Cap.29- Cuore di ghiaccio

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Troviamo un bagno a un autogrill, io entro mentre Ari sta fuori a controllare che nessuno entri.
Mi metto d'avanti allo specchio e mi tolgo il cappuccio, nella mia fronte c'è scritto con un pennarello indelebile: LOSER.
Apro l'acqua e inizio a sfregarmi la fronte, guardo l'acqua nera scendere nelle tubature, alzo il viso e mi riguardo allo specchio, i miei occhi si rompono di lacrime, ho l'inchiostro del pennarello colato sulla faccia e gli occhi rossi.
Continuo a sfregarmi la fronte cercando di togliere quelle stupide lettere, ma non vanno via, più non vanno via e più mi sento male, non perché ora sembro un carbone, ma perché lei che credevo mia amica mi ha fatto questo, ne abbiamo passate tante insieme, non credevo potesse arrivare a tanto...
Sento qualcuno entrare, all'inizio pensavo fosse Ari poi sento delle voci
-"non puoi entrare!"- dice Ari
-"ti prego, Ari"- riconosco subito quella voce è Jack -"Ari, ti prego, già devo mentirgli, almeno fammi andare da lei adesso"- dice con voce implorante ma decisa. Sento Ari sospirare poi vedo dal vetro Jack che entra ma si ferma sullo stipite della porta guardando il mio riflesso
-"Anna"- sussurra, io mi asciugo le lacrime con le maniche della felpa di Luke -"va tutto bene Jack"- dico fingendo un sorriso.
Lui si avvicina -"non va tutto bene, Anna! Stai piangendo, in più, che ti hanno fatto alla fronte"- dice, poi legge le lettere una a una, ancora visibili sulla mia fronte
-"l..o..s..e..r, Anna chi è stato?!"- dice mettendomi una mano sulla guancia e guardandomi negli occhi, io distolgo lo sguardo -"una mia vecchia amica"- lui aggrotta le sopracciglia
-"e le vecchie amiche si scrivono perdente sulla fronte?!"- a queste parole rinizio a piangere
-"Anna, scusa non volevo"- dice con dolcezza, poi mi poggia la mano sulla fronte io lo guardo negli occhi mentre lui li chiude, la sua mano diventa fredda ma sopportabile, cinque secondi dopo riapre gli occhi e toglie la mano dalla mia fronte, poi mi sorride.
Io mi giro per vedermi allo specchio e noto subito che la scritta è sparita
-"non posso rispondere alle tue domande, ma posso almeno guarire le tue ferite"- dice sorridendo al mio riflesso nello specchio, io mi giro verso di lui e mi butto tra le sue braccia, lui subito rimane spiazzato ma poi stringe la presa mettendo la testa sopra la mia spalla tra i capelli.
Stare abbracciata a lui mi conforta, un senso di protezione mi pervade il corpo e soprattutto il cuore, per un momento dimentico quello che era appena successo.
Lui mi sussurra
-"meglio che andiamo se no si preoccupano"- mi stacco a malincuore dal suo abbraccio e, prendendomi per mano, mi porta fuori dal bagno.

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