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Quando il ragazzo riaprì gli occhi si trovò circondato da un lusso a cui non era per niente abituato. Il comodo letto era decorato da tendine in seta bianche e azzurre. Un piccolo scribo in legno era adornato da statuette in Giada e pennelli da scritture. Un leggero tossire catturò la sua attenzione e notò due ragazzi seduti nella stessa stanza. Confuso provò ad alzarsi, ma un fitta alla testa lo fece gemere catturando l'attenzione degli altri due che subito gli si avvicinarono.

<<Kyungsoo>> chiamò uno di loro, che il ragazzo notò fosse vestito elegantemente e in modo raffinato.

<<Finalmente vi siete svegliato>> seguì l'altro, lo stesso ragazzo che aveva visto prima di svenire.

<<Senti ancora dolore?>> riprese il primo.

<<Mi sono fatto molto male?>> chiese il ragazzo ancora confuso.

<<Non riuscivo neanche a tirarvi su, avete sbattuto la testa>> si lamentò il ragazzo <<Non potete nemmeno immaginare come ero preoccupato Jongdae>> disse poi verso il terzo ragazzo, che li osservava.

<<Kyungsoo>> riprese Jondgae, ma venne subito interrotto.

<<Perché continuate a chiamarmi Kyungsoo?>> domandò il ragazzo confuso <<Quello non è il mio nome>>

Jongdae e l'altro ragazzo lo guardarono sorpresi e preoccupati.

<<Cosa?>> balbettò Jongdae.

<<Perché mi chiamate Kyungsoo o singorino?>> domandò ancora <<Non capisco perché vengo chiamato così>>

Di colpo il ricordo della sensazione di venir trascinato verso il fondo del lago gli tornò alla mente, e subito capì.

<<Ah, giusto. Sono morto>> disse sbuffando un sorriso con leggerezza sotto lo sguardo confuso dei due.

<<Non siete morto>> disse l'altro ragazzo <<Stavate per farlo, ma non siete morto>>

<<Non sono morto?>> sbottò sorpreso il ragazzo e i due lo guardarono come se fosse appena impazzito.

Il ragazzo sussultò e solo in quel momento si rese conto di qualcosa. Gli abiti che i due indossavano non erano quelli a cui era abituato, non indossavano Jeans o felpe, Quello che i due davanti a lui indossavano erano abiti tradizionali, e tutto ciò che lo circondava l'aveva già visto in un museo antico. Nulla lo riportava all'epoca in cui era abitato a vivere. Scattò dal suo posto e si riversò fuori dalla stanza guardandosi intorno. Le porte e le finestre erano in legno e carta, i servitori camminavano velocemente svolgendo i loro compiti inchinandosi davanti a lui prima di superarlo. Quello non era un appartamento, non era nemmeno una villa lussuosa, era una vera casa tradizionale, una di quelle appartenute ai nobili data la sua grandezza.

<<Non è un sogno>> si disse <<Ma se non sono morto, allora dove sono?>>

<<Kyungsoo>> chiamò Jongdae uscendo dalla stanza dove erano poco prima <<Kyungsoo>>

Il ragazzo però non rispose, continuando a guardarsi intorno spaesato.

<<Porta il medico svelto>> disse al ragazzo al suo fianco.

<<Si signore>> annuì il ragazzo prima di allontanarsi, fermandosi però al sentire Kyungsoo parlare ancora.

<<Che posto è questo?>> domandò il ragazzo aggrappandosi a Jongdae <<No, no, chi sono io?>>

<<Non ricordi nulla?>> domandò Jongdae preoccupato <<Il tuo nome è Kyungsoo, ed io sono tuo cugino Jongdae>>

"Kyungsoo?" pensò fra sé agitato " Aspetta, sono nel corpo di un'altra persona?"

Moon Lovers- KaisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora