Boys - 1

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I quattro si guardarono tra di loro preoccupati quando Calum chiese «cosa è successo l'altra volta?»

Miller ed Healy si guardarono e poi posarono lo sguardo su Mac che sbuffò e iniziò a parlare «Miller ed Healy prima erano degli alti quartieri. Quando avevamo 14 anni eravamo amiche, ma non sapevamo che la cosa sarebbe degenerata così tanto. Ovviamente sapevamo che non dovevamo frequentarci e l'abbiamo fatto lo stesso.»

Si alzò e andò in cucina, assentandosi per alcuni minuti.

Proseguì Healy «il punto è che, chi ci ha visto oppure i vicini, hanno iniziato a seguirci. Sapevano ogni cosa: numero di telefono, chi erano i nostri genitori.. E così siamo scappate di casa e siamo venute da Mac nel tentativo almeno di salvare i nostri genitori. I suoi ci odiavano, provarono diverse volte anche ad attaccarci ma Mac e suo fratello, Liam, ci salvavano sempre» intervenne Miller, proseguendo il discorso «Come ha già detto, all'inizio pensavamo che venendo qua avrebbero lasciato stare i nostri genitori ma...» abbassò lo sguardo continuando «i genitori di Mac gli hanno uccisi davanti ai nostri occhi. Scoprimmo dopo che erano i suoi genitori a perseguitarci.»

Rialzò la testa e posò lo sguardo su Luke, Ashton, Calum e Michael. Erano allo stesso tempo disgustati, impauriti e dispiaciuti «litigavano spesso per la nostra amicizia, l'argomento principale era che non dovevamo più frequentarci. Anche il giorno in cui i genitori di Mac morirono nell'incidente d'auto, stavano litigando per colpa nostra. Suo fratello continuava a darle la colpa per la morte. La odiava così tanto che se ne andò e infatti adesso vive in Canada» aggiunse Healy.

Ritornò Mac dagli altri, tenendo una bottiglia di Baylis in mano «ma voi potevate evitare tutto questo è starvene a casa. E invece no! Facciamo le teste di cazzo!» intervenne Healy «Miller, Mac, dobbiamo parlare.»

Mac, dopo aver preso un sorso dalla bottiglia, proseguì «voi andate nelle nostre camere e statevene li. Non uscite o vengo a picchiarvi uno ad uno.»

Quando se ne furono andati, le tre ragazze continuarono a parlare tra di loro.

«Bene, ho un piano che potrebbe funzionare» disse Healy. Tutte e due la guardarono, aspettando che continuasse «Mac, tu chiama Greg e fatti dare qualche giocattolino, nel caso servissero ai ragazzi. E poi qualcuna di noi deve andare a comprare nuove schede telefoniche in modo che non li rintraccino; dobbiamo comprarlo anche per Jane, non si sa mai.»

Annuirono entrambe e Mac poi aggiunse «che ne dite di quella Helen? Secondo me può diventare una di noi» prese un sorso dalla bottiglia «ci farebbe comodo.»

«Di questo ne parliamo un'altra volta, Mackenzie» intervenne Miller «prima finiamo questo, meglio è per tutti. Ora vado a chiamare Paco.»

«Cosa c'entra Paco, ora?» chiese Mac.

«È uno spacciatore e più della metà qui si droga e va da lui: sicuramente qualcuno gli ha detto che gli ha visti. Lo chiamo perché ci serve: lui potrebbe aiutarci, come anche Greg.»

«Ha ragione» intervenne Healy.

Finito di parlare, Healy fu la prima che si sciolse dal gruppo, dirigendosi verso la camera degli ospiti. Andava li per due ragioni: Michael e la cocaina.

Sin da subito Michael la incuriosì: con il suo modo di vestire sembrava uno di loro, ma poi si rivelava un ragazzo timido che non parlava quasi mai. Ma lei lo guardava sempre in quei occhi turchini che le piacevano molto: a volte le bastava guardare negli occhi una persona per capire cosa volesse dire.

La cocaina invece era ciò che la rendeva forte e ciò che la distruggeva: iniziò dopo la morte dei suoi genitori. Ci era molto legata e si dava la colpa perché fossero morti.

Anarchy || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora