria Silvia.
"Non ti saresti comunque sposata con lui: dicono che aveva una ragazza, proprio qui a Roma!" dice Fede.
Sbianco e Eva mi guarda. Mi scende una lacrima e Silvia mi guarda.
"Ele tutto bene?"
"Si si certo. Vado un secondo in bagno." corro e chiudo la porta a chiave. Inizio a piangere e non posso a credere che sia finita. È passata una settimana ma non l'ho ancora superata del tutto. Le ferite si chiudono, ma le cicatrici rimangono.
Dopo un lungo pianto sul gabinetto del bar, esco e vado dalle ragazze. Vedo che però Federica e Silvia non ci sono.
"Dove sono andate le ragazze?"
"Ha capito Ele! Silvia ha capito..." mi dice Eva.

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