Problems

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«Come cazzo ti è venuto in mente?» sbottò Miller, rivolgendosi a Mac.

«Non ci ho pensato, ok?»

«Se hai rapito una cazzo di persona, ci avrai pur dovuto pensare!» si intromise Healy.

«Ditemi, voi che avreste fatto al mio posto?» disse Mac, alzando appena il tono di voce.

«Sicuramente non la testa di cazzo» disse Healy.

«Statemi a sentire» disse Mac, alzandosi dal divano e assumendo uno sguardo minatorio «o mi aiutate, o vado a prendere un bel coltello affilato e mi diverto su di voi.»

«Mackenzie, non vedo l'ora» disse Miller.

Mac si avvicinò a loro due e disse a denti stretti «Io ora vado a bere, e quando torno non voglio avervi fra le palle, sempre se poi torno a casa MIA»

Helen si svegliò di colpo sentendo delle urla e una porta sbattere. Sapeva per certo che non si trovava a casa sua. Non riusciva a capire come fosse finita in quella stanza tutta in disordine e buia, quando le venne in mente della sera prima al ballo. Stava andando a cercare Jane con suo fratello: si divisero e lei incontrò Mac. E dopo quello non si ricordava più niente, solo buio.

Quante ore erano passate?

O erano giorni che si trovava lì?

Almeno non era legata e poteva muoversi liberamente per la stanza, quel poco che poteva.

Era abbastanza grande: le tapparelle erano chiuse e non avrebbe avuto intenzione di aprirle per non far rumore; vide molti vestiti per terra e sopra quello che le sembrava un letto.

Vagò per vari minuti nella stanza esaminando ogni angolo, ogni caratteristica. Pensava anche che si fossero dimenticate di lei e sarebbe rimasta lì per sempre.

Come poteva chiedere aiuto?

Cercò la sua borsa tra i cumuli di vestiti per la stanza, quando la trovò e prese il cellulare. La batteria era scarica, ma riuscì a mandare un messaggio.

A: Jane

Jane aiuto! Non so dove sono, sono nel panico Mi ricordo solo di avere incontrato Mac e nient'altro! AIUTAMI

Una luce proveniente dalla porta invase la stanza, si girò e vide una delle tre ragazze. Le cadde il telefono per terra «Cosa cazzo stai facendo?»

Jane si trovava con suo fratello, Luke, in salotto a guardare un film. Sentì il telefono squillare, lo prese e leggendo "Helen" comparve spontaneamente un sorriso. Era dal giorno prima che non l'aveva ne vista ne sentita, e in più doveva raccontarle tutto. Era l'unica persona che riusciva a calmarla.

Sbloccò il telefono, lesse il messaggio e si voltò di scatto verso suo fratello, urlando più del dovuto «HANNO PRESO HELEN!»

Luke la guardò confuso «È A CASA DI MILLER HEALY E MACKENZIE, LUKE.»

«Mi stai prendendo per il culo?» disse innocentemente.

«Ti pare che scherzi su certe cose?!» sbottò e si alzò, poi dirigendosi verso la porta.

Prima che aprisse, Luke la fermò «Dove cazzo stai andando?»

«Vado a salvare Helen»

«Non ci..»

Venne interrotto dalla suoneria del telefono di Jane. Lesse "Helen" sullo schermo.

Era o no lei?

Aveva paura a rispondere e lo si notava dalla espressione del suo volto.

Luke si avvicinò a lei e le prese il telefono, rispondendo alla chiamata «Helen? Sei tu?»

Anarchy || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora