RYE
Oggi è finalmente venerdì, dopo aver passato una settimana di fuoco tra preparazione della coreografia e scelta della divisa, posso rilassarmi. Max e Mikey si stanno svagando davanti ai videogiochi mentre Chris e Dylan sono usciti e non faranno ritorno prima dell'ora di cena. Sono stravaccato sul divano mentre guardo qualche video su Youtube quando il campanello di casa inizia a suonare.
«Rye puoi andare tu ad aprire? Noi siamo in un momento cruciale della partita!» mi chiede Mikey, sbuffo leggermente alzandomi da quella posizione comoda, mi dirigo verso la porta e la apro rimanendo scioccato. Dopo qualche secondo di silenzio decido di aprire la bocca sotto lo sguardo divertito della persona che ho davanti.
«Cosa ci fai qui?»
«Qualcuno mi ha gentilmente informato della tua giornata libera, quindi, sono qui per portarti in un posto.» mi sventola le chiavi dell'auto sotto al naso.
«Bro, chi è?» urla Max dal soggiorno.
«Emh...È un mio vecchio amico, devo andare ragazzi ci vediamo più tardi!» recupero la giacca dall'appendiabiti insieme al portafoglio posto lì vicino ed esco.
«Non mi saluti?» mi volto verso il biondo con sguardo minaccioso.
«Sei impazzito? Stavo per avere un collasso!» sbotto, mi avvicino lentamente a lui per poi far combaciare le nostre labbra. «Questa me la paghi, Fowler.» lui in tutta risposta sghignazza e poi saliamo entrambi in auto.
Per tutto il viaggio ho assillato di domande Andy chiedendogli dove mi stesse portando ma non ho mai ottenuto una risposta soddisfacente e ciò fa crescere la mia curiosità. Finalmente parcheggia l'auto, mi guardo intorno riconoscendo subito il posto.
«Perché mi hai portato qui? Come lo hai scoperto?» mi volto di scatto verso di lui che si sta togliendo la cintura. Siamo a Bristol, precisamente di fronte alla mia vecchia casa.
«Perché meriti di riabbracciare la tua famiglia, so quanto è difficile per te ed è per questo che sono qui con te.» posa la sua mano sopra la mia accarezzandomi le nocche.
«Non hai risposto all'altra domanda.» dico cercando di mascherare l'agitazione che si sta impossessando di me.
«Questo è un piccolo segreto.» avendo ancora la cintura che circonda il mio corpo, Andy si appresta a premere il pulsante per togliermela, accompagna la striscia di tessuto avvicinandosi sempre di più al mio viso fino a far incontrare le nostre labbra in un bacio casto.
«Non sei solo, sono qui con te e sempre lo sarò.» accarezzo la sua guancia morbida per poi sorridergli riconoscente.
Scendiamo entrambi dall'auto e lentamente ci avviciniamo alla porta principale, alzo il braccio in direzione del campanello rimanendo fermo indeciso sul da farsi, poso lo sguardo su Andy che mi fa un cenno con la testa incitandomi a continuare. Premo il campanello sentendo il suono rimbombare all'interno della casa, i minuti che precedendo l'apertura della porta sembrano infiniti ai miei occhi fino a che una piccola testolina castana non compare davanti a me.
«Rye!» allargo le braccia prendendolo in braccio, butta le sue piccole braccia intorno al mio collo stringendomi forte. Chiudo gli occhi godendomi quel contatto che tanto mi era mancato.
«Shaun chi ha suonato alla porta?» sento la voce di mia madre che si sta avvicinando a testa bassa, posa poi lo sguardo su di me rimanendo a bocca aperta. Poso a terra Shaun senza mai distogliere lo sguardo dalla donna che mi ha messo al mondo, vedo i suoi occhi luccicare, come se stesse per mettersi a piangere.
«Mamma...» sussurro piano, una mano di Andy si posa sulla mia schiena spingendomi verso di lei, mi avvicino piano prima che lei mi prenda per un polso buttandomi tra le sue braccia.
«Ryan, tesoro mio. Quanto mi sei mancato...» la stringo forte a me respingendo le lacrime di gioia che minacciano di uscire. Mia madre ci fa accomodare in casa dopo essersi presentata ad Andy, lei adesso sta preparando il the in cucina così la raggiungo per darle una mano. Mentre porto il vassoio con il the verso il salotto noto Andy che sta giocando con Sammie, un sorriso compare sulle mie labbra involontariamente. Mi accomodo vicino a lui per poi passargli la sua tazza, mia madre si siede sulla poltrona posta di fronte al divano dove siamo noi.
«Da quanto siete amici tu e Rye?» chiede mia madre, con la coda dell'occhio noto Andy che sta per dire qualcosa ma lo precedo.
«In realtà mamma, Andy è il mio fidanzato.» poggio la mia mano sulla sua coscia con il palmo rivolto verso l'altro, le sue dita si intrecciano velocemente alle mie mentre ci sorridiamo a vicenda.
«Sono contenta che vi siete incontrati, i vostri sguardi mi ricordano molto me e mio marito quando ci siamo conosciuti.» sto per replicare quando sento la porta aprirsi e poco dopo la figura possente di mio padre compare in salotto.
Il silenzio cala all'interno della stanza, deglutisco mentre stringo sempre di più la mano di Andy, mi carezza le nocche cercando di calmarmi. Non ci siamo lasciati nel migliore dei modi, sono scappato di casa senza farmi vedere e lui non mi ha mai cercato, a differenza di mia madre. Posa a terra la sua ventiquattrore in pelle scura, ormai consumata, si toglie la giacca del completo appoggiandola allo schienale di una sedia e poi si avvicina lentamente verso di noi. Lascio la mano di Andy alzandomi dal divano, i miei occhi osservano ogni centimetro di quell'uomo che nell'adolescenza mi ha procurato tanto dolore.
«Ryan...» il suo tono di voce è talmente basso che fatico a sentirlo.
«Ti ricordi anche come mi chiamo? Wow, potrei emozionarmi!» sbotto sarcastico.
«Rye, non mi sembr-» Andy cerca di placare la situazione prima che degeneri venendo però interrotto da mio padre.
«Lascia stare, ha ragione a comportarsi così. Sono stato un pessimo padre per lui e ciò non me lo perdonerò mai, ci manchi tanto Ryan...» il suo tono di voce si incrina e i suoi occhi vengono velati da uno strato di lacrime. «Sono contento sia venuto a trovare i ragazzi e la mamma, adesso vi lascio soli...» si volta lentamente, Andy mi pizzica la coscia facendomi un cenno con la testa.
«Papà.» torna a guardarmi, scorgo un pizzico di speranza nel suo sguardo. «Sei l'unico che ancora non mi ha abbracciato, penso sia il caso di rimediare.» a passi lunghi mi raggiunge stringendomi a se e le lacrime che avevo trattenuto per tutta la giornata adesso stanno bagnando la camicia bianca di mio padre.
E in tutto ciò penso che se non ci fosse stato Andy con me io non avrei mai fatto niente.
● SPAZIO AUTRICE ●
Dopo quattro anni, Andy è riusciuto a far tornare Rye a casa. Cosa ne pensate di questo gesto?
Ci sentiamo al prossimo capitolo!
Un bacio, Jess ❤
STAI LEGGENDO
SECRET LOVE || Randy ||
FanfictionE se i Roadtrip non esistessero? E se non fossero nemmeno cantanti? Ryan Beaumont è appassionato alla danza dall'infanzia, in particolare la street dance, che coltiva da auto didatta. I suoi genitori non hanno mai approvato questa sua passione così...