<Sono a casa> annuncio il mio rientro quasi bisbigliando,sono in piedi davanti all'ingresso come se fosse la prima volta che vedo casa mia *che faccio? Cosa mi invento ora?*. Poggio ai piedi dell'attacca panni alla mia sinistra,lo zaino il più piano possibile.
Sono altamente combattuta,non sò se prendere di petto la situazione, e quindi dirigermi in salone dove sicuramente si trova mio padre,o se andare dritta in camera mia senza fiatare e rimandare l'imminente lite a più tardi. *AAAHH ma perché Han non risponde,giuro che la divoro appena ci sentiamo*.
Ancora indecisa sul da farsi,decido di fare una deviazione in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua e per pensare.
Attraverso tutto il corridoio nel modo più silenzioso possibile fino ad arrivare in cucina *manco 007 oh!*.
Mi avvicino al frigorifero per prendere la bottiglia d'acqua,che appoggio sul bancone per prendere il bicchiere sulla mensola alla mia sinistra,verso l'acqua e rimetto apposto la bottiglia.
Inizio a bere nel più totale silenzio *ma...la tv...non la sento più*, sto per finire l'ultimo sorso quando mio padre irrompe nella stanza:
<Bentornat->
<COSA CAZZ- OH DIO PAPÀ! MI HAI FATTA QUASI AFFOGARE!>,urlo tutto d'un fiato mentre cerco di asciugarmi la maglietta completamente fradicia*ormai è andata*.
<Guarda cosa hai combinato pa!>
...silenzio totale nessuno dei due parla più, io sono troppo presa dalla maglietta per accorgermi di cosa sta accadendo.Quando alzo la testa per capire il perché di questo silenzio stampa,vedo per la prima volta la delusione più completa nei suoi occhi. Sono completamente disorientata non ho mai visto mio padre così,mi sento a disagio tanto da non riuscire a manterne il contatto visivo con lui, <patetica> dice in risposta al mio gesto.
<Dimmi cosa è successo>,dice calmo mentre si accomoda in una delle sedie della cucina,cercando di rimanere il più calma possibile imito il suo gesto e mi accomodo nella sedia di fronte alla sua *calma,stai calma*.
<Beh...allora prima di tutto ci tengo a chiarire che non sapevo fosse il professore ad aver sbattuto sul banco,ero convinta fosse un compagno!> spiego a testa bassa e velocemente come prima cosa...per poi continuare:
<il prof. non era ancora arrivato,quindi mi sono messa a perdere un pò di tempo al cellulare>alzo lo sguardo per capire che espressione ha, ma niente non lascia trasparire niente *che ansia dio*.
Mi fa gesto con la mano di continuare a parlare ed in automatico eseguo.
<Sai che quando sono concentrata, mi può passare davanti anche un elefante che non me ne accorgo giusto? Bene è esattamente così che è andata, lascio a te l'immaginazione...>.
Faccio una pausa per prendere un'altro bicchiere d'acqua,quando lo sento dire: <faccio finta di crederti sulla faccenda della concentrazione...ma non capisco perché in seguito te ne sei andata via,spiegami per favore io davvero non capisco...>.*Ci siamo* mi giro lentamente verso di lui e m'appoggio con il sedere sul bancone della cucina, <Papà...non mi sono mai trovata bene in quella 'scuola', prima di tutto non ho nemmeno avuto la possibilità di scegliermela da sola,ma sei stato tu->,<non starai mica dicendo che è colpa mia? Mi auguro per te!> mi interrompe alzando di troppo il tono di voce.
<No papà,assolutamente> dico velocemente per appianare il fraintendimento, difatti a quelle parole lo vedo rilassare le spalle.
<Sto solo cercando di dire che non mi piace l'ambiente che si respira lì, partendo dagli studenti fino hai professori.>.
