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-"Luke?"- nessuno mi risponde.
Chiudo la porta e mi siedo sul letto, non è la prima volta che entro in camera sua, per fortuna non la condivide con nessuno.
Mi guardo intorno, è la solita stanza di un ragazzo l'unica differenza è che non è in disordine.
Mi alzo andando verso la libreria e passo la mano sopra i libri mentre ne leggo i titoli.
-"si può sapere che ci fai qui dolcezza??"- mi giro e mi ritrovo Luke in accappatoio.
-"me è possibile che vi fatte tutti la doccia a quest'ora??"- borbotto guardando di lato.
-"cos'hai detto??"-
-"mi hai sentito benissimo"- dico per poi avviarmi verso il letto e sedermi sul bordo.
Lui mi guarda e si dirige verso l'armadio per poi togliersi l'accappatoio, io mi volto guardando il muro.
-"guarda che sono in box, sarebbe come vedermi in costume"- mi prende in giro lui.
-"lo so, ma il muro è più interessante"-
Lui si mette a ridere.
Dopo essersi vestito si siede accanto a me -"allora, come hai fatto ad entrare e che ci fai qui? Successo qualcosa?"-
Lo guardo, ha ancora i capelli mezzi bagnati -"la porta era aperta e..."- mi blocco non riuscendo a dire il motivo, ora mi sembra una cosa troppo stupida...
-"e?"- mi sprona lui mettendomi una mano sulla spalla -"sai che mi puoi dire tutto"-.
Io sospiro poi continuo -"Matt si è arrabbiato con me..."-
Lui togliendo la mano dalla mia spalla mi sorride -"tranquilla, è normale, Matt è un po', come dire, irrascibile"-.
Io guardo per terra giocando  le mani.
-"è successo qualcos'altro?"- mi chiede lui preoccupato.
-"David ha dovuto spingerlo sul divano"- continuo io -"mi aveva preso dal colletto"-.
-"cosa?!"- esclama lui, io mi volto guardandolo -"come sarebbe a dire che ti ha preso per il colletto?!"- urla alzandosi in piedi.
-"Luke.."- tento di dire io.
-"Jack lo sa?!"-
-"No..."-
-"perché non gliel'hai detto è il tuo ragazzo?! Che senso ha venirlo a dire prima a me?!"-
-"non lo so!"- gli urlo io -"me ne vado"- detto questo mi alzo e mi dirigo verso la porta.
-"Anna.."- dice Luke venendomi dietro e prima che io arrivi alla maniglia mi afferra il polso facendomi girare dalla sua parte e mi abbraccia.
-"scusa..."- mi sussurra.
Mi stacco da lui e gli sorrido -"ho fatto male a venire da te, scusa vado da Jack"- detto questo esco dalla stanza e mi dirigo verso la camera del mio ragazzo.
Le lacrime iniziano a voler uscire ma con tutte le mie forze le ricaccio dentro, cos'ho che non và? Perché continuo a sentire gente che mi urla contro? In più ogni volta che giro per la scuola prendo solo occhiate e bisbigli solo perché sono umana...sta cosa non è giusta...
Arrivata davanti alla porta di Jack busso e il suo compagno di stanza mi viene ad aprire.
-"sei di nuovo te"- dice lui annoiato
-"fammi passare"- gli dico senza guardarlo negli occhi.
-"Hey, ti ho aperto la porta neanche un grazie??"-
-" Chi è che vuole entrare?"- chiede Jack da dentro la stanza.
-"la tua ragazza"- gli risponde.
-"lasciala entrare cretino"- il biondo si fa di lato lasciandomi passare.
Jack è in piedi appoggiato sulle stampelle, mi dirigo verso di lui e abbracciandolo seppellisco la faccia sulla sua maglietta odorando il suo profumo ormai familiare.
-"Hey cucciola piano così mi fai cadere"- dice scherzando, poi accorgendosi che qualcosa non và continua -"cucciola tutto apposto?"- appoggiandosi a una sola stampella mi solleva il viso con la mano libera.
Appena i nostri occhi si incontrano inizio a piangere.
-"Hey"- mi dice lui tenendomi stretta in un abbraccio.
-"ops, è colpa mia?"- chiede il suo compagno.
-"non credo e spero per il tuo bene"- gli risponde Jack.
-"ma cosa vuoi fare che sei tutto storto"- gli risponde l'altro prendendolo in giro
-"sempre meglio essere storti ma intelligenti che il contrario"- sentendo che iniziano ad insultarsi a vicenda cercando di farmi ridere mi fa abbozzare un sorriso.
-"ti ho visto!"- mi dice Jack -"lo visto quel sorrisino"-
-"yatta!"- urla il biondo mettendosi a ridere e noi lo seguiamo subito a ruota.
-"vi lascio soli"- dice il biondo avviandosi alla porta -"miraccomando piano che hai la gamba rotta"-
-"deficiente"- gli urla dietro Jack mentre lui chiude la porta.
Rimasti soli Jack si rivolge a me mettendomi una mano sulla guancia -"allora che è successo? Se Matt ti ha toccato, altro che spintoni gli fracasso il cranio"-
Mettendo la mano sopra la sua gli dico -"Amore, per prima cosa sediamoci"-.
Una volta seduti e messa una sedia per fargli appoggiare la gamba continuo -"sono andata da Matt a chiedergli il perché lo avesse fatto, sì è arrabbiato e mi ha preso dal colletto, ma David mi ha difeso"-
Jack sospirando si mette una mano nella fronte massaggiandosi le tempie
-"Jack..."- al suono della mia voce mi guarda sempre sospirando.
-"non ti doveva toccare..."- mentre dice queste parole la stanza inizia a diventare gelida e a ogni respiro si forma una nuvoletta di vapore.
-"Jack.."- lo richiamo, ma lui ha lo sguardo fisso davanti a sé e le mani strette a pugno, intanto che il divano inizia piano piano a ghiacciarsi.
Proccupandomi sempre di più allungo una mano per toccargli la guancia ma, quando arrivo a contatto con la sua pelle, sento un dolore lancinante alle dita come se la mia pelle stesse prendendo fuoco. La ritiro coprendola con l'altra mano, Jack si scanta e si gira, preoccupato, dalla mia parte -"ti ho fatto male?"-
-"no, tutto apposto"- dico cercando di nascondere l'espressione di dolore.
-"fammi vedere"- dice mentre la temperatura della stanza torna normale e il divano si scongela.
Gli porgo la mano che continua a tremare, l'indice, il medio e l'anulare hanno una colorazione molto anormale, sono viola tendenti al blu.
-"cazzo!"- esclama Jack prendendo una coperta appoggiata sullo schienale del divano, con quest'ultima mi copre la mano -"dobbiamo andare da David e alla svelta"-.
Detto questo in pochi secondi è impiedi e in pochi minuti siamo fuori dalla porta.
Nel tragitto verso il salottino incontriamo Jessica -"Hey, ragazzi"- ci saluta lei allegramente -"successo qualcosa?"- chiede notando la coperta avvolta intorno alla mia mano.
-"Jassy hai visto David?"- chiede Jack con voce ferma ignorando la sua domanda
-"sì"-
-"bene, portaci da lui e alla svelta, grazie"-
-"certo"- risponde lei confusa.
Jessica ci porta davanti alla stanza di David e dopo aver bussato se ne va dandomi una stretta sulla spalla.

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