Moon Lovers- Kaisoo

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Era ormai passato un mese da quando la regina Yoo era stata privata da ogni potere che il suo titolo che consentiva. La decisione presa da Jongin d'accordo con i ministri aveva portato la donna, vistasi privata di ogni privilegio e ogni pedina che avrebbe potuto utilizzare per raggiungere il trono, ad ammalarsi. Tutti nel regno conoscevano ormai lo stato della regina, ma nessuno le dava veramente importanza. Il popolo amava il re, considerato buono e giusto, e venendo a conoscenza delle trame della donna era arrivato ad odiarla. Dopo la sorte toccata al ministro Shin, privato di ogni avere ed esiliato, nessuno dei ministri avrebbe nemmeno osato pensare di rivoltarsi contro il sovrano, poiché anche loro si trovavano d'accordo con la sua linea di comando. Il regno era finalmente in pace. Li fratello della regina, padre di Yora, che era stato appoggio della donna era stato privato di ogni dei suoi titoli e dei suoi possedimenti, tutti questi erano stati assegnati alla ragazza, che avrebbe finalmente vissuto libera dalle decisioni altrui. Le novità non erano però finite. In quei giorni si era celebrato il matrimonio di Hoseok e Taehyung, e l'intero palazzo era in festa. Tutti assistettero al matrimonio, e tutti i collaboratori del palazzo di premurarono di trovare qualcosa da poter regalare alla nuova coppia. Vedere il palazzo così unito nella celebrazione di quell'amore fece capire a tutti che le cose stessero veramente cambiando. Non ci sarebbe stato più posto per gli intrighi, le menzogne, tradimenti o uccisioni. Avrebbero finalmente vissuto in totale tranquillità e armonia. Quel matrimonio non fu importante solo per Hoseok e Taehyung, ma anche per Yora, a cui Sehun si premurò di presentare uno dei suoi generali e si ritenne soddisfatto quando notò che i due passarono insieme l'intera giornata, rendendosi conto di come il ragazzo cercasse di farsi notare il più possibile e di come lei arrossisse vistosamente e spesso. Sehun ovviamente non fu l'unico a notare l'intesa che i due ragazzi sembravano avere, e tutti i ragazzi erano felici nel poter pensare che la ragazza potesse finalmente scegliere da sola la persona con cui passare il suo futuro.

Kyungsoo, era a Damiwon, e come sempre si stava occupando dei suoi doveri quando la testa gli girò velocemente, costringendolo ad aggrapparsi al passamano del balconcino per evitare di finire per terra. Strinse forte il legno fra le sue mani e chiuse gli occhi, nell'attesa che quel momento passasse. Erano diversi giorni che il ragazzo non si sentiva bene, in più il suo ginocchio, quello stesso che aveva riportato diverse ferite quando era stato imprigionato per l'avvelenamento e che non era mai stato ben curato, gli provocava molto dolore. Spesso era costretto a doversi sedere poiché stare in piedi era diventato faticoso per lui. Anche le lunghe passeggiate che era solito fare con Jongin ne avevano subito, non voleva farlo preoccupare perciò inventava sempre delle scuse per rientrare per primo. Lui stesso però si rendeva conto di non poter andare avanti in quel modo, erano giorni che non riusciva a fare un pasto decente perché il dolore era così forte da sopportare che gli provocava anche delle forti nausee.

Fortunatamente il suo ruolo gli permetteva alcuni vantaggi, tra i quali poter vedere il medico di corte. Aspettò di recuperare bene l'equilibrio e lentamente, cercando di non sforzarsi si avviò verso lo studio che era solito occupare il dottore. Prima di entrare si guardò diverse volte intorno, sperando di non essere visto, solo allora entrò.

Al suo ingresso il dottore, che era impegnato con alcuni documenti, subito alzò lo sguardo e si mise in piedi per accoglierlo.

<<Signorino>> lo salutò, inchinandosi elegantemente.

<<Ho bisogno che mi visitiate>> parlò Kyungsoo, deciso a saltare i convenevoli.

<<Vi sentite poco bene?>> chiese l'anziano preoccupato, e il ragazzo annuì.

L'uomo accompagnò il ragazzo verso la stanza adiacente e lo fece accomodare su una sedia ricoperta da cuscini mentre chiese quale fossero i suoi sintomi. Kyungsoo glie li descrisse attentamente, cercando di non saltarne nemmeno uno mentre il dottore annuiva di tanto in tanto.