Espiro velocemente <sai che non reagirei mai in quel modo se non ce n'è fosse valido motivo sotto, in quel momento non sono più riuscita a contenermi e tutto quello che cercato di assorbire e mandare giù,a preso il sopravvento su di me> continuo <papà non ti ho mai mentito,perché dovrei cominciare adesso!> concludo senza più una goccia d'acqua in corpo *acqua acqua*.Sento un sospiro leggero alle mie spalle seguito da un paio di minuti di silenzio, interrotto poi da lui stesso: <Hiyo,se avevi dei problemi a scuola perché non me lo hai detto subito?>;
<perché tu eri così orgoglioso di me, dei miei voti che io ho preferito tapparmi la bocca e basta...>rispondo assente, senza guardarlo in faccia.
<Tesoro le cose devi farle per rendere felice te stessa,non per compiacere me! E guardami in faccia quando ti parlo> sento la sua voce più tenera,e con una lacrima che mi riga la guancia per il nervoso,alzo la testa e lo guardo con un'enorme senso di colpa.
Adesso è in piedi davanti a me, scioglie lentamente le braccia fino a lasciarle lungo i fianchi, per poi dire qualcosa di completamente inaspettato:
<quanto bene vuoi a papà?>
*ma cos...non ho mica cinque anni*, <tanto! È più che logico no?>; rispondo in modo rapido e nervoso.
<Mmh bene, ma tanto così?> dette quelle parole spalanca completamente le braccia.
Mi si annebbia completamente la vista per le troppe lacrime *l'ha capito*, <s-si> dico tra un singhiozzo e l'altro dirigendomi verso di lui, per poi ricevere uno degli abbracci più belli del mondo.Dopo pochi minuti mi stacco da lui perché mi sento un pò in imbarazzo *cavolo ho reagito come quando avevo sette anni...*, <comunque...cosa ti ha detto il professore al telefono, di sicuro avrà voluto parlare direttamente con te> chiedo per la curiosità di sapere le stronzate sparate da quel rimbambito.
Con un mezzo sorriso mi risponde:
<ma cosa vuoi che mi abbia detto? Si è messo ad urlare dall'altra parte del telefono sfondandomi quasi un timpano...deficente,poi si è messo a dire 'io sono il professore di qui e di la,faccio questo e questo...'> fa una breve pausa, per poi continuare; <già mi stava facendo innervosire, perché a me di quello che fa non me ne può sbattere una cippa! Gli ho semplicemente fatto tagliare corto chiedendogli cosa ti fosse successo, e dopo di che ho trovato una scusa ed è finita lì>.Lo guardo perplessa *ma perché sta ridendo adesso?* <ma che hai da ridere,me lo spieghi?> Chiedo curiosa,
<certo che i tuoi prof. sono tutti dei grandissimi soggetti Hiyo...>.
*Non ci posso credere...* mi faccio scappare una risata per l'osservazione di mio padre, e rimaniamo li a ridere come due deficienti fino a quando una notifica dal mio telefono mi fa distrarre, *finalmente mi ha risposto sta maledetta hm!*.<Senti papà, adesso vado in camera a riposarmi un pò, chiamami quando devo scendere ad apparecchiare va bene?> faccio per andarmene, quando lo sento ribattere: <Hiyo,guarda che anche se ti ho 'perdonata' non vuol dire niente conseguenze, questo ti è chiaro?>; *Beh...non ha tutti i torti* <chiaro> rispondo mentre salgo le scale di fretta per dirigermi in camera mia.
Da qui in poi iniziano le cose carine carine hehehe, so che questa è una parte un pò noiosa ma spero vi stia piacendo💕
STAI LEGGENDO
The Red Line 🎈 ||Kim Taehyung||
FanfictionLee Hiyori una ragazza di 17 anni, che ha vissuto i suoi primi 7 anni di vita a Daegu. Durante questi anni, fece amicizia con un bambino del quale ora non ricorda ne nome ne viso. Costretta poi a trasferirsi in Italia, col tempo si dimenticò quasi d...