Attenzione!
Salve a tutti e benvenuti in questa nuova avventura. Questa è una Clexa/Ranya ispirata ad uno degli universi Marvel, quello degli XMen. Solo i poteri e alcune storie su di essi sono legati a questa storia, il resto, a partire dalla trama, fino al carattere di ogni singolo personaggio, è tutto frutto della mia immaginazione... o come si suol dire "è tutta farina del mio sacco!"
Tengo a precisare che è un esperimento, non avrei mai immaginato di poter scrivere una storia di questo tipo, ma... eccoci qui! Spero possa piacervi. Adesso vi lascio al prologo, buona lettura!
***
I neon della stanza sfarfallavano impazziti, le pareti bianche ed asettiche davano l'impressione di rimpicciolirsi sempre di più, facendola sentire in trappola più di quanto non fosse già. Abbracciava le ginocchia tenendosele strette al petto e si dondolava avanti e indietro, cullandosi in modo morboso. La fronte aggrottata e gli occhi strizzati per cercare di reprimere il dolore che le stava inondando ogni singola fibra del corpo. C'erano troppe voci nella sua testa ed ognuna di esse si sovrapponeva all'altra, mandandole il sistema nervoso in tilt. Ogni centimetro del suo corpo era ricoperto da goccioline di sudore che le facevano aderire il camice bianco come se fosse una seconda pelle. "Vi prego basta, vi prego...", continuava a pensare disperata. Non ce la faceva più, voleva morire.
<< Vi prego, fermatelo! >> Urlò, gli occhi spiritati a fissare il led rosso della telecamera che lampeggiava in un angolo della stanza. Sapeva che la stavano osservando e sperava che almeno quella volta avessero pietà di lei. Attese, non sapeva cosa di preciso, ma attese. Sperava di veder comparire sulla soglia della sua prigione qualcuno, magari uno di quegli uomini vestiti completamente di bianco. Uno di quelli che portava con sé la cura alle sue crisi. Passarono minuti, forse ore. Il tempo in quel posto sembrava un'unica linea infinita, scorreva e non scorreva. Lasciò ricadere la testa sulle ginocchia, nascondendo il viso tra di esse. I lunghi capelli biondi le solleticavano le mani ricoperte di tagli e lividi, alcuni di essi più freschi di altri. Era così stanca e quelle voci non si fermavano. Urlò ancora una volta in preda al dolore, era come se la stessero bruciando dall'interno. Il corpo le andava a fuoco e sentiva gli occhi pizzicare, come se milioni di spilli li stessero trapassando da parte a parte. Continuò ad urlare, arrivò addirittura a strapparsi alcune ciocche di capelli pur di sopprimere tutto il resto.
Quando la porta della cella si spalancò, il suo corpo era riverso a terra in preda alle convulsioni, ma nonostante il dolore e la vista offuscata dalle lacrime che le velavano gli occhi, riuscì a vedere il camice bianco. Fissò il dottore che era appena entrato come se fosse la sua unica salvezza, il suo eroe. Aveva il viso coperto da una maschera dello stesso colore del camice e stringeva tra le dita della mano destra una siringa. La vista del liquido viola all'interno di essa la fece sospirare di sollievo, finalmente il dolore sarebbe cessato. Sentiva un brusio lontano, la figura - adesso inginocchiata di fronte a lei - stava parlando, ma lei non riusciva a distinguere le parole che fuoriuscivano dalla sua bocca perché esse si confondevano con quelle che le vorticavano in testa. Non sentì nemmeno il pizzicore dell'ago che le bucava la pelle, il liquido fluì all'interno del suo corpo dandole subito sollievo. D'improvviso il fuoco che la stava distruggendo dall'interno si placò, scemando lentamente, assopendosi. Le palpebre le si fecero pesanti e calarono sui suoi occhi inesorabili, come se fossero state di piombo. Cadde in un sonno profondo e silenzioso, non c'era nulla dall'altra parte. Tutto taceva, finalmente. Sperava solo di non risvegliarsi mai più.
***
Note:
Allora, che ne pensate di questo prologo? Diciamo che è breve, ma intenso!
Vi ho incuriositi almeno un po'? Io spero proprio di sì...
Mi piacerebbe sapere le vostre opinioni, giusto per capire se dovrei continuare oppure no.
Quindi se vi va scrivetemi pure un commento, accetto anche le critiche!
Per il resto non ho molto altro da aggiungere, se non un'ultima cosa (ma non per questo meno importante). Vorrei ringraziare HarukaPai per il continuo supporto, mi sta aiutando con la storia ed ha contribuito un po' anche alla creazione della copertina. Quindi sì, grazie! Sei la Beta migliore del mondo!! ( E lo saresti ancora di più se mi regalassi Rhiannon, o Linz... o entrambe!)
E grazie anche a chi seguirà la storia e spenderà un po' del suo tempo per farmi sapere cosa ne pensa.
Direi che per il momento è tutto!
Alla prossima, un bacio, Ellie.

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The Great Game
FanficIn un mondo corrotto, dove i pregiudizi sono alla base di tutto, è difficile mostrarsi per chi si è in realtà, soprattutto se ciò potrebbe mettere in pericolo la propria vita. Vivere nell'ombra o lottare per la luce? Questa era la domanda che da sem...