Twelve - The meet

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I ragazzi sono appena rientrati a casa con dei cartoni di pizza e qualche birra fresca per cena, ci sediamo intorno al tavolo ed iniziamo a raccontarci come sono andate le rispettive giornate. Le ricerche degli abiti per la gara sono ancora in alto mare, vogliamo qualcosa di appariscente, che venga ricordato dalla gente ma non sappiamo dove andare a parare. Chris è rimasto a casa dei suoi genitori avvertendoci che sarebbe tornato domani mattina, ripuliamo il tavolo e controllo l'ora sull'orologio che porto al polso: 10:00 pm.

Salgo velocemente al piano di sopra entrando nella mia stanza per cambiarmi, opto per un jeans nero strappato, una t-shirt bianca, Vans nere e bianche e la mia amata giacca in pelle. Sistemo come meglio posso i capelli ribelli, spruzzo un po' di profumo e sono pronto. Torno di sotto prendendo le chiavi di casa, poso la mano sulla maniglia della porta quando un finto colpo di tosse mi fa voltare.

«Dove stai andando?» mi chiede il mio migliore amico osservandomi a braccia conserte.

«Vado a farmi una birra al pub.»

«Tutto in tiro in questo modo solo per farti una birra?» alza un sopracciglio poco convinto della mia risposta.

«Sono sempre bellissimo, lo sai. Scusa ma ora devo andare, ciaoo!» allungo l'ultima parola mentre esco velocemente dalla porta di casa. Domani verrò riempito di domande per il mio comportamento così sfuggente ma se fossi rimasto a parlare con lui sarei arrivato tardi.

Mi incammino verso il pub, volgo lo sguardo al cielo rimanendo incantato dalla miriade di stelle presenti questa sera, rendono il tutto più bello e luminoso. Arrivo finalmente davanti al bar, mancano solo due minuti alle undici, estraggo una sigaretta dal pacchetto portandomela tra le labbra per poi accenderla incamminandomi verso il retro del locale. Controllo i vari social per smorzare la tensione nell'attesa dello sconosciuto.

«Pensavo non venissi.» mi volto di scatto ma non vedo nessuno.

«Io sono qui, adesso sta a te farti vedere.» sento il rumore dei passi che si avvicinano a me, la figura sbuca fuori dall'oscurità mentre sul mio viso si dipinge un'espressione sconvolta.

Andrew Fowler è davanti a me. Fosse stata un'altra situazione forse sarei contento di vederlo ma stasera no, percepisco la rabbia crescere a dismisura.

«Sei tu? Sei sempre stato tu?! Che cazzo di problemi hai?!» il mio tono di voce si alza sempre di più mentre muovo qualche passo nella sua direzione.

«Mi sono accorto che ti fosse caduto l'anello quando ormai eri rientrato in casa e io-» tenta di giustificarsi avanzando verso di me.

«Non me ne frega un cazzo! Te ne sei approfittato chiedendomi cose personali!» sto letteralmente urlando e non mi interessa, mi sento violato.

«L'ho fatto per un motivo...» avanzo ancora verso di lui. Le nostre fronti si sfiorano, il silenzio cala, il mio respiro si fonde insieme al suo mentre i miei occhi vagano per ogni centimetro del suo viso finendo sulle sue labbra sottili, alzo lo sguardo su di lui trovandolo in attesa dei miei occhi. Quei bellissimi occhi azzurri in cui potrei perdermi.

«Quale sarebbe questo motivo?» chiedo curioso, con una mano mi scosto il ciuffo dal viso alzando leggermente il sopracciglio.

Le sue mani si posano sul colletto della mia giacca in pelle ritrovandomi poco dopo le sue labbra premute sopra le mie, rimango interdetto da tale gesto allontanandolo leggermente.

«Frena Andy... Tu non eri etero e in più fidanzato?» le sue mani non hanno mollato la presa sulla mia giacca, incatena i suoi occhi con i miei mentre io attendo una risposta.

«Hai detto bene, ero. Adesso sono qui che sto cercando di baciarti perché mi stai fottendo il cervello, cazzo.» sbotta il biondo davanti a me, mi ritrovo a sorridere sotto i baffi prima di posare una mano sulla sua guancia e tuffarmi tra le sue labbra.

Chiedo subito accesso alla sua bocca leccando il suo labbro inferiore, le nostre lingue si incontrano, una scarica di brividi percorre tutto il mio corpo, e successivamente si rincorrono disperate, desiderose. Le sue labbra sono talmente morbide che passerei ore a baciarle senza stancarmi mai, ogni tanto mordicchio il suo labbro inferiore facendogli uscire dei piccoli gemiti soffocati che sono musica per le mie orecchie, ci allontaniamo uno dall'altro ormai privi di fiato e con le labbra arrossate e gonfie.

Andy mi prende per il polso iniziando a camminare in una direzione a me sconosciuta.

«Vieni con me.»





● SPAZIO AUTRICE ●

Ecco svelato chi è lo Sconosciuto insieme al loro primo bacio! Ma quanto sono belli? 😍

Un bacio, Jess ❤

SECRET LOVE || Randy ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora