"E questo è tutto ciò che Bianco mi ha detto."
Blu si sedette accanto a Giallo, e le mise una mano sulla spalla; dunque, guardandola negli occhi, le domandò:
"Ora ti senti meglio?"
Giallo annuì. Si pulì l'occhio destro dall'ultima lacrima.
"Giallo, usciamo fuori. Ti farà sentire meglio."
Il diamante non rispose.
Blu sospirò.
"Ma... sei ancora arrabbiata con me?" accennò un sorriso.
"Lo sai che l'ho fatto per il tuo bene..."
Giallo le indirizzò un'occhiata veloce, poi parlò:
"No, non sono arrabbiata con te, ma con me: ho passato oltre trecento anni nella più completa disperazione, e inattività."
Blu rimase in silenzio, lasciandola sfogarsi.
"Non ho fatto altro che piangere. Uno zaffiro vuole incontrarmi? Evito l'incontro, e piango. Una Nefrite vuole contattarmi per la distruzione di una colonia? Io piango. È richiesta la mia presenza ad un processo? Io piango. Una morganite viene frantumata da un rubino? Io piango. Un gruppo di Ametiste capeggiate da un'Agata disertano e vanno a vivere sul pianeta terra? Io piango. Piango e basta. Non esco da questa stanza da una ventina di anni, e dall'Homeworld da trecento. Non partecipo ad una riunione da due secoli e mezzo."
Blu annuì. Ci era passata anche lei.
"E sai qual è la cosa peggiore? Che mi sta bene. Che è quello che voglio. Io voglio stare qua e soffrire. Non riesco a reagire al dolore neanche ora. Non ce la faccio..."
"Giallo, so come ti senti... però c'è un'unica soluzione: parlarne. Raccontami di lei, di come l'hai conosciuta."
Giallo annuì: intanto non poteva stare peggio. Iniziò col racconto.
Era una giornata qualsiasi, e stava controllando l'andamento di una colonia, quando la sua Perla la chiamò, dicendole che qualcuno l'aveva chiamata. Le rispose di non avere tempo da perdere ma, saputo chi era, le sfuggì un sorriso compiaciuto. Dunque le ordinò di passarglielo.
"Oh, Rosa sei tu."
"Mi chiamo Steven!"
"Ok, Steven. Allora, perché mi hai chiamato?"
"Niente di speciale... volevo solo chiederti se ti andava di trascorrere la domenica qui, sulla terra. Facciamo una cena per festeggiare il mio compleanno..."
"Mmmh, non so, forse ho impegni... Perla?" si voltò facendo l'occhiolino alla gemma.
La Perla si affrettò a rispondere:
"Subito, Mio Diamante... no, non dovrebbe avere nulla per quel giorno.... ma aspetti!"
Giallo finse un'espressione attenta.
"Sì?"
"In realtà ci sarebbe un incontro con lo Zaffiro-Sfaccettatura 2L6M taglio 2XA."
"Oh no, peccato."
Steven cercò di fare gli occhioni:
"Non puoi proprio venire?"
"No, Steven, non potrei proprio."
Steven si intristì.
"Però... considerando che non vedo qual è la situazione della terra da secoli, potrei anche rimandare il colloquio con lo Zaffiro... che ne dici, Perla?"
STAI LEGGENDO
True love: trecento anni dopo
FanfictionNon c'è nulla peggiore di una sofferenza, e non esiste peggiore sofferenza di quella dovuta alla morte della persona che si ama. (Fanfiction su Steven Universe) [In realtà avevo pubblicato parte di questa storia in precedenza, ma, per vari motivi, h...