Californiaa Sold || Italian Translation

Capitolo 6

Quando atterrano a Los Angeles, Louis vorrebbe solo scappare. L'aeroporto è pieno di paparazzi quando arrivano a LAX e, nonostante sia consapevole che sia tutto organizzato dal team di Harry, la sensazione di disagio che sente nel petto non accenna a placarsi mentre guarda fuori dalla piccola finestra vicino alla porta. Tutto quello che dovranno fare sarà camminare per un centinaio di metri, attraversando la zona degli arrivi per poi uscire dalle porte anteriori, quindi entrare rapidamente nei due fuoristrada che li stanno aspettando. Per motivi di sicurezza hanno dovuto dividerli, perciò una macchina è riservata ad Harry, mentre l'altra è per lui e sua sorella. Louis non ha la forza e tanto meno l'umore per affrontare tutto questo.

Quando è il momento di andare, lui e Lottie si incamminano accompagnati da un addetto dell'aeroporto che ha il compito di scortarli fino all'uscita. Harry è dietro di loro insieme ad Alberto, che si è unito a loro qualche minuto prima. Harry e Louis non camminano né troppo lontani né troppo vicini, quel tanto che basta affinché siano nella stessa scena quando i paparazzi inizieranno a filmarli mentre attraversano di corsa l'aeroporto. Due uomini si pongono di fronte al riccio mentre camminano, arrancando faticosamente vicino al cantante fino alla porta d'uscita. Il suono degli scatti delle fotocamere è fastidioso e la luce dei flash è accecante, ma quando si volta per dare un'occhiata all'amico, vede che il più piccolo sta semplicemente sbattendo le palpebre per colpa della troppa luce. Nonostante sappia quanto Harry sia abituato a queste situazioni, Louis non riesce a smettere di essere sconcertato dal fatto che per molti questa sia la normalità.

Questa paparazzata è diversa rispetto a quella del mese precedente, quando è uscito con la modella. E' sicuramente meno intensa rispetto a quella sera, ci sono meno paparazzi, anche se la camminata è molto più lunga ed è difficile non ascoltare ciò che quegli uomini gli stanno chiedendo. Lottie lancia uno sguardo infastidito e arrabbiato ad un uomo quando urla verso Louis chiedendogli cosa significhi essere demisessuale. Stringendo la mano di sua sorella e l'altra sulla sua valigia, continua a camminare ignorando tutto ciò che lo circonda.

Dopo quasi una settimana di relax senza dover pensare alla vita da popstar di Harry, e lontano dai doveri che quella vita comporta, tornarci dentro è come fare una doccia fredda. Non solo è stanco per le dieci ora di volo, a questo si aggiunge il fatto che la presenza di sua sorella lo renda ancora più protettivo rispetto a quando si trova soltanto con Harry.

"Sei gay allora?" Chiede un paparazzo mentre sta entrando nella macchina dopo Lottie. 

Pensando che la domanda sia indirizzata ad Harry, visto che fino ad ora a lui hanno chiesto soltanto cosa significhi essere demisessuale, inizialmente non risponde, ma quando alza lo sguardo nota che il riccio è già entrato in macchina, quindi capisce che in realtà la domanda è rivolta a lui. 

Nel giro di un attimo la rabbia lo assale, quindi si volta verso l'uomo. "Perché fai queste fottute domande? Possibile che l'unica cosa che conta è avere un titolo interessante per il tuo articolo? Mostra un po' di rispetto per gli altri, cazzo."

Sbatte la portiera alle sue spalle e si copre immediatamente la faccia con le mani, gemendo rumorosamente.

"Lou, non hai il permesso di..." Inizia Lottie, ma Louis la interrompe subito dopo.

"Certo che non ce l'ho. Merda."

Sono le quattro del mattino, la sua testa sta girando vorticosamente e ha perso la calma davanti al paparazzo, regalandogli un titolo di giornale che non di certi andrà a suo favore. Dio. Finalmente la loro macchina inizia a muoversi lentamente e Louis non potrebbe essere più grato, ma questo non gli impedisce di pensare a tutto quello che è successo negli ultimi giorni. Sono stati davvero stressanti, forse più stressanti del solito.