Get Back Lost Time

662 44 21
                                    

«Non dovete toccare mia sorella o ve la vedrete con me.»

Mac tirò fuori il coltellino dalla tasca dei suoi pantaloni e lo mise sul tavolo, aggiungendo «te la vedrai con noi, allora» e ghignò. Mackenzie era il tipo di persone cattiva, fredda e insensibile.

Il ragazzo deglutì «Non fatele del male, vi prego.»

«Le tue suppliche mi fanno solo ridere.» sussurrò Miller al suo orecchio, scandendo ogni singola parola; guardò le altre due «andiamo, ci divertiremo più tardi.»

Era ormai finita l'ora di pranzo. Per le poche volte che andavano a scuola, si piazzavano davanti al bagno. Mac tirò fuori dalle tasche un pacchetto di sigarette, offrendone una a tutte e due. Passò un bidello e gli chiese gentilmente di spegnere le sigarette ma Mac lo liquidò con «chiudi quella fogna, coglione.»

Le lezioni pomeridiane iniziavano sempre pochi minuti dopo l'ora di pranzo. Passò Jane davanti a loro. Miller la prese per un braccio e la spinse dentro il bagno e, prima di entrare, rivolse uno sguardo a tutte e due facendo capire di non far entrare nessuno.

Quando entrò, la trovò attaccata al muro. Non riuscì a definire bene la sua espressione, ma ero un miscuglio tra lo spaventato e il disgusto. Si avvicinò lentamente a lei, prendendo dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni un coltellino.

«Ciao, Jane» scandì ogni singola parola, accennando di più il suo nome, facendolo risultare quasi minaccioso. Portò la punta del coltellino sotto il suo mento in modo da alzarle il viso e da obbligarla a guardarla negli occhi.

«Che ci fai in giro da queste parti? E sopratutto nelle nostre vicinanze?» aggiunse, spostando poi la punta sulla sua mandibola seguendone il perimetro.

«Sai che devi starci alla larga. Eppure sei qui» rise quasi soddisfatta della situazione. Mise più forza nella mano in modo da squarciarle appena la pelle.

«Mi fate sentire soddisfatta quando vi impaurite come niente» staccò appena la lama dal suo viso, esaminando poi attentamente il poco sangue rimasto sopra.

«E mi fate anche...» distolse appena lo sguardo da lei, ritornandoci subito dopo e aggiungere «...salire voglia di picchiarvi» e fece un piccolo ghigno.

Jane si impietrì a quelle parole. Cercava di concentrarsi sul suo respiro, ormai diventato lento. Sentiva il suo viso bruciare e cercava in tutti i modi di restare impassibile, di non scoppiare e piangere dalla paura. Non era mai arrivata fino a quel punto e non sapeva dove sarebbe potuta arrivare, fino a che punto si sarebbe spinta oltre.

«Siete tutte delle santarelline del cazzo» disse Miller, portando poi il coltellino sul braccio della ragazza, sprigionando maggior forza della volta precedente e facendo entrare la lama del coltello nella sua carne causando una perdita di sangue.

«Ma con voi mi limito a qualche taglio e qualche pallottola nella gambe...» staccò la mano dal suo braccio «...ma per tua fortuna oggi non ho dietro la pistola.» Posò lo sguardo sulla sua arma, ormai coperta di sangue. La appoggio sulla maglia di Jane e pulì entrambi i lati, riportandolo poi nella tasca dei suoi jeans. «Mi piace la tua maglietta» rise appena, uscendo poi dal bagno, lasciandola sola.

Appena superata la porta, vide Mac che parlava troppo vicino a Hemmings, il fratello. Rivolse uno sguardo veloce ad Healy che le spiegò subito «voleva entrare e fare il fratellino premuroso cercando di salvarla.»

Miller incrociò lo sguardo con il ragazzo e notò i suoi occhi color ghiaccio. Distolse subito lo sguardo: si sentiva esposta quando guardava qualcuno negli occhi, come se gli leggessero l'anima scoprendo ogni suo singolo segreto.

«Hemmings» disse Healy aprendogli le porte del bagno, indicandogli di entrare.

Appena si chiuse la porta, aggiunse Mac «te la sei presa comoda, lì dentro»

«Dovevo solo recuperare il tempo perduto, Mackenzie.»

Anarchy || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora