Capitolo 22

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Quando mi svegliai mi ritrovai sdraita con la caviglia fasciata. Mi alzai a sedere e mi guardai intorno. Non riconobbi quel posto, ma notai luke alla porta di schiena.

"Luke?"

Si voltò e mi sorrise.

"Tutto bene?"

"Mi fa un po' male il piede"

"Mi dispiace moltissimo"

"Ricordo che la musica si era bloccata e io sono caduta. Ma.. cosa è successo esattamente?"

"So-sono stato io a bloccarla, mi dispiace" abbassò lo sguardo e fissò le sue vans nere.

"Era tanto che stavi ballando e io..ti guardavo da un po"

"Eri tu.." sussurrai.

Annuì con il capo.

"Ti ho vista uscire da casa quando stavo vedendo da te e.. ti ho seguita...poi ti ho visto venire qui e..ecco mi sono fermato a guardarti"

Rimasi stupita. Non mi ero nemmeno accorta che mi stesse guardando! Almeno non era un maniaco a seguirmi.

"Ma perché non ti sei fatto notare? Perché non sei entrato?"

Silenzio.

"Io...io pensavo ce l'avessi con me..non so nemmeno perché stavo venendo a casa tua...cioè magari non volevi vedermi.." continuò a fissare per terra grattandosi la nuca imbarazzato.

"Ma io non ce l'avevo con te..volevo solo sapere il motivo del tuo comportamento..." sapevo che non me lo avrebbe detto così cercai di non fargli pesare la cosa.

"Luke stai tranquillo...non è colpa tua..insomma mi sono spaventata come una sciocca e così sono caduta.."

Alzò di scatto la testa e mi guardò dritto negli occhi. Leggevo la tristezza di quel mare in tempesta.

"E invece si..non dovevo spaventarti...mi dispiace così tanto"

Si avvicinò e si sedette affianco a me.

"Sai quante volte mi sono slogata la caviglia! Capirai! Una in più non cambia no?" Sorrisi cercando di alleggerire l'atmosfera.

Vedendomi sorridere sorrise anche lui.

"Comunque si può fare"

"Mm??"

"Quello di cui parlavi"

Continuavo a non capire.

"Ti aiuterò io a rendere il tuo rifugio il migliore! Metteremo la tele, la tua collezione di libri (sapevo che ce l'avevi!) ,porteremo tutto il necessario e..."

"Luke aspetta"

"Cosa?"

"Hai detto una cavolata"si rattristò ed abbassò lo sguardo pensando che la sua idea non mi piacesse.

"È il nostro rifugio. Non il mio" mi guardò per qualche secondo e poi si fiondò su di me abbracciandomi.

Era uno di quegli abbracci che ti scaldano il cuore, che ti fanno capire che non sei sola, che ti mandano via ogni problema...insomma quelli che poche volte riceverai nella tua vita.

Consapevole di questo cercai di restare tra le sue braccia per più tempo possibile. Durò molto ma non abbastanza. Infatti una signora bionda sulla trentina d'anni entrò e ci sorrise.

"Come ti senti cara?"

"Meglio credo...lei chi è?"

La signora guardò luke come per rimproverarlo di non avermi detto niente...in effetti mi stavo chiedendo dov'ero.

Nonostante tutto~luke hemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora