Perla Gialla si dirigeva verso la camera di estrazione, tutta impettita. Era così compiaciuta di sè stessa, ora che finalmente poteva dare prova della sua efficienza. Non che non ciò non avvenisse mai, assolutamente, infatti riportava ogni messaggio sempre con una tempistica perfetta, però questa volta si era proprio superata. E tutto grazie a delle sciocche gemme-muro che pettegolavano tra loro.
Arrivata a destinazione, si fermò, assunse una postura ancora più fiera e aprí la porta. Allora, entrata, eseguí il saluto a Diamante Giallo, senza riuscire a trattenere un sorrisetto, e aspettò di essere interpellata. Diamante Giallo, sempre accucciata in un angolino, alzò lentamente la testa. I suoi occhi stanchi si posarono dunque sulla Perla. Passato qualche secondo esclamò, con voce insofferente:
"Cosa c'è, ora? Ti avevo ordinato di rifiutare qualsiasi richiesta proveniente da Diamante Blu. È così difficile eseguire questo banale ordine?!"
"Mio Diamante, questo volta non si tratta di Diamante Blu."
"Allora di chi si tratta? Parla!" rispose il Diamante, esasperata. Quel tono colpí particolarmente la Perla, che solo allora si accorse del suo pessimo umore. Certamente non era la prima volta che Diamante Giallo si rivolgeva così a lei, anzi, in realtà succedeva spesso, se non sempre. Perciò si sbrigò a fare ciò che le veniva chiesto.
"Vede, Mio Diamante, ho sentito dire che Diamante Blu ha richiesto un incontro con Diamante Bianco" riferì.
"Cosa?!" esclamò l'altra, sbigottita.
"E Diamante Bianco ha accettato." concluse la Perla.
Piombò il silenzio. Diamante Giallo era rimasta pietrificata la dallo stupore. Era immobile; i suoi occhi, spalancati, fissavano il vuoto e la mascella sembrava essere cascata. Ma piano piano la sua espressione e il suo atteggiamento mutarono: la mascella si serrò, il suo sguardo si indurì e le mani, protese in avanti, artigliarono con le dita la superficie pietrosa del sedile; i suoi nervi sembravano fremere. Era infuriata, estremamente infuriata. Allora si alzò in tutta la sua imponente statura e Perla Gialla, per conto suo, fece qualche passo indietro. Il Diamante la guardò con i suoi occhi gelidi e, puntandole un dito contro, le ordinò: "Tu, portami qui Diamante Blu".
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True love: trecento anni dopo
FanficNon c'è nulla peggiore di una sofferenza, e non esiste peggiore sofferenza di quella dovuta alla morte della persona che si ama. (Fanfiction su Steven Universe) [In realtà avevo pubblicato parte di questa storia in precedenza, ma, per vari motivi, h...