CAP 6: confronto

145 13 25
                                    

Blu entrò, di nuovo, nella stanza.
Questa volta, però, lo scenario che le si parò davanti era ben diverso: Giallo aveva abbandonato l'angolo, a favore di una posizione più centrale; aveva sistemato il suo elmo perfettamente sulla sua testa, in modo che non fuoriuscisse neanche una ciocca di capelli; era seduta, con una postura rigida, e la schiena dritta era ben staccata dal muro. La osservava con la coda dell'occhio, con un'espressione superba, ma di rimprovero.

Blu si diresse lentamente a sedersi di fronte a lei, mentre lo sguardo di quella la seguiva attentamente. Dunque si accomodò. Il silenzio dominava in quella stanza, pesante. La tensione era palpabile. L'atmosfera a dir poco invivibile.
Si poteva udire solo qualche raro e sporadico passo di qualche gemma provenire da fuori, ma, per il resto, nulla. Giallo continuava a fissarla, in quel suo modo altezzoso, e Blu continuava a non reagire. Blu sapeva benissimo che quella era una tattica per farla sentire a disagio, era anche lei un Diamante, in fondo, e quindi l'aveva utilizzata talvolta. Sapeva dunque anche che prima o poi l'altra avrebbe iniziato a parlare. Non l'aveva di certo chiamata per tacere tutto il tempo; voleva certamente sapere qualcosa, e di questo Blu ne aveva la certezza. Aveva anche ben chiaro in mente il perché l'avesse convocata.

Il Diamante incrociò le braccia, senza mutare l'espressione leggermente disgustata. Dopo quel movimentò ripiombò il silenzio. Giallo teneva il suo sguardo fisso su di lei, Blu invece osservava il pavimento, sempre col cappuccio in testa, per non affrontare il suo sguardo. Anche se non vedeva l'altro Diamante, Blu si sentiva comunque addosso il peso del suo sguardo. La situazione non mutò per quello che a Blu apparve un'infinità, fino a quando Giallo disse:

"Blu"

La voce schifata con cui pronunciò il suo nome risuonò in tutta la stanza. Blu sentì una fitta: i sensi di colpa. L'altra riprese, dopo un'ennesima pausa:

"Dunque hai visto Bianco, vero?"

Blu non disse niente, consapevole di ciò che aveva fatto, e consapevole, che, purtroppo, avesse fatto bene. E consapevole che l'altra non necessitasse una risposta.

Infatti Giallo, senza scomporsi per il suo mutismo, domandò con tono seccato:

"Ho solo una domanda: perché?"

Blu non rispose. Capiva che Giallo volesse sapere il motivo per cui avesse fatto quel gesto, ma lei non poteva aprire bocca, poiché era consapevole che l'altra si sarebbe di nuovo infuriata e l'avrebbe scacciata. Capiva anche che Giallo fosse preoccupata, Bianco era molto... ambigua e autoritaria. E imprevedibile. Però doveva tacere.

"Blu, dimmi perché hai parlato con Bianco."

Blu abbassò lo sguardo.
Dunque Giallo si alzò in piedi, innervosita. Cominciava, come era sempre accaduto, ad abbassare la maschera di imperturbabilità, facendosi prendere dall'ira.

"Dimmi perché!" Le intimidò, guardandola dall'alto.                                                
Blu invece si nascose dentro il suo cappuccio sempre di più. Dunque Giallo spalancò gli occhi, avendo ricevuto la conferma di ciò che più temeva. Arretrò, terrorizzata.

"Non dirmi che glielo ha detto!"

Blu continuò col suo grave mutismo, sempre più sotterrata dalle pieghe del cappuccio.

"Tu hai fatto questo!"  esclamò, puntandole il dito contro.

"Tu...tu... mi hai tradito! Dopo tutto quello che ho fatto per te, tu mi hai tradito! Quando Rosa se ne è andata, io ero lì per te! Ho sopportato i tuoi pianti, ti ho coperta con Bianco... e tu... tu mi hai tradito! Ti rendi conto cosa hai fatto, Blu? Verrò frantumata!" Urlò, fissandola.

Ma poi la sua voce cominciò a piegarsi, e il suo corpo cominciò a tremare, e distolse lo sguardo.

"Verrò frantumata! Un Diamante... e un umano... verrò frantumata da lei stessa..." e così le scese una lacrima sul suo volto, contratto dal terrore.

Si girò di spalle, chinandosi e appoggiando le mani sul sedile. Mentre si sforzava di trattenere le lacrime dovute alla disperazione, sentì una mano appoggiarsi sulla spalla. Non reagì. 
Passato qualche secondo, sentì la voce di Blu, calma:

"L'ha sempre saputo."

True love: trecento anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora